In Casa Yamaha è tutto pronto per l’edizione 2019 di EICMA. Da Iwata a Rho Fiera con un carico di nuove generazioni e nuovi modelli in tutta la gamma delle due e delle tre ruote. Iniziamo con la sesta generazione del TMAX, che ha una meccanica evoluta e un design rifinito. Per il 2020 è aumentata la cilindrata per combattere contro i limiti imposti dalla nuova normativa.
PIÙ POTENZA – La maggiore cubatura (ora 560 cc) si è ottenuta aumentando l’alesaggio di 2 mm (ora 70). Il peso delle masse in moto alternato però è aumentato appena dell’1%, segno di un grande studio sulle inerzie. Ma non è tutto: sono stati rivisti anche la camera di combustione, la fasatura delle valvole, la posizione degli iniettori, il circuito di raffreddamento (radiatore maggiorato), i condotti dell’aria e il tendicatena. I tecnici sono intervenuti anche sullo scarico, in particolare sul catalizzatore. Cambiano inoltre la cinghia di trasmissione e i rapporti di riduzione del cambio (offrono l’equivalente di una marcia più alta). Risultato: la potenza cresce del 3,5% (ora quasi 48 CV), la coppia del 6% (56 Nm). Il motore però non è l’unico componente soggetto a modifiche: il codone è più snello, per offrire più comfort al passeggero, le sospensioni sono state riviste nella taratura e il design della parte frontale è stato leggermente ritoccato, proprio come i fari e gli indicatori di direzione (tutti a LED). Sarà disponibile anche in versione Tech MAX, equipaggiato di serie con MyTMAX Connect (un’app per la localizzazione dello scooter tramite GPS), schermo e parabrezza regolabili elettricamente, cruise control, manopole e sella riscaldabili, monoammortizzatore regolabile e forcella con steli dorati.
PICCOLA TOURER – A Iwata hanno messo mano in maniera consistente anche alla piccola delle tourer, la Tracer 700. Salta subito all’occhio la nuova carenatura, ridisegnata soprattutto in zona frontale (compreso il parafango). La Tracer ha uno sguardo più accigliato per via dei due fari a unghia, che dominano i faretti di posizione. Per adeguarsi alla nuova normativa però questo non basta: ecco perché i tecnici sono intervenuti sul motore. Il bicilindrico crossplane da 689 cc è stato ottimizzato nei parametri di iniezione e accensione. Di conseguenza sono state modificate anche aspirazione e scarico per non perdere potenza e coppia nonostante i limiti più stringenti sulle emissioni. Dulcis in fundo è cambiato il rapporto di trasmissione finale, leggermente accorciato. Rivista anche la taratura delle sospensioni, ora regolabili, come anche il profilo del plexi, più protettivo e regolabile con una sola mano. Anche l’ergonomia pare essere migliorata e più confortevole grazie a un manubrio più largo di 34 mm e a una sella più sagomata, mentre la strumentazione è tutta nuova ma pur sempre LCD.
TRE RUOTE – In occasione del Salone di Tokyo Yamaha ha presentato due veicoli a tre ruote, il Tricity 300 (ormai quasi definitivo) e il curioso concept MW Vision, entrambi dotati di tecnologia Yamaha Leaning Multi-Wheelers (LMW). Il Tricity 300 si guida con la patente B. Utilizza il motore monocilindro Blue Core di 300 cc, montato sul telaio tramite un sistema di leveraggi per ridurre al minimo le vibrazioni. Alla sicurezza ci pensano i cerchi di 14 pollici che hanno permesso di adottare dischi freno di diametro importante: 267 mm. La frenata è combinata, sotto la sella ci stanno due caschi integrali e non manca il freno a mano. L’MW Vision invece è un prototipo a metà strada: è coperto, ha un manubrio da moto ma adotta un sedile da auto. Ultima ma non meno importante è la MT-125, che oltre al nuovo design (chiaro riferimento alla MT-09) sfrutta il motore a fasatura variabile della sorella con i semimanubri.