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    Musetti si ferma in finale al Queen’s, vince Paul in due set

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Lorenzo Musetti non riesce a coronare con il primo titolo sull’erba la sua fantastica settimana al 500 del Queen’s club di Londra. Il toscano è sconfitto da Tommy Paul per 6-1 7-6(8) al termine di una partita condotta maggiormente dall’americano e nella quale Lorenzo ha pagato a caro prezzo un primo set troppo modesto al servizio, chiuso con soli 8 punti vinti alla battuta. Nel secondo parziale è arrivata la reazione di Musetti, ha migliorato il rendimento della battuta e ha iniziato a spingere con maggior decisione con tutti i colpi, in particolare il diritto, tornato piuttosto efficace (ma non come nei match precedenti, dove era stato superlativo). Va sotto di un break Musetti sul 3 pari, e Paul serve per chiudere ma smarrisce la prima palla e sale in cattedra “Muso”: con tre risposte di diritto fantastiche strappa il contro break e si arriva al tiebreak, una vera lotta punto su punto, che alla fine premia Paul, complessivamente più forte e solido. È una sconfitta che brucia, per il pessimo avvio, ma la reazione c’è stata, forte e positiva, come il buon tiebreak del secondo set, dove Lorenzo ha giocato senza tremare e con bel piglio. Peccato per quella palla corta rischiata sul 4 punti a 3 del tiebreak, e anche l’errore col diritto che ha dato il via al successo di Tommy, ma in altri punti Lorenzo è stato bravo, lucido e incisivo.
    Alla fine Paul ha meritato il successo, molto rapido a coprire il campo con la sua velocità, e bravo a governare maggiormente i ritmi di gioco e non subire le tante variazioni dell’italiano grazie all’ottimo approccio sulla palla. Proprio la velocità negli spostamenti di Paul ha neutralizzato i tagli e variazioni dell’azzurro, e forse fin troppo pochi sono stati i tentativi di cambio col rovescio in lungo linea, soluzione che poteva scardinare le certezze di Tommy. Alla fine 24 vincenti per Musetti contro i 17 di Paul, segnale di come si cresciuto il livello di Lorenzo dal secondo set. In una finale, non puoi permetterti una partenza così lenta e incerta. Peccato per non aver forzato l’incontro al terzo set.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Paul inizia la finale con un buon turno di servizio, mentre Musetti mette in mostra il suo meraviglioso rovescio passante, ma il game è per Tommy, 1-0. Non buona la partenza di Lorenzo, sbaglia un paio di colpi in scambio (brutto un diritto a mezza rete) che gli costa il 15-40, subito palle break da difendere. E il break purtroppo arriva, si difende bene Paul coi piedi non lontani dalla riga di fondo e tira un rovescio molto profondo al centro che sorprende l’azzurro. 2-0 Paul. Tommy regala uno smash in rete, e serve pochissime prime, ne approfitta Lorenzo con un gran rovescio. Arriva la palla break sul 30-40, ma se la gioca bene lo statunitense con una smorzata di rovescio ottima. Game complicato, ma Paul lo porta a casa, 3-0. Paul è bravo a caricare col diritto e spostare l’italiano, costretto troppo a rincorrere negli angoli, non riesce quasi mai ad anticipare e comandare. Finalmente Musetti inizia a servire meglio e col diritto dopo il servizio comanda. Muove lo score, 3-1. Paul è solido al servizio, copre bene il campo, 4-1. Musetti alterna buoni angoli col diritto a qualche errore, il sesto game va ai vantaggi. La brutta notizia è che la battuta scompare di nuovo, e così far partita pari è impossibile. Un diritto del toscano incoccia il nastro, s’impenna ed esce. Palla break per Tommy. Non entra la prima palla, ed è bravissimo Paul a difendersi correndo con equilibrio e tirare un’improvvisa accelerazione cross di diritto che sorprende Lorenzo. 