Cinquantuno anni compiuti, un figlio cestista, una figlia laureatasi ad aprile scorso, entrambi mensanini, una moglie brava e paziente, una professionalità ben costruita nel difficile ruolo di Supply Chain Manager. E poi naturalmente una vita in Mens Sana. Come giocatore, come allenatore, come accompagnatore, come addetto agli arbitri. Un profilo di uomo e professionista in cui tutto grida correttezza, affidabilità, appartenenza e solidità.
Un colpo di scena anche se i segni c’erano che la sua vita sarebbe cambiata. Uno stato d’animo su Fb di qualche mese fa in cui dice “pazzo non è chi butta tutto all’aria e ricomincia…” per cercare la felicità. Oppure il selfie di un anno fa in cui festeggia il suo mezzo secolo di vita stretto fra Paolo Moretti e Maurizio Lasi, frammento di vita che ora sarà quotidianità. I segni c’erano… E la Mens Sana non se li è lasciati sfuggire. “Incredibile – dice il giemme Filippo Macchi – aver raggiunto questo accordo con Gianpaolo, incredibili le cose che si potranno fare insieme. Egli da subito porterà non solo il proprio impegno quotidiano per la Società, ma garantirà credibilità alle opere che insieme realizzeremo. Ne sono sicuro”.
– Gianpaolo sei il nome più inatteso nel ruolo più imprevisto. Quali sono le tue emozioni?
“Sentivo il bisogno di riavvicinarmi a Siena e il richiamo della Mens Sana è stato davvero troppo forte e mi ha dato la spinta che mi serviva. Tornare a lavorare qui tutti i giorni è davvero come essere a casa. Avevo quattro anni quando sono entrato la prima volta a Palazzo e da allora non c’è stata interruzione se non nei periodi in cui sono stato a lavorare lontano da Siena. Qui ho iniziato come spettatore, poi ho fatto il minibasket, quindi ho avuto il merito di giocare nelle giovanili e ricordo, ancora come oggi, le finali nazionali in cui giungemmo quarti con Paolino Moretti che faceva il ‘fuoriquota atipico’ nel senso che era tre anni più giovane ma non c’era nessuno che poteva affrontarlo e monopolizzava l’attenzione di tutti gli osservatori”.
Con Gianpaolo l’intervista inizia alla presenza di un Gilberto Martelli che definire gongolante è dire poco e che guarda trasognato l’amico ritornato che, solo pochi mesi fa, si era tirato indietro dall’esecutivo dell’Associazione Io Tifo Mens Sana perché non aveva abbastanza tempo da dedicargli. E quindi ci si ferma a ricordare anche che Paolino in quelle finali prese subito un brutto colpo e gli osservatori furono grati al mitico dottore sociale mensanino, anche lui agli esordi, per averlo rimesso in campo a tempo di record. Il primo di molti successi professionali.
– Ci dicevi appunto dei tuoi trascorsi biancoverdi, tutti qui?
“No, dai (e fa l’impagabile faccia dispiaciuta, ndr), poi divenni istruttore di minibasket, allenatore del settore giovanile – con una sua squadra che giunse quinta alle finali nazionali -e infine assistente della prima squadra, due anni con Dado Lombardi ed uno con il ‘Vate’ Bianchini. Poi il lavoro mi ha portato lontano, ma c’è stato ancora un periodo dove sono stato dirigente accompagnatore del settore giovanile e più di recente ho fatto l’addetto agli arbitri”.
– Sostituire Riccardo Caliani (che passa ad altri ruoli sociali di prossima ufficializzazione), un dirigente che ha fortemente personalizzato il proprio ruolo, sembra un impegno da far tremare i polsi…
“E’ un onore e un onere. Riccardo ha davvero fatto benissimo per tanti anni diventando un punto di riferimento per la Società, quella vecchia e quella nuova. Entrerò in punta di piedi, con umiltà, senso del dovere, cercando di farmi trovare pronto ad affrontare tutte le situazioni che mi vedranno coinvolto. D’altronde, credetemi, non è stato nemmeno facile sostituire Antonio Tasso che da venticinque anni faceva l’addetto agli arbitri in maniera magistrale. La differenza è la continuità che oggi mi si richiede: non una volta ogni quindici giorni per le gare casalinghe, ma in piena operatività quotidiana. Il mio obbiettivo primario in futuro sarà che i giocatori che arrivano qui abbiano testa solo per il campo, per allenarsi, per giocare ed esprimere al meglio il loro potenziale. Togliere loro ogni pensiero, ansia o problema sarà il mio fine. Sono soddisfatto della Società che intende costruire un gruppo dirigente molto ristretto e molto affiatato che affronti ogni problematica e quindi potrei trovare anch’io la possibilità di esprimermi al meglio nel mio nuovo ruolo”.
– Insomma un esperto di logistica che potrà dare molto alla Mens Sana…
“Spero di essere all’altezza delle aspettative. Ce la metterò tutta e sono grato per la disponibilità dimostrata. Sono fortemente stimolato. Assicuro passione e professionalità che sono tremendamente importanti in questo ambiente. Avrò dalla mia la conoscenza dell’ambiente Mens Sana e la possibilità di lavorare con persone che stimo tantissimo e che a loro volta mi hanno accettato con entusiasmo. Sono davvero contentissimo”.
Dice di lui il direttore sportivo Lorenzo Marruganti: “Mi ricordo una pubblicità del carosello, parafrasandola verrebbe ‘su Gianpaolo Toscano non si può… mettere in discussione nulla’. E’ stata per me una grandissima soddisfazione sapere che la Mens Sana potrà avvalersi di un professionista di così alto livello Soprattutto perché è cresciuto nella Mens Sana ed ha la Mens Sana stampata nel cuore”.