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Ferrari, il futuro fa paura: c’è qualcosa di agghiacciante nel finale di stagione. Cosa sta succedendo


C’è qualcosa di agghiacciante nel finale di stagione ferrarista cui stiamo assistendo, ed è la sensazione che il peggio sia di là da venire. Ieri la Sprint ha costituito il punto più basso della Rossa dei tempi moderni, con una macchina ancora più imperdonabile della pessima SF1000 del 2020, che almeno aveva un’attenuante: il deficit di potenza impostole dalla FIA. 

Questa SF-25 no, è libera, anzi sarebbe libera di andare dove vuole, di essere sviluppata, se non incespicasse continuamente nelle proprie ruote. Ieri a Lusail, nella Sprint, Leclerc e Hamilton hanno chiuso fuori dai punti (con la Rossa sempre più quarta tra i costruttori). Davanti a ognuno di loro, beffardamente, una Sauber e una Haas, con motore di Maranello. La qualificazione ha sostanzialmente confermato questi valori, con Hamilton subito fuori in Q1 per la terza volta di fila (dopo Las Vegas e le qualifiche di venerdì per la Sprint) e Leclerc decimo (dopo un testacoda doppio da brivido), che già notevole era stato il suo approdo in Q3.

Ferrari, la macchina cede due secondi a giro

Nella gara Sprint Charles, partito 9º, ha chiuso 13º mentre Hamilton, pur avvantaggiato del cambio di assetto con conseguente avvio dalla pit lane, non ha portato a termine un-sorpasso-uno; da 18º ha chiuso 17º, solo perché l’Aston Martin ha fermato Stroll per fargli provare gomme soft. Posizioni perse e distacchi da casa degli orrori: 35″ per Charles e 46″ per Lewis, che spalmati su 19 giri fanno una media superiore ai due secondi a tornata. Dovrebbero concentrarsi a guidare e parlare di meno secondo il presidente Elkann, eppure qui non sembra ci sia granché da guidare, e ci sarebbe invece molto da dire. Lo hanno detto, in effetti.

Leclerc critica la macchina: “E’ una catastrofe”

Leclerc che in corsa aveva chiesto via radio «Cosa diavolo succede al posteriore?» senza ricavarne una risposta convinta, alle interviste appariva disossato dallo sconforto: «Una catastrofe. Non avevo aderenza dietro, ho pensato che avrei sbattuto la macchina al muro già nel primo giro. Credevo ci fosse qualcosa di rotto al posteriore, invece siano completamente fuori strada con l’assetto». Già, l’assetto. Hamilton aveva potuto modificarlo ma ai ringraziamenti del box per avere assecondato in pista le loro richieste di variazione, ha osservato: «Ma così la macchina è anche peggiorata». Sky gli ha rivolto una domanda maliziosa: vorresti essere altrove? Lui non ha raccolto l’allusione alla squadra: «Vorrei essere su una spiaggia o a fare surf. Non vedo l’ora di stare un po’ in famiglia e ritrovare le energie. Non dormo più la notte: sono rimasto sveglio fino alle sei di mattina per capire cosa si potesse suggerire agli ingegneri».

Vasseur, la frase che spiazza i ferraristi

Non ne è sortito nulla e l’uscita di Fred Vasseur sullo sviluppo aerodinamico sospeso a fine aprile («decisione difficile ma presa con fiducia») fa alzare il sopracciglio su una Ferrari che, se così fosse, dovrebbe avere un grande vantaggio su tutti nel 2026.Vengono però a galla mille domande: che senso avevano i discorsi sul game-changer delle ali mobili e il lavoro sulla sospensione posteriore, se lo sviluppo era stoppato? E quelli sul potenziale inespresso e l’esecuzione incompleta, e le mille altre giustificazioni e contraddizioni? Ora il futuro fa paura, e non parliamo certo degli ultimi due GP. 


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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/formula-1

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