TORINO – Tutto sul 2026 . L’ultima occasione per fermare un’astinenza mondiale quasi ventennale e non certificare un fallimento totale. Lo dice chiaramente Charles Leclerc il giorno dopo dei durissimi verdetti di una stagione che ha visto la McLaren dominare, la Red Bull rinascere, la Mercedes ricostruire un possibile dominio e lanciare il prossimo fenomeno (Kimi Antonelli). La Ferrari si lecca le ferite di classifiche impietose. Il monegasco quinto, Lewis Hamilton sesto per la prima volta in carriera senza podi, la Scuderia quarta forza a 435 punti (doppiata) dalla McLaren. Un anno fa erano 14. Ci sarebbe da piangere. Disperati, non certo di gioia come Lando Norris. Invece tutti subito in pista per la nuova stagione, quella della rivoluzione regolamentare fatta soprattutto di motore (50% elettrico e benzine eco-sostenibili), auto più strette e corte (e quindi leggere), meno carico ma ali mobili anche anteriori per agevolare i sorpassi.
Il messaggio di Leclerc alla Ferrari
Il garage rosso di Abu Dhabi ieri era illuminato e oggi si riaprirà (come gli altri) per il tradizionale rookie test (sulla SF-25 Dino Beganovic) ma soprattutto il primo approccio 2026 con le auto di quest’anno modificate per simulare i valori (teorici) di quelle che si scopriranno a gennaio per testare le nuove gomme (più strette) Pirelli. La Ferrari sfrutterà l’occasione con entrambi i titolari, che non vedono l’ora di andare in vacanza e ripulirsi dalle scorie del 2025. Ma ci sono diverse soluzioni importanti da “sentire”. Intanto proprio l’ala, ma anche il ritorno alla sospensione posteriore push rod (a puntone) cambiata a Spa (col sistema pull rod, tirante quindi) senza i risultati auspicati dagli ingegneri guidati da Loic Serra. Il dt si aspetta dati che confermino le scelte del Progetto 678 o per poter modificare qualcosa in tempo. Insomma, realizzate una macchina vincente per risollevare un Hamilton distrutto e trattenere un Leclerc che si mostra ancora motivato (e assicura che lo sia anche Lewis), ma lancia in suoi messaggi forti. “Non lo so se sia stata la stagione peggiore da quando sono in Ferrari, di sicuro è stata molto deludente. Allo stesso tempo tutta la squadra è estremamente motivata per il prossimo anno. C’è un grosso cambio di regolamento e che può essere una grande opportunità per dimostrare di cosa è capace la Ferrari. Si tratta di un ‘ora o mai più’” non ci gira intorno Charles, che ribadisce l’amore per la Rossa: “Se credo ancora nel progetto? Sì, e il prossimo anno sarà cruciale». Non andasse bene si dovrà guardare intorno. «Spero davvero che inizieremo questa nuova era nel modo migliore possibile, perché è importante per gli anni successivi. Magari non saranno le prime tre gare a decretare il quadro, ma dopo sei o sette penso che avremo un’idea di quali squadre domineranno le prossime stagioni”. La chiave sarà non avere un forte gap di motore come nel 2014 targato Mercedes. Ma non sbagliare scelte aerodinamiche visto che ci sarà meno carico. E qui tutti guardano in casa Red Bull ma anche Aston Martin, dove Adrian Newey ha avuto carta bianca. “Come siamo messi? Non ne ho idea, perché non sappiamo a che punto siano gli altri – mette le mani avanti Leclerc -. Ci sono così tante incognite, preferisco non parlare e aspettare le prime gare del prossimo anno per vedere dove saremo. Nel frattempo, mi concentrerò sul progetto e cercherò di lavorare nel miglior modo possibile”.
Ferrari, Vasseur predica calma
Parole che provocano subito un invito alla calma da parte di Fred Vasseur. Il team principal, che ha provato (e prova) sulla propria pelle quanto pesi il colore rosso, ha un ruolo chiave in questo momento. Per questo condivide con Leclerc onestà di analisi e spinta. Perché serve una squadra compatta e motivata, anche in un momento in cui nessuno pensa che lo sia. “La stagione è stata complessivamente difficile, sin dal primo giorno in Bahrain il ritmo non era magico e l’inizio della stagione è stato molto complicato – traccia un bilancio il manager francese –. In un paio di occasioni durante la stagione abbiamo avuto un’ottima ripresa, ma abbiamo faticato per tutta la stagione con i dettagli. Però continuiamo ad andare avanti. Il riassunto deve essere quello di trovare dove possiamo migliorare”. Senza creare aspettative (un anno fa parlava di una Ferrari che sarebbe stata in lotta per i due titoli mondiali) e chiarendo subito che i verdetti non finali saranno quelli dell’8 marzo, quando a Melbourne si correrà il primo GP della nuova stagione. “Siamo concentrati sul nostro progetto, lo stiamo sviluppando. Ci stiamo spingendo al limite e stiamo cercando di fare del nostro meglio. Di sicuro più tempo si dedica al progetto, migliori saranno i risultati. Ma non so se McLaren, Red Bull o altri siano davanti a noi. Nessuno lo sa. Lo scopriremo solo a Barcellona (il primo test a fine gennaio, ndr), o più probabilmente in Australia. Ma dico subito che l’anno prossimo le gerarchie non saranno definite sin da Melbourne. Saranno molto importanti lo sviluppo e la capacità di crescere rapidamente. La stagione non sarà certo finita il primo GP, a prescindere da dove saremo. Sarà una strada lunga”. Iniziarla in salita però farebbe scendere la catena a tutti. Subito.
Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/formula-1

