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Disastro Ferrari, preoccupazione per i motori e non solo: ecco quanti soldi perderà


Accettiamo che il Mondiale sia per la Ferrari, a questo punto, un puro conto alla rovescia, e che grande sia il sollievo per dover affrontare con la bolsa SF-25 il solo GP Abu Dhabi di domenica prossima. Se davvero così fosse vorrebbe dire che Maranello è già nel 2026 e anche con un bel vantaggio, considerato che Fred Vasseur – dopo averla tirata in lungo per mesi con il decimino che mancava, il potenziale inespresso e l’esecuzione incompleta – ha appena tirato fuori la storia dello sviluppo fermato già ad aprile, chiaramente per spostare le risorse sul 2026. Giustificazione forse buona per tale triste conclusione, ma che determina a questo punto la crescita delle aspettative per la rivoluzione tecnica. S’immagina che la Ferrari avrà acquisito un bel vantaggio su McLaren e Red Bull che ancora tribolano nella volata del Mondiale piloti, o no?

Da aprile ad aprile

In realtà i dodici mesi che corrono da aprile 2025, mese di presunta interruzione dello sviluppo, ad aprile 2026 (disputati cinque GP) decideranno la permanenza del manager francese in Ferrari. La lettura degli eventi incombenti è semplice: nel 2026 Vasseur decollerà assieme alla nuova macchina o affonderà con essa. A Maranello c’è apprensione soprattutto sui tempi di sviluppo del motore: è in ritardo, ma dirlo così sarebbe parziale e fuorviante. Più o meno tutti i motoristi sono oggi in ritardo con lo sviluppo delle nuove power unit, legate a quello dei nuovi carburanti sostenibili (e-fuel e bio-fuel) e degli additivi antidetonanti, importantissimi e anch’essi inediti. Forse lo è un po’ meno Mercedes ma di certo lo è un po’ di più la Honda, tanto che Andy Cowell, dopo distonie con il progettista Adrian Newey, è stato spostato sul progetto motori per fare il cerbero e dettare il tempo ai giapponesi (spesso sarà a Tochigi).

Chiudere bene

Tornando alla Ferrari: si aspetta Adu Dhabi per chiudere certamente quarti tra i costruttori ciò che, rispetto al secondo posto che era divenuto obiettivo minimo, comporterà un ammanco di circa 18 milioni di dollari di premio. Ma si aspetta Abu Dhabi sognando un podio difficile da conquistare con quei tre demoni in battaglia. Piuttosto un piazzamento dignitoso, grazie all’assenza dei lunghi curvoni veloci che hanno messo fuori da ogni gioco le Rosse in Qatar.


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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/formula-1

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