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    Egonu: “Velasco mi ha ridato la serenità che mi serviva per dare il 100%”

    È la vittoria dell’Italia, della squadra, del gruppo, ma una Paola Egonu così devastante, sempre concentrata, così matura nelle sue scelte in attacco, così presente ed efficace anche in difesa e copertura, oltre che a muro, forse non l’avevamo vista neanche nelle finali di Champions in cui ne metteva a terra 40 e passa.

    “Sono contentissima, super fiera, non posso descrivere la gioia per questo gruppo e queste donne. Prima della partita ci siamo dette di aggredirle sin dal primo momento e siamo state bravissime”.“Direi che le due rullate al giorno di Velasco sono servite. C’era tanta volontà, tanta voglia di dare il massimo anche nelle piccole cose che non sono proprio la mia specialità. Diciamo che ho ritrovato la serenità e sono riuscita a dare il mio 100%“.

    Foto Simone Ferraro CONI

    “Per me è stato importante essere riuscita a rialzarmi e intraprendere un’altra avventura con questa squadra, questo gruppo. Velasco è riuscito a creare un bel gruppo squadra valorizzando il punto forte di ciascuna di noi; per quanto mi riguarda mi ha tranquillizzato molto”.

    “Ogni giorno siamo scese in campo per cercare di fare il nostro gioco, ogni giorno e creare quella stabilità che poi si è vista dall’inizio dell’estate fino ad adesso. E’ la giornata più bella. Abbiamo vinto, credo, la competizione che tutti gli atleti sognano e avere la mia famiglia, un fidanzato, gli amici più cari per me che mi sostengono è stupendo”.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Manfredi: “Finalmente, non voglio più sentir parlare di ossessione per la medaglia d’oro”

    Raggiante il presidente federale Giuseppe Manfredi dopo l’oro olimpico conquistato dalla Nazionale femminile di Julio Velasco: “Finalmente questo tabù è finito e come ha detto Julio più volte da oggi in avanti non vogliamo più sentire parlare dell’ossessione per la medaglia d’Oro”. “Ovviamente sono contentissimo e lo sono, soprattutto, per il tutto nostro grande movimento. Un pensiero lo voglio dedicare a tutti i miei predecessori che purtroppo non sono riusciti a a raggiungere questo traguardo e in particolare a Carlo Magri che c’è andato diverse volte vicino, in questa medaglia c’è tanto di Carlo. Il grazie più importante va poi a tutti i dirigenti delle nostre 3500 società, questo Oro è il frutto di quando si lavora tutti assieme facendo sistema. In questo senso mi riferisco anche alle società di vertice che fanno un ottimo lavoro e contribuiscono in maniera importante alla crescita delle nostre giocatrici, grazie a un campionato di altissimo livello”. “La cosa più bella che dietro questo straordinario traguardo c’è un’accurata attività di programmazione che coinvolge la base, passando per i tecnici che vanno alla ricerca e passano ore e ore in palestra con i bambini e le bambine”. “La scelta di Julio è stata ben ponderata, sapevamo di avere una squadra con grandi doti tecniche, ma avevamo necessità di qualcuno che sapesse gestire al meglio le ragazze. In questo lavoro Velasco e il suo eccezionale staff sono stati fantastici, hanno motivato nel migliore dei modi il gruppo, senza però trasformare in un’ossessione la medaglia olimpica”. “Vincere un’Olimpiade, lasciando per strada solo un set, significa aver creato una macchina schiacciasassi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche a livello di tenuta mentale. Julio ha trasmesso quel qualcosa in più che serviva alla squadra e lui in questo è un fenomeno”. 

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Velasco commosso: “Si sta benissimo dopo aver vinto, forse non ci credo ancora”

    Dopo le lacrime che gli hanno inondato il viso al punto finale, dopo il salto e l’abbraccio a Lorenzo Bernardi, il primo cercato voltandosi verso la panchina, è un Julio Velasco lucido e al contempo ancora ebbro di gioia quello che si presenta dopo la premiazione ai microfoni di Sky Sport: “L’adrenalina ora sta calando, magari ritornerà quando ci ritroveremo tutti in albergo a festeggiare e ubriacarci” dice sorridendo al microfono di Fabio Tavelli.

