La tempesta è tornata ad abbattersi sullo spogliatoio dei Los Angeles Lakers. L’eliminazione dalla NBA Cup, arrivata nei quarti di finale dopo la sconfitta contro gli Spurs — per giunta senza Wembanyama — ha acceso nuovamente un clima di forte tensione attorno alla franchigia gialloviola. A far esplodere definitivamente la situazione è stato Rich Paul, storico agente e uomo di massima fiducia di LeBron James, con dichiarazioni che suonano come una sentenza senza appello. Intervenuto nel podcast di Max Kellerman, Paul non ha usato giri di parole: “Non credo che i Lakers siano una squadra da titolo. Non hanno ciò che serve per arrivare alle Finals della Western Conference. Il loro stile di gioco è facile da difendere nei playoff”. Un messaggio durissimo che, conoscendo il rapporto tra Paul e LeBron, difficilmente può essere considerato casuale o isolato.
LeBron e il futuro
Il problema, secondo il rappresentante del “King”, è strutturale: “In una serie lunga il loro gioco viene decifrato rapidamente. Non hanno abbastanza fisicità, altezza e velocità per competere davvero”. Parole che riportano inevitabilmente alla scorsa stagione, quando i Lakers furono eliminati al primo turno dai Minnesota Timberwolves guidati da Anthony Edwards, mostrando limiti evidenti proprio sul piano atletico e dell’intensità. Rich Paul ha però chiarito un punto fondamentale: LeBron James resterà ai Lakers fino al termine della stagione. Oltre, però, nulla è garantito. “Dipende da lui se vorrà chiedere una trade”, ha lasciato intendere, aprendo scenari che fino a poco tempo fa sembravano impensabili. Tra le destinazioni che già circolano negli ambienti NBA spuntano anche i New York Knicks. “Renderebbe migliori i Knicks? Sì, certo. Ma qualunque franchigia direbbe lo stesso”, ha aggiunto Paul, senza chiudere del tutto la porta.
Il ritiro è una cosa lontana
La parola “ritiro”, invece, non sembra ancora all’ordine del giorno. LeBron deciderà in estate, valutando soprattutto come si sentirà fisicamente e mentalmente. Nel frattempo continua a fare ciò che ha sempre fatto: guidare la squadra e riscrivere la storia. Nell’ultima gara di NBA Cup ha messo a referto 19 punti, 15 rimbalzi e 8 assist, dimostrando ancora una volta di essere il leader indiscusso del gruppo. E mentre attorno ai Lakers il rumore cresce, LeBron continua la sua personale caccia ai record. Ha recentemente superato Robert Parish per numero di vittorie in stagione regolare (1.015) e ora davanti a lui resta solo Kareem Abdul-Jabbar con 1.074. Se decidesse di giocare un’altra stagione, potrebbe diventare anche il giocatore con più vittorie nella storia della NBA. “Questo ti umilia, fratello”, aveva confessato LeBron qualche giorno fa. “Essere parte di questo gioco, competere a questo livello ed essere paragonato a leggende come Parish… loro hanno spianato la strada. Io cerco solo di farlo per la prossima generazione”. Parole che raccontano tutta la grandezza, ma anche la frustrazione, di un campione che non vuole accontentarsi.
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