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    Morte Rebellin, annullata la presentazione della Maglia Rosa per il Giro d’Italia 2023

    “Non ci sembrava il momento giusto. Questo è un momento che ci deve far riflettere su ciò che sta accadendo sulle strade in Italia, e avere un momento di ricordo”. Lo dice il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, che doveva presentare la nuova Maglia Rosa per il Giro 2023, evento annullato.Sulla sicurezza in strada per i ciclisti, e la conseguente mancanza di nuove leve italiane nello sport delle due ruote a pedali, Vegni osserva: “il problema vero è che queste cose hanno bisogno di cultura trasversale, di rispetto tra utenti. poi esistono anche situazioni imprevedibili ma che non dipendono dalla volontà di nessuno. Però -dice Vegni all’Adnkronos- ora cominciano a essere un po’ troppi i morti, ed è un problema serio che va affrontato e discusso in maniera decisa”.  
    In strada, risponde a chi osserva l’impari confronto tra mezzi pesanti e biciclette, “i rapporti di forza sono quelli che sono e  bisogna rispettarsi tutti. Il ciclista è in strada e deve saper cosa si può fare e cosa no. Poi quello che succede ci prende tutti in maniera particolare, e Rebellin era un uomo di esperienza, ne aveva tanta: vedremo cosa diranno le indagini. Sicuramente c’è bisogno di fare qualcosa di più rispetto a quanto fatto finora, un ciclista è comunque un soggetto debole, per quanto sia esperto”.  LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, morto Davide Rebellin: travolto in bici da un camion nel vicentino

    L’ex ciclista Davide Rebellin, 51 anni, è morto oggi in un incidente stradale nel vicentino. Rebellin era in sella alla bicicletta quando è stato urtato e travolto da un camion, nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello Vicentino. Il camionista non si sarebbe accorto dell’incidente, proseguendo la sua corsa. Rebellin, veronese, aveva vinto in carriera, tra l’altro, una Amstel Gold Race, tre edizioni della Freccia Vallone, ed una tappa del Giro d’Italia. Argento ai Giochi di Pechino, la medaglia gli fu poi revocata per una positività al doping. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia 2023, Evenepoel annuncia la sua partecipazione

    Remco Evenepoel sarà al via del Giro d’Italia nel 2023, tornando a disputare la corsa che ha rappresentato il suo debutto in un grande giro nel 2021. Dopo un 2022 da protagonista, che lo ha visto conquistare quindici vittorie, tra cui Liegi-Bastogne-Liegi, Clasica San Sebastián, due tappe e la classifica generale a La Vuelta a España e i Campionati del mondo di corsa su strada, il belga nella prossima stagione ha messo nel mirino la corsa rosa.

    Il 22enne belga sarà alla partenza di Fossacesia Marina il 6 maggio. L’edizione del prossimo anno vedrà i corridori percorrere 3.448 chilometri nelle sue 21 tappe, con un dislivello di 51.300 metri, e presenta salite mitiche come il Monte Bondone, le Tre Cime di Lavaredo e Monte Lussari.
    L’annuncio di Evenepoel
    “Sono in Italia in questo momento e sto facendo le ricognizioni – annuncia il campione del mondo – Farò il Giro 2023 e non vedo l’ora. Sarà una edizione speciale per me visto che indosso la maglia iridata. Spero di vedervi presto qui in Italia e che siate al mio fianco e del team perché vogliamo fare bene e non vediamo l’ora di esserci”. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Colbrelli e il ritiro: “Ho capito che c’è una vita sola”

    Dopo l’arresto cardiaco accusato in Spagna e l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo, Sonny Colbrelli ha dovuto abbandonare l’attività agonistica: “Da quel 21 marzo la mia vita è cambiata – ha spiegato in conferenza stampa a Busnago – La bici mi ha dato e mi ha tolto tanto, pero ho capito che di vita ce n’è una sola”. Il ciclista di Desenzano lavorerà ancora con la Bahrain-Victorious: sarà il trait d’union tra il management e la squadra

    Mesi di sofferenza prima di dire addio al ciclismo. È il percorso che ha accompagnato Sonny Colbrelli fino alla scelta di ritirarsi dall’attività agonistica, sette mesi dopo l’arresto cardiaco subito il 22 marzo all’arrivo della seconda tappa del Giro di Catalogna. Da lì è iniziato il calvario del ciclista della Bahrain-Victorious, operato per l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo; infine la scelta di appendere la bici al chiodo, impossibilitato a continuare l’attività agonistica. “La scelta del ritiro è nata dopo mesi di riflessione e sofferenza, ho parlato con la mia famiglia per capire se valesse la pena continuare” ha esordito Colbrelli, in lacrime, nella conferenza stampa a Busnago. 

    “Da quel giorno la mia vita è cambiata”

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    Colbrelli ha ripercorso le tappe dal malore: “Dopo quel 21 marzo la mia vita è cambiata – spiega – Quando sei in un letto di ospedale e capisci ciò che ti è successo, devi essere realista con te stesso. Sarebbe stato difficile tornare a fare quello che amavo. La bici mi ha dato e mi ha tolto tanto, però ho capito che di vita ce n’è una sola”.

    Il rapporto con Eriksen: “È un esempio”

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    Il ciclista di Desenzano del Garda ha parlato anche del rapporto con Christian Eriksen. Accomunati dallo stesso problema di salute, tra i due sportivi è nato un rapporto di amicizia: “Lo sento ancora oggi, gli ho fatto un augurio per i Mondiali – racconta Colbrelli – Quando ero ancora in Spagna ho chiesto il suo numero e molti mi hanno detto che non avrebbe risposto. Non è stato così. Per me lui è un esempio, non è facile essere ancora qui. Lui ha realizzato un altro sogno e io devo ringraziarlo per la persona che è”.

    La nuova vita di Sonny
    Colbrelli era reduce da un 2021 straordinario, coronato con la vittoria della Parigi-Roubaix. Indimenticabile, come il fango su quella bici rimasta intatta da quel giorno. “Non voglio che venga pulita”  ha detto l’azzurro, legato ancora per due anni alla Bahrain-Victorious. Colbrelli darà il proprio contributo alla formazione sotto una nuova veste: “Sarò a supporto del mio team perché posso dare ancora tanto. Prima con le vittorie, ora insegnando ai giovani e dando qualche consiglio alla squadra. Il gruppo ogni anno cambia, bisogna trovare sempre uno stimolo per amalgamare il team. Ho tanti progetti in testa e spero di realizzarli”.

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    Pavé, fango e lacrime: che trionfo di Colbrelli!

    Leggendario Sonny Colbrelli e l’Italia trionfa alla Roubaix dopo 22 anni dall’ultima volta (Andrea Tafi). E’ stata la solita e infernale battaglia sul pavè tra pioggia, fango e cadute: questa è la regina della Classiche!
    TRIONFO COLBRELLI: IL RACCONTO DELLA PARIGI-ROUBAIX 2021

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