    “Si sta benissimo dopo aver vinto, forse non ci credo del tutto – aggiunge il ct azzurro –. Una olimpiade così dove abbiamo perso un solo set nella prima partita, è un record storico: quarti, semifinale e finale tutte tre a zero contro squadre forti ed esperte. Gli Usa sono le campionesse olimpiche, ma oggi forse abbiamo fatto la nostra partita migliore. Nel mondo di oggi si contano i “like” e “clic”, se metti Egonu fai molti più “clic”, ma oggi se parliamo di questa squadra fai i “clic” anche se non ci metti Velasco o Egonu. Siamo un team straordinario, un lavoro dove tutto funzionava e ognuno faceva il suo”. 

    foto Fipav/Tarantini

    Poi un pensiero doveroso al suo sul suo staff stellare con Lorenzo Bernardi e Massimo Barboloni: “Io avevo anche uno staff che lavorava per me e mi faceva riposare, ho sempre pensato che gli assistenti del primo allenatore di una nazionale devono essere allenatori di Serie A. Ho sempre fatto così, credo che i collaboratori debbano essere autonomi e autorevoli, così come le giocatrici. Loro sono donne, ero molto curioso di fare un lavoro con loro”. 

    “Mi mancava, avevo fatto una sola stagione con la nazionale femminile, anche se erano altri tempi e un’altra pallavolo. Ai tempi si diceva che era impossibile ma poi hanno vinto un mondiale nel 2002 con Bonitta. Ho sempre creduto nelle donne, sono padre e nonno di donne, loro sono diverse, già nel 1997 usavo i metodi che avevo con i ragazzi ma non funzionava, le donne mi hanno migliorato tantissimo”.

    foto Fipav/Tarantini

    A Parigi, dai quarti in avanti, Velasco aveva prenotato du appartamenti per la sua famiglia, per moglie figlie e nipoti, ora è il momento di festeggiare anche con loro, ma da domani… “sparisco per una settimana, ho bisogno di riposarmi. È giusto che parlino le giocatrici. Abbiamo avuto anche diverse avversità: si sono fatte male Pietrini, Degradi e Bonifacio che potevano essere importanti”.

    “Queste ragazze hanno avuto una grande capacità di cambiamento, le cose proposte sono state subito chiare e sono riuscite a farle. Partendo dalla battuta e dalla ricezione dove abbiamo dedicato molto tempo, soprattutto all’inizio degli allenamenti quando le ragazze sono fresche. Ma anche la difesa, che oggi ha funzionato in maniera straordinaria”. 

    foto Volleyball World

    “Non bisognava sovraccaricare Egonu e andava realizzato un gioco corale, giocando molto in primo tempo, anche su questo abbiamo lavorato molto. Tutte le squadre che sono andate a medaglie hanno giocato molto sui primi tempi, una cosa che nella pallavolo femminile ancora si vede poco. È questo che hanno migliorato velocemente, ma l’hanno fatto perché erano convinte. Poi chiaro che avere Antropova dietro a Egonu dà molta tranquillità”.

    Infine, ai microfoni degli addetti stampa della Federazione, è il tempo dei ringraziamenti: “Permettetemi innanzitutto di ringraziare il CONI e la Federazione perché ci hanno permesso di lavorare in condizioni ottimali, ideali. Noi abbiamo avuto veramente tutte le condizioni che erano necessarie e per questo mi preme davvero dir loro grazie. Onestamente non so quante squadre hanno lavorato nelle nostre condizioni. Mi sarebbe piaciuto avere qui due persone che sono state fondamentali nel mio percorso e cioè Giuseppe Brusi e Leo Novi, davvero a loro devo molto; sono stati due importantissimi dirigenti della pallavolo”.“Futuro? Ora non riesco a pensare a Los Angeles. Abbiamo appena vinto, ma non sono un ragazzo. Non so se sia arrivata l’ora di smettere. Avrò tanto tempo per pensare al mio futuro”.

    Foto Simone Ferraro CONI

    (fonti: Sky Sport e FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: Egonu MVP, premi individuali anche a Orro, Sylla, De Gennaro e Danesi

    La storia è stata scritta: le Azzurre hanno vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, battuti gli Stati Uniti 3-0 (25-18, 25-20, 25-17). Un’impresa mai riuscita prima ad alcuna squadra azzurra del volley (per la nazionale femminile si tratta della settima partecipazione ai Giochi).

    Alla fine sono anche ben sei premi individuali su otto che le azzurre si portano a casa. Paola Egonu eletta MVP e miglior opposto: 110 punti in totale, 22 in finale, 7 ace totali (migliore dell’intero torneo). E ancora Orro miglior palleggiatrice, Sylla miglior schiacciatrice, Danesi miglior centrale, l’eterna De Gennaro miglio libero.

