ROMA – Giornata di festa per Kimi Raikkonen, l’ultimo driver in grado di vincere un campionato mondiale di Formula 1 a bordo di una Ferrari, che compie oggi 40 anni. Kimi ha da poco superato Schumacher per il numero di Gran Premi disputati. Nella speciale classifica è terzo a 309 dietro Alonso a 312 e Barrichello fermo a 323; ne ha portati a termine 248, sei in meno di Alonso che guida la classifica a 254. Nato a Espoo, in Finlandia, il 17 ottobre del 1979 nella sua biografia “The Unknown Kimi Raikkonen”, uscita l’anno scorso proprio in questo periodo, raccontava la sua vita privata in maniera molto intima, rivelando alcuni particolari che la sua proverbiale freddezza aveva sempre tenuto lontano dai riflettori. Tra i molteplici aneddoti si segnalavano soprattutto quelli legati al suo rapporto con l’alcool. Secondo il pilota finlandese bere lo aiutava ad alleviare lo stress e come esempio citava un party di 16 giorni nel 2012 terminato con la partecipazione al Gran Premio di Spagna di quell’anno in cui chiuse terzo. Perché oltre tutto l’uomo di ghiaccio è soprattutto talento.
Numeri da campione
A confermarlo i numeri: Kimi esordì nel 2001 con la Sauber a 22 anni arrivando sesto al debutto e guadagnando il suo primo punto al mondiale. Dal 2002 al 2006 fu pilota McLaren e con la scuderia inglese raggiunse il suo primo podio in carriera arrivando terzo nel Gran Premio australiano del 2002, il primo dei 45 “bronzi” conquistati in un Gp, statistica in cui è primo. È al quinto posto nei podi totali con 103. E pensare che il suo esordio arrivò con una licenza a tempo per la durata di 6 gran premi, ma il suo talento convinse tutti a tenerlo in categoria. Dopo il quinquennio McLaren passò alla Ferrari e con la rossa vinse il suo primo titolo iridato nel 2007, anno in cui la scuderia italiana portò a casa anche il mondiale costruttori. Dopo due anni con la Ferrari fu annunciato il suo addio alla F1 che sembrava mettere fine alla carriera dell’uomo di ghiaccio.
Il ritorno e la Ferrari bis
Nel 2011 peròfu ufficializzato il suo ritorno al Circus. Questa volta sulle monoposto della Lotus. Il nuovo debutto avvenne il 24 gennaio del 2012 in un test organizzato appositamente per lui sul circuito di Valencia. A fine anno si piazzò terzo nella classifica piloti dietro Vettel e Alonso con 207 punti. Ai due anni con la Lotus seguì la seconda esperienza in Ferrari. Cinque mondiali tra gioie e dolori che si conclusero con il terzo posto finale nel 2018 con 251 punti, il suo miglior risultato dal ritorno a Maranello. Quest’anno corre per l’Alfa Romeo Racing (ex Sauber) e con la C38 della scuderia diventa il più anziano pilota del mondiale oltre ad essere quello con più gare in Formula 1 tra i piloti ancora in attività. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione della scuderia tutta la sua esperienza e l’innegabile talento.