Il titolo iridato dopo i tanti infortuni e i lunghi stop. Ma Marc Marquez, anche ora in ripresa dopo l’incidente in Indonesia che lo ha costretto a chiudere in anticipo una stagione comunque dominata, guarda al 2026 con la consapevolezza che sarà il pilota da battere in Motogp. “Mi sto riprendendo bene – ha detto lo spagnolo alla presentazione di un docufilm (Volver) a lui dedicato -. Se non ci saranno battute d’arresto, se farò tutto bene e seguirò i consigli, non ci saranno imprevisti. Devo rinunciare alle vacanze perché devo dare priorità al recupero. Ma continuerò a lavorare per essere in buona forma per l’inizio della stagione. Devo prepararmi bene per il 26 per provare a vincere di nuovo. Dobbiamo farlo”.
Marquez: “Lavorerò per recuperare, la fame non è passata”
Dopo aver dominato la stagione con la Ducati, Márquez ammette che “la pressione ci sarà, proprio come per gli altri tre o quattro piloti che sono in lizza. Vedremo cosa mi riserva il futuro. Ci sono molte cose che devo gestire, ma non vedo l’ora di continuare. Il punto è che devo sempre ascoltare il mio corpo. Piccole cose continuano a presentarsi: dopo così tante cadute, come atleta spingi il tuo corpo al limite, e spesso gli infortuni lasciano il segno su molti piloti, costringendoli a fermarsi; non perchè vengono meno le motivazioni, é il loro corpo non ne può più. Quest’inverno lavorerò per recuperare, la fame non è passata: ho voglia di vincere di nuovo. In questo momento, non vediamo l’ora che arrivi il 26”.
“Uno sportivo porta il suo corpo al limite”
Marc Marquez, dopo aver saltato gli ultimi Gp del 2025 – ma col titolo già in tasca – per l’infortunio alla spalla destra che lo ha costretto a operarsi, mette già nel mirino il prossimo Mondiale. In occasione della presentazione di “Volver”, la docuserie che ripercorre gli anni più complicati della sua carriera, lo spagnolo della Ducati ribadisce: “Devo preparare bene il 2026 per cercare di tornare a vincere. Siamo obbligati a farlo.” A 32 anni il nove volte campione del mondo non fissa date per il ritiro anche se, ammette, “È la prima volta che vinco un campionato e mi ritrovo svuotato. Ho vinto in Giappone e mi sono sentito vuoto. In Indonesia non avevo voglia di salire in moto mentre in passato non vedevo l’ora che arrivasse il prossimo Gp”. Il Cabroncito assicura però che “durante l’inverno lavorerò per recuperare e tornare ad avere fame di vittoria”, anche se pensando a lungo termine ci sarà anche da “ascoltare il mio corpo. Uno sportivo porta il suo corpo al limite ma molti vengono segnati dagli infortuni e devono fermarsi, non è una questione di testa o di fame ma perché il corpo non ce la fa più, come è successo per esempio a Rafa Nadal e Pau Gasol”.
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