5-1 Paul. Serve per il set l’americano, ma è meno preciso dei game precedenti e un errore di rovescio sul 30 pari gli costa una palla break. Se la gioca alla grande Tommy: ottimo attacco col diritto inside out e via volée precisa, forse si poteva fare meglio col passante ma non era facile. Paul chiude al primo set point, servizio esterno e diritto vincente in avanzamento. 6-1 Paul, l’americano ha concesso poco ed ha risposto con miglior qualità, come ben mostra il 45% dei punti vinti con la prima palla da Musetti e 8 in totale nel set con la battuta. Impossibile così fare match pari.
    Musetti inizia con un buon turno di servizio il secondo set, è necessario un primo colpo dopo il servizio più incisivo, e percentuali di prime palle migliori per tenere fermo l’americano, un fulmine negli spostamenti. Il set avanza sui turni di battuta, fino al 3 pari. Musetti serve e inizia male subendo un’ottima risposta di Paul, la sbracciata di rovescio è larga, poi comanda lo scambio, attacca con buon tempismo ma sbaglia il tocco, un po’ lezioso forse… 0-30. Bene Paul per la copertura e tocco difensivo. Si butta avanti Musetti, ma l’attacco è prevedibile, la prima volée non incisivo e il secondo passante al corpo di Paul non è gestibile. 0-40, tre palle break delicatissime. Lorenzo salva la prima, ma sulla seconda è ributtato indietro da un’ottima difesa di Paul, e alla fine Musetti sbaglia l’accezione in corridoio. Break Paul, avanti 4-3 e servizio. L’americano non concede nulla, vola avanti 5-3, ma anche Musetti regge, 5-4. Serve per chiudere Tommy, ma è disordinato, un doppio fallo, poi subisce una risposta di diritto vincente di diritto di Lorenzo, splendida! Gli vale il 15-30. Paul non mette più la prima palla, si lotta. Con un’altra risposta di diritto, stavolta cross, Musetti sorprende Paul che si ritrova sotto 30-40. Ancora la risposta, di diritto, VINCENTE! 3 spallate in risposta col diritto, clamorose, Contro BREAK Musetti! Male Paul alla battuta, palle decisamente meno incisive, ma ottime le risposte dell’italiano che finalmente si è acceso a tutta. 5 pari. Sfrutta il momento positivo l’azzurro, Paul è sempre rapido a coprire il campo ma è meno incisivo, evidentemente bloccato col braccio rispetto a 10 minuti prima. Musetti si porta in vantaggio 6-5, quanto corre ora il diritto di Lorenzo. Si va al tiebreak. Paul cede un punto alla battuta con un errore in spinta, 2-1 Musetti. Serve bene l’azzurro, fa la faccia cattiva e urla sul 4-1. Paul vince i suoi due punti, 4-3. Musetti sceglie una palla corta dopo il servizio, ma la palla non passa la rete. Rischio eccessivo. 4 pari. Arriva uno scambio durissimo, entrambi corrono come matti, alla fine è Paul ad attaccare ma spedisce in rete lo smash, 5-4. Ottima prima palla al T, 5 punti pari. Arriva il punto decisivo: serve bene l’americano, 6-5, Match Point Paul. Lo annulla Lorenzo rischiando un diritto cross su di una palla corta e storta. Si gira 6 punti pari. Buona prima palla esterna, 7 punti a 6 e set point Musetti. Apre benissimo l’angolo col diritto, vince un duro scambio. 7 punti pari. Che lotta! Ormai ogni scambio è una battaglia, stavolta sul rovescio, la vince Paul e 8-7, secondo Match point. Ace! 8 pari. Noooo!?! Lorenzo sparacchia via un diritto inside out dopo la battuta, era fuori equilibrio, colpo difficile. 9-8 Paul e Match point. Chiude con una prima palla al centro. Game Set Match. 14 anni dopo Querrey uno statunitense torna a vincere al Queen’s. Bravo Musetti a riprendersi dopo un primo set molto negativo alla battuta. Chiude con una sconfitta, ma resta una settimana fantastica.

