ROMA – La volta buona. Davide Formolo (Bora hansgrohe) ha vinto il Campionato italiano di ciclismo su strada ereditando la maglia tricolore da Elia Viviani (Quick Step). In fuga con cinque avversari quando mancavano 40 chilometri al traguardo di Compiano, il veronese è stato l’unico capace di resistere fino alla fine grazie a due strappi sulla salita della Strela, proprio quando il gruppo sembrava in grado di recuperarlo. Faccia da bambino e fisico da scalatore, dopo anni in cui ha sfiorato successi importanti, degni di uno dei migliori talenti italiani nati negli anni ’90, Formolo è riuscito a conquistare la prima maglia importante della sua carriera con un’azione che ha mostrato la maturazione definitiva del veronese: fisica e mentale.
Dietro di lui, Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) ha vinto la volata per il secondo posto, superando di mezza bici Alberto Bettiol (Education First) capace di confermarsi sul podio dopo il secondo posto nella cronometro individuale, conclusa a pochi centesimi da Filippo Ganna. Certamente le due gare lasciano l’amaro in bocca al toscano che però ha dimostrato ancora una volta quanto la vittoria al Giro delle Fiandre di aprile non sia stata casuale. Due i grandi delusi di giornata: Elia Viviani, campione in carica, e Vincenzo Nibali, partito tra i favoriti da Borgo Val di Taro, entrambi ritirati. Se il Campionato italiano doveva essere un test in vista del Tour de France, lo Squalo non lo ha passato ma i chilometri affrontati per la maglia tricolore sono stati senza dubbio utili per migliorare la preparazione in vista della lotta per la maglia gialla, obiettivo del siciliano dopo l’uscita di scena per infortunio di Froome e Dumoulin.