    PREMI INDIVIDUALI TORNEO OLIMPICO FEMMINILE

    MVP: Paola Egonu (Italia)Miglior palleggiatrice: Alessia Orro (Italia)Miglior opposto: Paola Egonu (Italia)Migliori schiacciatrici: Myriam Sylla (Italia) e Gabi (Brasile)Migliori centrali: Anna Danesi (Italia) e Chiaka Ogbogu (USA)Miglior Libero: Monica De Gennaro (Italia)

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Lo youtuber Nicola Salsi: “Brizard sarà un maestro”

    Piacenza 11.08.2024 – Nicola Salsi, reggiano di nascita, modenese sportivamente parlando ed ora piacentino d’adozione. Il regista classe 1997 è arrivato alla corte di Andrea Anastasi poche settimane fa per la sua prima stagione con la maglia di Gas Sales Bluenergy Piacenza dopo un anno trascorso in Austria dove ha vinto con l’Hypo Tirol Innsbruck campionato e Supercoppa austriaca.
    Il calendario del prossimo campionato di SuperLega Credem Banca gli ha subito riservato uno scherzetto: la prima squadra che il vice di Antoine Brizard affronterà in regular season è proprio Modena, ovvero l’ultima squadra che lo ha visto protagonista nel campionato italiano prima dell’avventura austriaca.
    “Certo sembra davvero uno scherzo del destino – sottolinea Nicola Salsi – perché debuttare in campionato con Modena dove sono cresciuto pallavolisticamente mi farà vivere una sensazione molto particolare. È la prima volta che affronto Modena da avversario, per fortuna il debutto sarà a Piacenza”.
    Dopo una settimana di lavoro idee chiare per Nicola Salsi.
    “Le aspettative sono alte, la società non si nasconde e vuole che lottiamo per qualcosa di importante. Mi aspetto una grande stagione anche da me stesso, torno nel campionato italiano dopo due anni e punto a crescere sempre di più. Essere a fianco di Brizard non solo è un onore per me ma la crescita è assicurata, ha giocato una grande Olimpiade. Qui a Piacenza mi sto trovando molto bene, tutto funziona perfettamente, si sta lavorando tanto ma al momento senza pressioni”. LEGGI TUTTO

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    Azzurre: lo sport di squadra che vince

    La chiusura di un cerchio per Julio Velasco. Lui il creatore della generazione di fenomeni, la squadra che aveva vinto tutto, ma non l’oro olimpico. Oggi si è tolto una grande soddisfazione, la sua squadra ha vinto 17 set di fila mettendosi al collo la medaglia olimpica. Lassù l’Italia femminile non c’era mai stata, aveva sempre sognato di arrivarci, ma non era mai arrivato nemmeno un podio.
    Calmo, riflessivo, geniale, uno stratega sul campo di volley. Alla base di questo risultato storico c’è lui, il suo staff, le sue ragazze. Diciamolo, Julio era arrivato fra lo scetticismo generale, in un momento di polemiche, quelle a queste latitudini non mancano mai. Poche mosse, le ragazze al posto giusto ed un’Olimpiade da oro e da stropicciarsi gli occhi. Oggi alle 14.23 eravamo davanti alla televisione ad esultare. Un momento che difficilmente dimenticheremo. Abbracciamoci idealmente, siamo capaci di vincere.
    Abbracciamoci e siamo orgogliosi del nostro sport, perché difficilmente in altre discipline troverete di avversari ad applaudire chi ha vinto. Questo è il volley. Grazie Julio.
    Grazie ragazze.
    Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa. LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: l’Italia di Velasco è medaglia d’oro olimpica! Grazie ragazze, siete leggenda

    La Nazionale femminile di pallavolo è medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Un traguardo mai raggiunto prima, una prima volta che non dimenticheremo finché vivremo. Perfette, stellari, ingiocabili le azzurre.

    Ingiocabile Paola Egonu (22 punti, 4 muri), protagonista di una prestazione matura e implacabile, la stella più brillante di tutto il firmamento pallavolistico (più di Vargas e di Boskovic o di chiunque altra ci venga in mente). Ingiocabile Alessia Orro (3 punti), che ha fatto girare tutta la squadra come un orologio svizzero regalandoci e regalandosi la prestazione migliore di tutta la sua carriera. Ingiocabile Myriam Sylla (10 punti, 2 ace), trascinatrice assoluta, capitana di ieri e leader all-time di questo gruppo. Ingiocabile Anna ‘The Wall’ Danesi (6 con 4 muri), semplicemente la centrale più forte al mondo. Ingiocabile Caterina Bosetti (9 punti), metronomo e garanzia. Ingiocabile ‘Sua maestà’ Moki De Gennaro, il libero più forte del pianeta.