    [5] Tommy Paul vs Lorenzo Musetti ATP London / Queen’s Club Tommy Paul [5]67 Lorenzo Musetti16 Vincitore: Paul ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 3-4* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 8-7* 8-8* 9*-86-6 → 7-6T. Paul 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-305-6 → 6-6L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 5-6T. Paul 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-405-4 → 5-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4T. Paul 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-403-3 → 4-3T. Paul 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3T. Paul 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2T. Paul 15-0 30-15 30-30 40-300-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1T. Paul 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-1 → 6-1L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-1 → 5-1T. Paul 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-30 ace3-1 → 4-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-153-0 → 3-1T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-0 → 3-0L. Musetti 0-15 15-15 15-30 15-401-0 → 2-0T. Paul 15-0 15-15 40-150-0 → 1-0

    Statistiche
    🇺🇸 Tommy Paul
    🇮🇹 Lorenzo Musetti

    Punteggio servizio
    296
    271

    Ace
    6
    2

    Doppi falli
    1
    0

    Percentuale prime di servizio
    68% (47/69)
    77% (43/56)

    Punti vinti con la prima
    77% (36/47)
    65% (28/43)

    Punti vinti con la seconda
    59% (13/22)
    62% (8/13)

    Palle break salvate
    67% (2/3)
    25% (1/4)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    Punteggio risposta
    182
    108

    Punti vinti in risposta sulla prima
    35% (15/43)
    23% (11/47)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    38% (5/13)
    41% (9/22)

    Palle break convertite
    75% (3/4)
    33% (1/3)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    Punti vinti a rete
    71% (12/17)
    57% (8/14)

    Vincenti
    17
    24

    Errori non forzati
    6
    10

    Punti vinti al servizio
    71% (49/69)
    64% (36/56)

    Punti vinti in risposta
    36% (20/56)
    29% (20/69)

    Punti totali vinti
    55% (69/125)
    45% (56/125)

    Velocità massima servizio
    217 km/h
    209 km/h

    Velocità media prima di servizio
    191 km/h
    189 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    152 km/h
    143 km/h LEGGI TUTTO

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    Alcaraz giocherà con Paul l’esibizione a Città del Messico a novembre

    L’esibizione del prossimo 29 novembre in Messico

    Sarà Tommy Paul l’avversario di Carlos Alcaraz nell’esibizione che andrà in scena il prossimo 29 novembre alla Plaza de Toros di Città del Messico. L’esibizione nella metropoli messicana, chiamata Tennis Fest, è diventata un classico nel paese dopo quella tra Roger Federer e Alexander Zverev del 24 novembre 2019, che con i suoi 42.500 spettatori divenne per qualche mese l’incontro di tennis con più pubblico nella storia. Il record poi fu superato nel 2020 dall’esibizione tra Roger e Rafa e Città del Capo (Sudafrica).
    In Messico da allora si svolge questo happening a fine stagione tennistica, lo scorso anno sbarcarono nella Plaza Rafa Nadal e Casper Ruud. Nel paese da mesi girava voce che sarebbe stato Jannik Sinner a dividere il campo con il più giovane n.1 della storia. Invece stanotte è arrivata la conferma ufficiale, sarà lo statunitense Paul l’avversario di Alcaraz.

    Carlos Alcaraz Tommy Paul
    ¡El español ya tiene rival para el #TennisFestGNP en la Plaza México! #Viviresincreíble @GNPSeguros pic.twitter.com/ckO0qK6vAA
    — TennisFest GNP (@tennisfestmx) September 25, 2023

    Oltre a questo incontro maschile, previsto per le ore 21, la serata di tennis sarà aperta da un match tra Maria Sakkari e Caroline Wozniacki, oltre a un concerto del cantante colombiano Sebastian Yatra. LEGGI TUTTO

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    Laver Cup: Paul, Shelton, Hurkacz e Monfils completano i team in gara a Vancouver

    Il doppio Federer-Nadal alla Laver Cup 2022 a Londra

    È stato ufficializzato il campo dei partecipanti all’edizione 2023 della Laver Cup, ricca esibizione post US Open che quest’anno andrà in scena a Vancouver (22-24 settembre). Sulla falsa riga della Ryder cup di golf alla quale si ispira, con un team Europe e un team World a contendersi il successo al termine di tre giorni di gare tra singolo e doppio, la competizione ideata da Roger Federer e lanciata nel 2017 quest’anno si giocherà in Canada e vedrà al via i seguenti giocatori:
    Team Europe:
    Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, Andrey Rublev, Holger Rune, Hubert Hurkacz e Gael Monfils

    Will Team Europe take back the Laver Cup title in Vancouver? pic.twitter.com/TIqKor8yV0
    — Laver Cup (@LaverCup) August 23, 2023

    Team World: Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Felix Auger-Aliassime, Tommy Paul, Francisco Cerundolo e Ben Shelton

    Will Team World succeed in its quest to repeat as Laver Cup champions? pic.twitter.com/NeSSA82QAG
    — Laver Cup (@LaverCup) August 23, 2023

