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    Ciclismo, Rigoberto Uran annuncia il ritiro a fine stagione

    Rigoberto Uran ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal ciclismo alla fine di questa stagione, appena cominciata. “Come ciclista, credo che sia giunto il momento di dire: siamo arrivati ​​alla fine. Mi ci è voluto molto tempo per arrivare a questa decisione. È qualcosa a cui ho pensato a lungo e intensamente. La verità è che è spaventoso. Il ciclismo mi ha dato tutto nella vita. Per quasi 23 anni, il mio obiettivo è stato alzarmi, fare colazione e andare in bicicletta. Facevo parte di una squadra che mi portava alle principali gare in tutto il mondo. Adesso tutto questo finirà”.
    I suoi successi in carriera
    Il colombiano classe 1987 è salito sul secondo gradino del podio nel Giro d’Italia 2013 e 2014, oltre al secondo posto nel Tour de France 2017. Ha conquistato vittorie di tappe nei tre grandi giri. Ha chiuso al terzo posto il Giro di Lombardia in tre edizioni (2008, 2012, 2016). E’ stato argento olimpico a Londra nel 2012. Per l’ultima stagione da professionista non si pone particolari obiettivi: “Cercherò di godermela, di dare il massimo nelle gare e di correrle tutte come se fosse l’ultima. Questa stagione sarà un modo per dire grazie, un grazie di cuore. Provo solo gratitudine per la squadra, per tutte le persone, tutti gli allenatori e i compagni di squadra che sono sempre stati lì per aiutarmi negli ultimi 20 e più anni”. LEGGI TUTTO

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    La camera ipobarica non è più vietata in Italia: cambiata la legge

    La camera ipobarica (o tenda ipobarica) non è più doping, nemmeno in Italia. La comunicazione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 novembre: “Non è vietato l’utilizzo della camera ipobarica; l’atleta che ricorre a tale pratica deve rimanere sotto stretto controllo del medico sportivo sia prima che dopo l’utilizzo della camera ipobarica”, si legge. Cade dunque la legislazione (legge penale antidoping 376/2000) che prevedeva l’equiparazione del doping a questa pratica, unico caso a livello mondiale. Solo in Italia, infatti, non era possibile utilizzare questo strumento, considerato “pratica dopante”: la Wada lo aveva consentito da tempo. 

    Come funziona la camera ipobarica
    Innanzi tutto non è da confondere con la più conosciuta camera iperbarica. La tenda ipobarica simula l’ipossia, ovvero la mancanza di ossigeno che di solito si ottiene in alta montagna. In questi spazi viene ridotta l’ossigenazione, stimolando il corpo a produrre una quantità maggiore di globuli rossi e ad aumentare l’eritropoietina, l’ormone che produce i globuli rossi. In questo modo gli atleti top potranno simulare un ritiro in altura standosene comodamente seduti o sdraiati in una camera ipobarica.  LEGGI TUTTO

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    Mondiale ciclocross, Van der Poel senza rivali: conquista il 6° titolo in carriera

    In testa alla sua gara fin da metà del primo giro, Mathieu Van der Poel è andato a prendersi la sua sesta maglia iridata da campione del mondo di ciclocross dominando la prova svoltasi nella Repubblica Ceca. L’olandese in questa stagione ’23-’24 ha vinto 13 delle 14 prove a cui ha preso parte, fra Coppa del mondo, Mondiale e altro. Van der Poel, che è campione del mondo in carica anche sui strada e ai Giochi di Parigi tenterà di conquistare l’oro nella Mountain Bike, al traguardo ha preceduto di 37″ l’altro olandese Joris Nieuwenhuis (argento) e di 1’06” il belga Michael Vanthourenhout (bronzo). Migliore degli italiani è stato Filippo Fontana, che ha chiuso al 17°. 

    Il fenomeno Van der Poel

    Oltre ai sei Mondiali (ma il record è di Roger De Vlaeminck che ne vinse sette), nel ciclocross Van der Poel ne ha vinti anche due da juniores (2012 e 2013). Insomma, un fenomeno che l’anno scorso si è imposto anche alla Milano-Sanremo e nella Parigi-Roubauix.  E’ nipote e figlio d’arte: suo nonno materno era l’eterno secondo francese Raymond Poulidor, suo padre l’olandese Adri Van der Poel, anche lui campione del mondo di ciclocross, nel suo caso nel 1996, e vincitore su strada di un giro delle Fiandre e di una Liegi-Bastogne-Liegi.

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    Viezzi è campione del mondo juniores di ciclocross LEGGI TUTTO

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    Ciclocross, l’azzurro Viezzi è campione del mondo juniores

    Italia campione del mondo a Tabor, sede della rassegna iridata di ciclocross. Dopo il successo in Coppa del Mondo,  Stefano Viezzi domina la prova mondiale juniores e si prende anche la maglia iridata ai Mondiali in Repubblica Ceca, riportando il tricolore sul gradino più alto del podio. “Sono felicissimo, non ho ancora realizzato bene quello che ho fatto” le prime parole di un incredulo Viezzi, autore di una stagione al limite del perfetto, tra titolo italiano, di Coppa e del mondo.