    Ingiocabili anche tutte le altre, da Fahr (7 punti) ad Antropova (6 punti), da Cambi a Giovannini. E ancora Lubian, Omoruyi, la tredicesima Spirito, senza dimenticare Alice Degradi, costretta a guardare da casa, ma pilastro anche lei di questo gruppo fantastico.

    Abbiamo schiantato anche gli Stati Uniti, campionesse olimpiche uscenti, squadra sempre a medaglia da cinque edizioni a cinque cerchi consecutive, guidata da una leggenda in panchina, Karch Kiraly (prima di oggi due ori olimpici indoor e uno nel beach volley), e un’altra in campo, Jordan Larson (con oggi 4 medaglie olimpiche).

    3-0 anche a loro (18-25, 20-25, 17-25), culmine di una Olimpiade perfetta, con un unico e solo set perso nel match d’esordio contro le dominicane, poi solo lezioni di pallavolo a tutti, dall’Olanda alla Turchia (due volte), dalla Serbia Campione del mondo agli USA.

    È il capolavoro di Julio Velasco, un capolavoro assoluto! 28 anni dopo quella finale persa contro l’Olanda con la nazionale maschile, il Guru è tornato a mettere al suo posto quel tassello che mancava ad un puzzle ingiustamente incompleto. È l’oro che aspettava da una vita, è l’oro che aspettavano e meritavano Lorenzo Bernardi e anche Massimo Barbolini.

    È l’oro che cancella tante cose, legate a loro della Generazione dei fenomeni ma anche alla storia recente di questa nazionale e di diverse delle sue giocatrici. È l’oro che illumina la strada davanti a una squadra che aveva solo bisogno dell’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto.

    Siamo semplicemente le più forti al mondo. Lo eravamo anche prima, lo abbiamo dimostrato solo oggi, ma lo abbiamo fatto scrivendo la storia. Meravigliosa Italia!

    SESTETTI – Formazione tipo per Velasco con le diagonali principali Orro-Egonu e Sylla-Bosetti, Danesi e Fahr coppia centrale, De Gennaro Libero. Kiraly parte con Poulter in regia, Drews in posto 2, Plummer e Skinner le schiacciatrici, Ogbogu e Washington centrali, Wong-Orantes il libero.

    LA CORNICE – Tantissimi i tifosi italiani presenti in una South Parigi Arena stracolma, tantissimi i tricolori e soprattutto un coro che si alza altissimo, da brividi, che intona l’Inno di Mameli e carica le azzurre, tutte mani sul cuore, sorridenti, visibilmente emozionate. Sorridono, emozionati tutti, anche Velasco, Barbolini e Bernardi. È la nostra prima finale olimpica, è il nostro appuntamento più importante con la storia.

    1° SET – Opposte subito chiamate in causa, punto di Drews, punto di Egonu. A partire più contratte sono però le statunitensi, tenute magistralmente a muro dalle azzurre che contrattaccano divinamente e scappano subito via (1-5). Timeout Kiraly. Tiriamo su di tutto in copertura, tra attacco e difesa siamo davvero in palla.

    foto Volleyball World

    Egonu è una macchina da guerra: attacca di diagonale, in parallela, mani-out, attacca bene persino di polpastrelli mettendola anche sulla riga di fondo. Ne mette due in fila anche Bosetti, attacco ed ace (4-9). La spara a terra anche Sylla (6-11). Block da urlo di Paola e le doppiamo (6-12). Altro timeout di Kiraly.

    Le americane sono alle corde, sotto pressione e continuano a sbagliare in attacco, l’Italia invece ha l’adrenalina caricata a pallettoni, le azzurre recuperano in tuffo qualsiasi cosa, dalle mosche ai meteoriti, e a muro arricchiamo anche la collezione olimpica di targhe con Egonu che oggi sembra volerne portare a casa di più di Danesi (11-16, 13-18). Doppio cambio Italia.

    Gli Usa si rifanno sotto (15-18), Velasco ferma il gioco e da indicazioni chiare su come essere più ordinate a muro. Antropova resta in campo ci tiene avanti (16-20). Kate si sdraia pure a prenderla in pancake. Velasco chiude il doppio cambio, gestiamo, controlliamo, stravinciamo il set con un primo tempo di Danesi e una cosa inspiegabile, in extra rotazione, di Paola Egonu (già a quota 10): 18-25 e uno a zero Italia.

    foto Volleyball World

    2° SET – In campo Larson, 2-0 e 3-1 USA a inizio secondo set. Poco male, le riprendiamo subito e le sorpassiamo anche (3-3, 4-5, 5-7). Larson, in barba all’età (37), fa ancora una certa differenza e ci riprende agli 8, ma l’Italia oggi non si disunisce neanche sotto tortura: 8-10, 9-13 a suon di muri di Danesi e Fahr.

    foto Volleyball World

    Alessia Orro oggi non ne sbaglia una in palleggio, semplicemente perfetta, come Willy Wonka regala cioccolatini per tutti i gusti. Sylla, anche lei, si conferma grandissima trascinatrice e continua il suo grandissimo torneo attaccando a tutto braccio come se fosse l’ultima partita della sua vita.

