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Ciclismo, Tour de France: Ewan brucia Viviani in volata. Alaphilippre sta in giallo, Fuglsang cade e si ritira

Viene da pensare che, a questo punto del Tour, le montagne incidano anche quando non ci sono. Che Caleb Ewan, il piccolo velocista australiano, sia uscito meglio dalle fatiche dei Pirenei, vista la netta vittoria ottenuta a Nimes nel penultimo appuntamento per i velocisti prima di Parigi.  Poi però lui stesso smentisce l’impressione: “Mi sentivo decisamente male. Il caldo mi ha davvero stremato, ma ho avuto qualche motivazione in più con la presenza di mia moglie e mia figlia qui all’arrivo. Non ero nella posizione ideale a un chilometro dal traguardo, ma ho seguito abbastanza bene il treno della Quick Step e mi sono lanciato da dietro”. Bene o male che stesse, la volata di Ewan è stata un gioiellino: Viviani bruciato, vanificato il lavoro della  Deceuninck-Quick Step, tatticamente perfetto. Prima Morkov, poi Richeze, pilota alla perfezione il veneto: ma Ewan esce a doppia velocità.
 
L’adrenalina della volata e pericoli in ogni dove sono i motivi del giorno. Geraint Thomas ad esempio prende in pieno il marciapiede e finisce a terra: una botta non da poco, anche se priva di conseguenze. Va molto peggio a Jakob Fuglsang, che rispetto al gallese non aveva più velleità di giallo a Parigi, ma era comunque al nono posto della generale. Una brutta caduta, la seconda dopo quella della prima tappa a Bruxelles: lì se l’era cavata con un taglio al volto, qui è costretto al ritiro. Le prime ipotesi parlano di un problema alla mano.
Poteva andare malissimo a Niccolò Bonifazio, ottimo quinto. C’è sempre qualcosa che, quando sta per piazzare la stoccata, lo frena: uno spettatore con il telefonino nei giorni scorsi, stavolta una bandiera pericolosamente estesa sul tracciato: “Sono andato dentro lo stesso, ho rischiato peché a cadere a 85 km/h ci si fa male…”
 
Rischi su rischi: “C’è sempre molto vento da queste parti, con questo caldo faremo molta fatica”. André Greipel, signor velocista che da un po’ di tempo graffia di meno, presentava così la tappa alla partenza. Quasi un avvertimento per uno che, ovviamente, alla volata non era interessato come Thibaut Pinot. Il protagonista dei Pirenei, uno dei tanti papabili per il giallo a Parigi (a proposito, difesa tranquilla della gialla di Alaphilippe) stavolta è stato attento a non ripetere lo sbaglio di Albi ed è rimasto in costante allarme nelle prime posizioni quando il vento si è affacciato. Riguarda lui anche il fattore caldo, visto che per sua stessa ammissioni freddo e pioggia sono alleati più fedeli.

L’unica cosa scontata della giornata è stato il copione. Cinque uomini in fuga: Rossetto, Ourselin (il meglio piazzato in classifica, a 2 ore e 8 minuti…), Gougeard, Wisnowski e Bak. Quest’ultimo, con le sue 39 primavere, è il più vecchio del Tour. Continuerà a probabilmente a correre anche il prossimo anno, ma con la Grande Boucle ha chiuso: “Mai fatta tanta fatica come quest’anno”. Gruppo chirugico, li riprende a 2 km dall’arrivo. Poi va in scesa una sorta di valzer delle coppie: Sagan marca Viviani cercando di sfruttarne il fattore treno, Ewan controlla Groenewegen, ma nessuno è in grado di controllare Ewan quando in un amen trasforma l’ottavo posto in cui si trovara ai 150 metri nel primo. 

ORDINE D’ARRIVO
1. Caleb Ewan            (Aus, Lotto-Soudal)      in 3h57’08”
2. Elia Viviani          (Ita, Deceuninck-Quick Step)   s.t.
3. Dylan Groenewegen     (Den, Jumbo-Visma)             s.t.
4. Peter Sagan           (Svk)                          s.t.
5. Niccolò Bonifazio     (Ita)                          s.t.
6. Michael Matthews      (Aus)                          s.t.
7. Matteo Trentin        (Ita)                          s.t.
8. Jasper Stuyven        (Bel)                          s.t.
9. Alexander Kristoff    (Nor)                          s.t.
10. Andrea Pasqualon      (Ita)                          s.t.
CLASSIFICA GENERALE
 1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) in 64h57’30”
2. Geraint Thomas     (Gbr, Team Ineos)             a     1’35”
3. Steven Kruijswijk  (Ned, Team Jumbo-Visma)       a     1’47”
4. Thibaut Pinot      (Fra)                         a     1’50”
5. Egan Bernal        (Col)                         a     2’02”
6. Emanuel Buchmann   (Ger)                         a     2’14”
7. Mikel Landa        (Esp)                         a     4’54”
8. Alejandro Valverde (Esp)                         a     5’00”
9. Rigoberto Uran     (Col)                         a     5’33”
10. Richie Porte       (Aus)                         a     6’30”
12. Nairo Quintana     (Col)                         a     8’28”
16. Fabio Aru          (Ita)                         a    14’15”
23. Adam Yates         (Gbr)                         a    33’15”
53. Vincenzo Nibali    (Ita)                         a  1h19’50”

 
 
  


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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