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    Giro d’Italia, la prima tappa da Venaria Reale a Torino: percorso e altimetria

    Per la quarta volta nella sua storia il Giro d’Italia parte dal Piemonte e dal Torinese. Se nelle edizioni del 1961, del 2011 e del 2021 si trattava di anniversari tondi per la celebrazione dell’Unità d’Italia (100, 150 e 160 anni), stavolta l’omaggio è per il Grande Torino, leggendaria squadra di calcio scomparsa il 4 maggio di 75 anni fa, nel 1949, in un tragico incidente aereo causato dalla nebbia sulla collina di Superga. I 176 corridori e le 22 squadre al via transiteranno proprio ai 631 metri di altitudine di Superga tra i chilometri 78 e 79. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, Pogacar: “Sono fiducioso. Abituati a essere favoriti. I rivali non mancano”

    Tutti i fari del Giro d’Italia, al via sabato 4 maggio con la Venaria-Torino, sono accesi su Tadej Pogacar e lo sloveno non può negarlo: “Ma siamo abituati a essere favoriti, noi della Uae Emirates, a volte corrono proprio contro di noi, dovremo essere bravi a controllare la situazione fin dalle prime tappe. Gli avversari per la classifica generale non mancano, – continua Pogacar – in prima fila Bardet e Garaint Thomas, che al Giro va sempre forte. E poi ci sono giovani interessanti che possono emergere”. Il trionfatore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi ha già due Tour de France nel palmares (2020 e 2021) ma è al debutto nella corsa rosa e sogna una storica doppietta: “Ma non mi interessa indossare la maglia il primo o il secondo giorno – precisa nella conferenza stampa dell’antivigilia – quel che importa è averla a Roma, alla fine del Giro. Per questo sarà importante dosare le forze, arrivare all’ultima settimana ancora con tanta benzina in corpo”. Dopo le colline della tappa inaugurale, con lo strappo di Superga, già nel secondo giorno ci sarà una salita ‘vera’, la scalata al colle di Oropa, teatro, 25 anni fa, di una storica impresa di Marco Pantani: “E’ già un test duro – ammette Pogacar – che potrà rivelare qualcosa sull’andamento del Giro. Le salite sono tante, penso a Livigno, al Monte Grappa. Ma sono fiducioso: la squadra c’è, siamo pronti”  LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2024, Egan Bernal ci sarà: il post sui social

    Ci sarà anche Egan Bernal al prossimo Tour de France, al via il 29 giugno. Il colombiano, che ha vinto la Grand Boucle nel 2019 e il Giro d’Italia nel 2021 prima di essere vittima di un grave incidente in allenamento nel gennaio 2022, ha annunciato la sua partecipazione, con la squadra Ineos, sui social: “Ho finito la prima parte della stagione, ora sono in Colombia per qualche giorno per preparare un bel Tour de France”, ha scritto il corridore 27enne. Bernal era tornato in gruppo l’anno scorso ma senza brillare, mentre ha cominciato molto meglio il 2024, con un terzo posto al Giro della Catalogna vinto dallo sloveno Tadej Pogacar. La squadra Ineos schiererà anche Carlos Rodriguez, che ha vinto domenica il Giro di Romandia, dove Bernal ha chiuso decimo LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia 2024, ufficializzati i nomi degli iscritti: tutti contro Pogacar

    Svelata la lista degli iscritti al Giro d’Italia 2024 che scatterà il 4 maggio da Venaria Reale. Il grande favorito è Tadej Pogacar, reduce dal trionfo alla Liegi-Bastogne-Liegi e alla prima partecipazione in carriera alla corsa rosa. Tra i più attesi ci sono anche Filippo Ganna, Jonathan Milan, Geraint Thomas, Julian Alaphilippe e Christophe Laporte LEGGI TUTTO

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    Liegi-Bastogne-Liegi, la gara in diretta live

    Al via l’edizione numero 110 della Liegi-Bastogne-Liegi, la classica monumento più antica al mondo: 255 km da percorrere con 11 salite da affrontare: Van Der Poel sfida Pogacar, ma occhio alle sorprese. Il via alle 10, da seguire in diretta su Eurosport, canale 210 del telecomando Sky
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    Liegi-Bastogne-Liegi, dove vedere la gara di ciclismo in tv e streaming: gli orari

    Domenica 21 aprile si corre l’edizione numero 110 della Liegi-Bastogne-Liegi, la classica monumento più antica al mondo. In totale 255 km da percorrere con 11 salite da affrontare: Van Der Poel sfida Pogacar, ma occhio alle sorprese. Il via domani alle 10, da seguire in diretta su Eurosport, canale 210 del telecomando Sky
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    Domenica 21 aprile è in programma la Liegi-Bastogne-Liegi, la quarta classica monumento della stagione giunta all’edizione numero 110. Conosciuta come la Doyenne (la “decana”) in quanto la classica più antica al mondo, la Liegi chiude il trittico delle Ardenne dopo l’Amstel Gold Race e la Freccia Vallone. L’ultimo appuntamento primaverile per gli specialisti delle gare di un giorno prima del countdown verso il Giro d’Italia. 

    Il percorso
    Il tracciato è nel segno della tradizione: da Liegi a Liegi, in totale 255 chilometri da percorrere con undici salite da affrontare. La prima asperità sarà la Cote de Bonnerue dopo 76,2 km, l’ultima la storica Cote de la Roche-aux-Faucons a meno di 15 km dalla conclusione. Da ricordare altre salite storiche come la Redoute, decisiva lo scorso anno per la vittoria di Remco Evenepoel. 

    Le salite da affrontare

    Côte de Bonnerue (2,5km al 12,3%)
    Côte de Saint-Roch (1km al 11,2%)
    Côte de Mont-Le-Soile (1,7km al 7,9%)
    Côte de Wanne (3,6km al 5,1%)
    Côte de Stockeu (1km al 12,5%)
    Côte de la Haute-Levée (2,2km al 7,5%)
    Col du Rosier (4,4km al 5,9%)
    Côte de Desnié (1,6km al 8,1%)
    Côte de la Redoute (1,6km al 9,4%)
    Côte des Forges (1,3km al 7,8%)
    Côte de la Roche-aux-Faucons (1,3km al 11%)

    I favoriti

    I riflettori saranno puntati sulla sfida tra  Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar che per la prima volta nel 2024 correranno la stessa gara. L’olandese, in ombra all’Amstel, va a caccia di un tris da leggenda dopo i trionfi alla Parigi-Roubaix e al Giro delle Fiandre. Pogacar, che ha già vinto la Doyenne nel 2021, è il favorito della vigilia per quanto fatto vedere alla Volta a Catalunya (dominata con quattro vittorie di tappa e il successo nella classifica generale) e alle Strade Bianche (anche questa dominata con un attacco a 81 km dall’arrivo). Tra i rivali, riflettori su Tom Pidcock (fresco vincitore dell’Amstel), ma anche a Marc Hirschi, Tiesj Benoot, Mattias Skjelmose e Ben Healy. LEGGI TUTTO