    Gli USA ora contengono di più Egonu a muro, ma non fanno i conti con Bosetti che ne segna tre in fila (15-19, 16-20, 16-21). Kiraly ferma ancora il gioco e ora appare davvero scuro in volto. Perdere questo set sarebbe follia, ma sin qui di folle c’è solo il livello del gioco azzurro. Antropova mette giù una palla senza senso, che però sfiora l’antenna. Quella successiva la tira a tutto braccio (19-24), poi chiudiamo la pratica in side out con Egonu (20-25).

    foto Volleyball World

    3° SET – L’Italia mette subito il naso avanti anche a inizio terzo set (4-5), ma le statunitensi ora sembrano determinate a giocarsi il tutto per tutto per riaprire questa finale (6-5). Noi, però, lo siamo molto di più a portarla a casa: parzialone infinito tra muri di Danesi, attacchi stellari di Egonu, ace di Orro e l’Italia doppia ancora le avversarie (6-12).

    Orro continua la sua partita spaziale e l’Italia gira alla perfezione. È l’Italia più bella mai vista in questo torneo, mai vista in questo anno targato Velasco, mai vista forse nell’intera storia della nazionale femminile. Siamo uno tsunami e stiamo travolgendo le americane (12-17, 14-19). Antropova al servizio, Egonu ad alzare il muro. Subito ace di Kate (14-20). Italia a cinque punti dalla medaglia d’oro.

    Il primo lo schianta a terra Sylla, il secondo è un ace sempre di Myriam, il terzo è una diagonale strettissima di Bosetti, il quarto è un muro a uno mostruoso di Danesi, l’ultimo lo spara out Thompson.

    Italia sei leggenda, sei medaglia d’oro. Urliamolo tutti insieme, con le lacrime che ci affogano le guance, con la voce strozzata, con le mani che si alzano al cielo e tremano. Grazie ragazze, ci avete e vi siete regalate il sogno più bello. Non svegliateci.

    STATI UNITI-ITALIA 0-3(18-25, 20-25, 17-25)STATI UNITI: Drews 6, Robinson-Cook, Plummer 2, Thompson 8, Washington 4, Skinner 7, Larson 5, Ogbogu 4, Rettke, Poulter 2, Carlini, Wong-Orantes (L). All. Kiraly.ITALIA: Egonu 22, Sylla 10, Danesi 6, Fahr 7, Bosetti 9, Orro 3, De Gennaro (L), Antropova 6, Cambi, Giovannini, Lubian, Omoruyi. All. VelascoDi Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Il programma settimanale di lavoro in casa Lube Volley

    Dopo i primi tre giorni di lavoro dall’avvio del raduno la Cucine Lube Civitanova ha osservato 24 ore di pausa e tornerà ad allenarsi all’Eurosuole Forum domani (lunedì 12 agosto) osservando scrupolosamente il programma concordato con il preparatore Max Merazzi. Muscoli al lavoro in mattinata, dalle 9.30 in sala pesi. A seguire una seduta tecnica pomeridiana dalle 16.30. Martedì mattina il gruppo squadra tornerà al campo da calcio di Santa Maria Apparente per sprigionare la forza atletica, mentre nel pomeriggio si ritroverà in palestra al fine di riprendere subito confidenza con il pallone. Nella giornata di mercoledì i giganti cucinieri concentreranno l’attività nella prima parte della giornata lavorando con i carichi per poi affinare anche la tecnica individuale. Giovedì in calendario c’è una pausa defaticante che anticiperà due giornate intense come venerdì (pesi e tecnica) e sabato (atletica e tecnica). Necessaria un’altra pausa domenica per poi entrare nel vivo della preparazione atletica dal giorno successivo.
    Programma di lavoro fino a domenica 18 agosto
    Lunedì: pesi, tecnica
    Martedì: atletica, tecnica
    Mercoledì: pesi + tecnica, riposo
    Giovedì: riposo
    Venerdì: pesi, tecnica
    Sabato: atletica, tecnica
    Domenica: riposo LEGGI TUTTO