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Lega A – OriOra Pistoia, la conferenza pre-gara di coach Ramagli

Ph. Elisa Maestripieri

Ph. Elisa Maestripieri

Ultimo allenamento prima della partenza per Cremona (prevista nel pomeriggio) in casa OriOra. 

Coach Ramagli è soddisfatto della settimana di lavoro: “Tre cose sono da sottolineare -commenta il tecnico biancorosso nella consueta conferenza stampa pre gara- alla vigilia della partita di domani. La prima, la più importante, è che abbiamo sulle spalle una settimana in più di lavoro fisico e cestistico, cosa che in questo momento per noi è fondamentale. La seconda è che ho riscontrato grandissima disponibilità da parte dei ragazzi, anche da quelli che magari sono più indietro, sia sul piano fisico che mentale. La terza cosa è che, a maggior ragione in questo periodo della stagione, le partite non si scelgono e quindi ora è il momento di concentrarci e puntare tutto su Cremona, pur consapevoli dell’enorme difficoltà della partita, poi penseremo alla gara successiva e così via”.

Effettivamente la trasferta del PalaRadi, contro una squadra reduce dalla conquista della Coppa Italia e dal bel successo di Sassari, non pare delle più agevoli: “Indubbiamente sulla carta il pronostico pende dalla parte di Cremona -concorda Ramagli- ma noi se vogliamo raggiungere la salvezza abbiamo bisogno anche di riuscire a fare qualche colpo e quindi domani ognuno di noi dovrà avere il grande desiderio di sovvertire questo pronostico. Loro sono la Golden State del campionato italiano, per fare un paragone un po’ fantasioso: sono una squadra di flusso, contro cui devi sempre aspettarti qualcosa di diverso e di imprevedibile. Giocano con pochi settaggi e grande libertà e in questo si vede moltissimo la mano di un allenatore come Sacchetti. Noi dovremo essere bravi a non aspettarci nulla di scontato e sarà importante essere reattivi ancor più che semplicemente attenti. Hanno giocatori -prosegue Ramagli- molto particolari: un playmaker di un’intelligenza cestistica rara come Diener, tre veri e propri “all around”, Crafword, Saunders e Stojanovic, un quattro che è un eccellente tiratore come Aldridge e vivono dell’eclettismo di un lungo come Ricci che a seconda che giochi da quattro o da cinque, cambia completamente la dimensione del campo”.

La chiave sarà dunque la capacità di adattamento alle situazioni: “Sì, ma non solo. Soprattutto difensivamente -conclude il coach- dovremo avere un approccio migliore rispetto a quello mostrato con Trieste. Una squadra che deve salvarsi non può concedere certi canestri facili come quelli che, specie nel secondo tempo, abbiamo concesso ai nostri avversari. E’ chiaro che siamo cambiati molto rispetto a due settimane fa: abbiamo acquisito esperienza, conoscenza del gioco e carisma, perdendo qualcosa magari in atletismo… Adesso quindi dobbiamo ritrovare certi equilibri e certi automatismi che ci avevano pian piano portato a migliorare la nostra tenuta difensiva”.

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