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Lega A – E' arrivata l'ora della Junior League ma chi paga i costi non si sa

Lega A - E' arrivata l'ora della Junior League ma chi paga i costi non si sa

L”evoluzione della Next Gen Cup disputata nel 2018/19 con concentramento preliminare a Varese, Venezia, Bologna e Pistoia a dicembre e Final Eight tra Pistoia e Firenze in concomitanza con le Final Eight di Coppa Italia si chiamerà Junior League. La riunione tecnica in Legabasket di martedì ne ha definito le modalità attuative con l’iscrizione obbligatoria per le 18 partecipanti alla serie A del prossimo anno.

Si giocherà con gli Under 20 (a partire dai nati nel 2000) e verrà dato spazio anche ad eventuali giovani che completano le panchine della serie A. La regular season sarà di 17 giornate ovvero corrispondente al girone di andata dei professionisti e le partite si giocheranno prevalentemente come antipasto in concomitanza delle gare della massima serie. Due partite in fila per riempire il pomeriggio degli appassionati, insomma.

Esaurita la prima fase si disputeranno 6 concentramenti da 3 squadre durante la pausa per le nazionali di febbraio; le vincenti e le migliori due seconde accederanno alle Final Eight nel periodo pasquale e niente concomitanza con la Coppa Italia. Per far giocare e maturare giovani che hanno finito la trafila delle giovanili ma non sono ritenuti ancora pronti per giocare in serie A o in A2 si raddoppierano con un tratto di penna i costi di gestione delle società di basket aggiungendo una squadra completa di staff tecnico e medico e l’organizzazione delle trasferte (8 o 9 a seconda del calendario della prima squadra). Visti i bilanci delle società italiane – fatte salve le opportune eccezioni, of course – occorrerà una forte iniezione di sponsor interessati a promuovere l’evento (Legabasket attualmente sarebbe in grado di coprire appena il 15% delle spese preventivate).

Problemi collaterali. Ma i circa 180 candidati a comporre questi roster che stanno facendo attualmente? Una quarantina di loro completano probabilmente il roster di un club di serie A. Degli altri 140 possiamo presumere anche senza fare un censimento che siano andati a far parte degli organici di squadre di serie A2 e B che l’anno prossimo andranno incontro a un non indifferente depauperamento generale del proprio roster. Legapallacanestro sembra di non aver nulla da commentare in proposito, e la Giba ancora meno, dal momento che ogni squadra dovrà cercare nelle serie inferiori alla propria i sostituti e pagarli anche di più. Valorizzare costa…

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