    L’azzurro si impone in una rassegna iridata fino ad oggi dominata dagli olandesi. Ma è il duello tra Italia e Francia a caratterizzare la prima parte della gara, con Aubin Sparfel e Stefano Viezzi a darsi fastidio a vicenda. Sul rettilineo finale del terzo giro cambia tutto: Sparfel buca, Viezzi ne approfitta e cerca la fuga. Mentre il francese arretra, l’azzurro classe 2006 fa in tempo a sbattere contro le protezioni e poi forare la ruota anteriore, costringendosi ad arrivare ai box a fatica. Viezzi batte anche la sfortuna, mantiene il vantaggio e taglia il traguardo a braccia alzate. “Ho giocato tutte le mie carte – ha raccontato Viezzi – sono stato aiutato dalla fortuna, ma ci vuole anche questo: ho approfittato della foratura di Sparfel e ho spinto fino alla fine. Vincere questa medaglia era il mio obiettivo fin da inizio stagione e ho realizzato un sogno. Voglio ringraziare tutto lo staff che lavora dietro le quinte, il mio preparatore, la federciclismo e Daniele Pontoni, che è davvero un ottimo Ct. Grazie per aver creduto in me, sono contento di avervi ripagati in questo modo”.  LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia 2024, ufficiali le 22 squadre al via

    Sono state ufficializzate le 22 squadre che parteciperanno al prossimo Giro d’Italia 2024, edizione numero 107, in programma da sabato 4 maggio a domenica 26 maggio con partenza da Venaria Reale (Torino) e arrivo a Roma. Ecco i 18 team World Tour e i quattro Professional, dei quali tre invitati tramite wild card e una in base al ranking 2023. LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2024, ufficiali le 22 squadre al via

    Sono state ufficializzate le 22 squadre che saranno ai nastri di partenza del Tour de France 2024, in programma da sabato 29 giugno a domenica 21 luglio con partenza da Firenze e arrivo a Nizza. Le prime tre tappe dell’edizione 111 della Grande Boucle saranno integralmente su suolo italiano: dopo la prima frazione Firenze-Rimini di 206km, il gruppo partirà da Cesenatico il 30 giugno con arrivo a Bologna dopo 200 chilometri. La terza e ultima tappa ‘italiana’, lunga 229 km, scatterà l’1 luglio da Piacenza con traguardo previsto a Torino. Tuttavia, nessuna squadra del nostro Paese è presente ai nastri di partenza. Ecco i 18 team World Tour e i quattro Professional invitati grazie ad altrettante wild card. 

    Sopralluogo del direttore Prudhomme a Bologna
    Intanto il direttore del Tour, Christian Prudhomme, è stato a Bologna per un incontro nella sede della Regione. Un summit utile per fare il punto sulle attività in corso in vista delle tappe emiliano-romagnole della Grande Boucle. Tra gli altri ad accogliere il direttore e il suo staff anche Davide Cassani, presidente di Apt Servizi ed ex ct della Nazionale di ciclismo. Prudhomme, che era stato anche a Firenze mercoledì 17 gennaio, si è recato anche al Colle di San Luca, uno dei passaggi chiave della Cesenatico-Bologna. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Europei pista: due bronzi per l’Italia nella giornata finale

    Gli Europei di ciclismo di Apeldoorn si sono conclusi per gli azzurri con le due medaglie di bronzo della coppia Vittoria Guazzini-Elisa Balsamo nella Madison e di Stefano Moro nel Keirin, che si aggiungono ai due ori e altrettanti bronzi dei giorni scorsi. Sempre oggi da ricordare anche il quarto posto di Federica Venturelli nell’inseguimento individuale. Le due medaglie di oggi hanno un peso specifico importante perché arrivate in discipline che fanno parte del programma olimpico.
    Ct Villa: “Europei positivi, sono soddisfatto”
    “Europei positivi. Con i quartetti, che sono la base per la qualificazione alle Olimpiadi, abbiamo lavorato bene – il commento del ct Marco Villa – . Ho avuto indicazioni importanti nelle specialità olimpiche. Abbiamo avuto anche l’occasione di provare diversi giovani e visto crescere ancora il settore della velocità. Io sono soddisfatto.”
    Dagnoni: “Evidenti progressi, bello vedere tanti giovani”
    “Mi ha fatto piacere vedere tanti giovani in un contesto internazionale così importante. Questi Europei sono un passaggio importante verso le Olimpiadi di Parigi e i risultati nelle specialità olimpiche ci dicono che stiamo sulla strada giusta – ha sottolineato il presidente della Federciclismo Dagnoni – Saluto, con grande piacere, gli evidenti progressi del settore della velocità. Le storiche medaglie di Matteo Bianchi e Stefano Moro nel Keirin ci confortano. Abbiamo investito per far rinascere questo settore, che fa parte della nostra storia, e i frutti li stiamo raccogliendo ancora prima di quanto avevamo previsto. Voglio ricordare, infatti, che il nostro obiettivo principale, nelle prove veloci, erano le Olimpiadi di Los Angeles del 2028”. LEGGI TUTTO