““Gioco come sono” parla del Gigi giocatore, ovviamente, ma soprattutto della persona, ed è utile, a mio avviso, che un campione del genere si apra ai suoi fan e voglia raccontare cosa c’è dietro una prestazione, una partita, un gesto tecnico”, scrive Željko Obradovic, l’allenatore jugoslavo del Fenerbahce nove volte vittorioso in Eurolega, nella prefazione al libro autobiografico di Luigi Datome. Un libro scorrevole scritto insieme al giornalista Francesco Carotti e che racconta aneddoti e dietro le quinte della lunga carriera del capitano della nazionale italiana di basket.
Datome, classe ‘87.ha giocato con le maglie di Olbia, Siena, Roma, Detroit Pistons, Boston Celtics e Fenerbahçe vincendo una Supercoppa Italiana, tre campionati turchi consecutivi, quattro Coppe Turche e una Eurolega. Otto trofei, dei quali tre da Mvp. Dal 2013 è capitano della Nazionale, dove ha totalizzato oltre 150 presenze. Dal 2018 è presidente dell’Elpa, l’associazione dei giocatori di Eurolega. “Orgogliosamente sardo”, si definisce nel libro, Datome “è uomo-simbolo della nostra pallacanestro, attivissimo sui social, una personalità rara dentro e fuori dal campo”, come si legge nella quarta di copertina del libro edito da Rizzoli.
“Sul comodino vicino al mio letto, in bella vista accanto a qualche libro, c’è una miniatura. O meglio, una riproduzione in scala della coppa dell’Eurolega”. Inizia così il racconto della sua carriera Datome, che prosegue: “Il presidente Jordi Bertomeu ne ha consegnata una a ciascun giocatore dopo la nostra storica ?nale. Un oggetto piccolo. Ma un simbolo importante. Perché tutti vedono la vittoria, tutti (o quasi) gioiscono del tuo successo. Ma quasi nessuno comprende la fatica, le delusioni… gli incubi che hai attraversato per arrivare ?n lì. E con il Fenerbahçe io un incubo l’ho vissuto. La sera del 15 maggio 2016…”.
Datome nella sua carriera cestistica ha sfiorato uno storico scudetto a Roma e si è conquistato un posto sui parquet della Nba, arrivando a giocarsi i playoff contro i Cavs di LeBron James; ha alzato il più prestigioso trofeo europeo vincendo l’Eurolega con la corazzata Fenerbahçe. Carismatico senza essere ingombrante, non schivo ma determinato nello scegliere sempre le parole giuste. Come quelle che mette in fila in “Gioco come sono”, un autoritratto ironico, acuto, mai banale, articolato attorno a dieci oggetti per lui significativi e introdotto dalla prefazione di coach Obradovi?: dalla sua chitarra alla lavagnetta bianca (“quella dove il pennarello disegna gli schemi di gioco”), dalle sue amate scarpe gialle al portachiavi africano regalatogli a quindici anni dalla zia, dalla canotta della Santa Croce, la prima squadra in cui abbia giocato, al poster di Allen Iverson devotamente appeso nella stanzetta di bambino. Ciascun oggetto evoca un pezzo della strada percorsa da Gigi, ispira racconti, ricordi, aneddoti e soprattutto un purissimo, sconfinato amore per la pallacanestro.
Oggi Datome e Carotti saranno a Milano alle 18,30 alla Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele II. A moderare l’incontro ci sarà la giornalista di Sky Lia Capizzi. Domani invece i due autori saranno a Bologna alle 21 nel Cortile dell’Archiginnasio e con loro interverrà il giornalista di Sky Flavio Tranquillo.
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Basket, “Gioco come sono”: Datome si racconta in un libro
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