Il prossimo weekend il circuito Paul Ricard di Le Castellet ospiterà il GP di Francia che rientra in calendario dopo un’asssenza lunga 10 anni. Sulla pista francese, la Pirelli ha optato per le mescole soft, super soft e ultra soft, ma il dato più significativo è il preannunciato ritorno delle gomme con il battistrada ridotto di 0,4 millimetri, che la casa milanese aveva portato al debutto a Barcellona.
La scelta del fornitore di portare in pista questo diverso tipo di pneumatico è stata fatta in base alle caratteristiche delle piste spagnola, francese e inglese (saranno infatti presenti anche a Silverstone). La presenza di molte curve veloci, ad ampio raggio e la nuova riasfaltura che rende l’asfalto molto abrasivo hanno fatto prendere al fornitore la decisione di ribassare il battistrada per evitare problemi di blistering, cioè la formazione di bolle d’aria sulla carcassa dello pneumatico, molto pericoloso in quanto può portare alla sua esplosione improvvisa.
La decisione aveva provocato diversi malumori nel weekend spagnolo, perchè presa all’improvviso e a campionato in corso. La Pirelli si era difesa dicendo di avere consultato i team prima di prendere l’iniziativa, e lo stesso Toto Wolff di Mercedes aveva confermato questa versione. Maurizio Arrivabene, però, prima della gara aveva tuonato:”Toto può dire quello che vuole, noi siamo stati informati, non consultati”. Il risultato finale poi, con le frecce d’argento e Hamilton a dominare il GP aveva contribuito a fomentare la polemica, poi arginata da Sebastian Vettel, giunto quarto alla fine del GP, che aveva dichiarato: “Anche con le altre gomme il risultato non sarebbe cambiato”.
In questo primo terzo di campionato, la Pirelli non è stata esente da critiche per diversi motivi. In particolare, in molti tra gli addetti ai lavori hanno puntato il dito sulla scarsa differenza di prestazione e durata data dalle diverse mescole di pneumatici. Su questo punto si è espresso dal suo sito Giancarlo Minardi: “La Pirelli dovrebbe darci qualche spiegazione poiché puntualmente i pronostici sulle strategie e sulla durata delle mescole vengono disattesi. Nonostante l’inserimento delle due nuove mescole Hypersoft e Ultra-Hard che hanno fatto a salite a sette la gamma dei pneumatici slick, negli ultimi GP è mancata la differenza di prestazione tra una mescola e l’altra. C’è troppa omogeneità che livella le prestazioni a discapito dello spettacolo” ha scritto il manager faentino.
In effetti, gli ultimi tre Gran Premi (Spagna, Monaco e Canada) hanno visto i team su strategie molto simili tra loro, nella maggior parte dei casi su una sola sosta (a parte Vettel a Barcellona), che non hanno certo aiutato lo spettacolo in pista. Questo è avvenuto nonostante l‘utilizzo delle mescole più morbide, con il debutto a Monaco e Montreal della morbidissima hyper-soft.
Minardi ha continuato: ““Il Paul Ricard sarà un appuntamento cruciale sotto questo aspetto considerando l’asfalto molto abrasivo, la presenza di alcune curve ad ampio raggio e le mescole scelte dal costruttore milanese (soft, super soft e ultra soft). Diversamente diventa inutile avere tutta questa scelta che si tramuta solamente in un costo eccessivo senza un ritorno tecnico”.
Bisogna dare atto a Pirelli, però, di un fatto fondamentale: la sicurezza delle vetture in pista, anche con le nuove mescole molto morbide, non è certo diminuita rispetto agli anni passati, anzi; la possibilità di compiere venti o più giri su gomme hyper soft dimostra che il lavoro svolto in questa direzione sta dando ottimi risultati. Per quanto riguarda la scelta di portare gli pneumatici a battistrada ribassato in Francia, vedremo se le scuderie più in difficoltà a Barcellona (leggi Ferrari) saranno riuscite, anche tramite il lavoro al simulatore, a colmare il gap con Mercedes e Red Bull, che sono sembrate trovarsi molto più a loro agio con queste coperture.