Alla fine è stata accontentata. Il sindaco di Torino, Chiara Appendino è riuscita nel suo intento. Aveva promesso meno auto e più bici ai suoi cittadini in una recente intervista ad un noto quotidiano, e in attesa di spiegarlo meglio a tutti quelli che lavorano con, per o nell’orbita FCA, cuore pulsante di Torino, perde l’ultimo vero Salone dell’auto italiano (dopo aver rinunciato, a candidarsi con Milano e Cortina alle Olimpiadi invernali…). Sì, quel Parco Valentino che solo due settimane fa aveva stupito tutti con i suoi 54 marchi presenti e le 700.000 presenze, la folla ininterrotta per tutti i giorni dell’esposizione nell’incantevole scenario tra il Po e il Castello del Valentino.
A ore l’ufficialità
L’ufficializzazione arriverà ad ore ma ormai è sicuro: nonostante i tentativi in extremis fatti dall’Amministrazione del capoluogo piemontese, che pure aveva osteggiato la manifestazione con mille cavilli burocratici, la sesta edizione del Parco Valentino si trasferirà a Milano, tra Parco Sempione e City Life per la parte espositiva che resterà gratuita, come dal debutto di Parco Valentino. Al circuito di Monza per quella delle prove, dei test, dell’interazione tra pubblico e attività che invece avrà un ticket di ingresso.
Come Goodwood
A meno di sorprese dovrebbe modificarsi anche il naming della manifestazione che muterà in Milano e Monza International Motorshow, salvo i tentativi di salvare il marchio Parco Valentino di cui gli organizzatori sono proprietari. A sostenere l’impegno di un trasferimento così oneroso il Comune di Milano e l’Aci, con il presidente Sticchi Damiani orgoglioso di supportare un evento destinato ad assumere dimensioni ed importanza alla stregua del Festival di Goodwood. La datà dovrebbe essere sempre quella di giugno, ma per i dettagli bisogna aspettare.