    Molti quindi gli esordienti rispetto alla scorsa stagione, la più ricca di campioni e passata alla storia come ultimo evento giocato da Roger Federer. Mancano i super big, Djokovic, Alcaraz oltre gli infortunati Nadal, Kyrgios e Shapovalov che spesso sono stati presenti all’evento arricchendolo con la propria classe e personalità. Largo a giovani (Rune, Shelton) oltre a tennisti emergenti e alla “vecchia volpe” Monfils, uno dei giocatori che più esalta il pubblico con le sue giocate istrioniche.
    Federer sarà presente a Vancouver nella serata di venerdì: Jim Courier farà da cerimoniere, con un’intervista in campo e la possibilità per gli spettatori sugli spalti di rivolgere alcune domande in diretta all’indimenticabile campione elvetico. Questa Q&A si preannuncia come uno degli happening principali di un’edizione che, onestamente, sembra un po’ in tono minore rispetto alle precedenti, con qualche nome di richiamo in meno.
    L’edizione 2022, come tutte le precedenti, ha avuto un ottimo successo, grazie agli attori protagonisti ma anche una formula che funziona coinvolgendo il pubblico in match divertenti, più “leggeri” rispetto a quelli del tour ATP ma comunque spettacolari in campo e discretamente combattuti. Sarà interessante vedere che spettacolo i protagonisti di quest’anno riusciranno a produrre e quale sarà il coinvolgimento del pubblico in tribuna e sugli spalti. Tutte le precedenti edizioni hanno riscontrato ascolti tv altissimi e grande interesse. Per il futuro e sopravvivenza di quest’evento, l’edizione 2023 sarà un test molto importante. LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul e le sue interessanti dichiarazioni: “Nel tennis non puoi vivere all’ombra di un buon risultato perché poi arrivano le cattive notizie. L’eccessiva fiducia è tanto negativa quanto la mancanza di essa”

    Tommy Paul nella foto – Foto Getty Images

    Tommy Paul ha vissuto un momento molto importante nella sua carriera all’inizio di questa stagione, quando ha raggiunto le semifinali degli Australian Open. Nella lotta per un posto in finale, l’americano ha ceduto di fronte a Novak Djokovic, a causa, secondo lui, solo di una questione mentale. Paul ha fatto una riflessione interessante dopo essersi qualificato per il terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells.
    MIGLIORAMENTI COSTANTIOgni anno sto migliorando un po’ e penso che questo sia il modo giusto per esplorare i propri limiti. Un’evoluzione lenta ma costante rende più facile mantenere il proprio livello. Competere in grandi palcoscenici contro avversari importanti è ciò che fornisce l’esperienza necessaria per migliorare. L’anno scorso ho perso la maggior parte di questi incontri importanti e ora spero di giocarne molti di più e vincerne alcuni.La mia priorità è stata quella di evitare di diventare presuntuoso e di lasciare che la mia attitudine cambi. Nel tennis non puoi vivere all’ombra di un buon risultato perché poi arrivano le cattive notizie. L’eccessiva fiducia è tanto negativa quanto la mancanza di essa. Ci sono momenti in cui devi avere molta fiducia in te stesso, ma altri in cui devi essere umile e accettare che ci sono limiti e che ciò che hai fatto in passato non garantisce niente nel presente e nel futuro. L’unica cosa che ho pensato dopo aver perso con Djokovic in Australia è stata cosa poter fare per vincere il prossimo incontro.
    ESEMPIO DI DJOKOVICÈ incredibile quello che Djokovic sta realizzando nella sua carriera professionale e come gestisce le emozioni in ogni momento. Guardo molto a lui per cercare di migliorare questo aspetto perché lo considero il migliore del mondo a livello mentale. Mi ha battuto molto facilmente, ma onestamente penso che l’unica differenza tra noi sia stata a livello mentale. Questo dimostra quanto sia importante l’aspetto mentale nel tennis e quanto sia fondamentale imparare a gestire le emozioni in ogni situazione. LEGGI TUTTO

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    La diversità dei tennisti USA. Gilbert: “I nuovi giovani sono tutti diversi. Finalmente…”

    Sebastian Korda a Melbourne (foto Getty Images)

    La novità più interessante degli ultimi Australian Open è stata certamente il ritorno del tennis a stelle strisce. Alla fine il titolo è andato al più forte, Novak Djokovic, ma è indubbio che gli statunitensi dopo anni di vacche magrissime sono tornati protagonisti. Tommy Paul è giunto in semifinale, due giovani come Korda e il sorprendente Shelton nei quarti. Nonostante il deludente torneo di Taylor Fritz, considerato da molti alla vigilia uno dei possibili “underdog”, i tennisti americani hanno confermato la crescita generale del loro movimento che, anche a livello di quantità, è tornato ad essere importante. Nel ranking ATP di questa settimana infatti c’è un top10 (Fritz), altri due top20 (Tiafoe e Paul) e in totale ben 10 nei primi 50. Ancor più interessante il dato se rapportato all’età dei top50: eccetto il super veterano Isner (37 anni), gli altri sono tutti al massimo 25enni. 
    Oltre all’ottimo numero di giocatori a stelle e strisce nei piani alti della classifica, quello che è interessante sottolineare è la diversità degli stessi giocatori. Tutti tennisti piuttosto offensivi, dotati di un tennis aggressivo alla ricerca del punto vincente, ma con caratteristiche tecniche e peculiarità assai diversificate. Si va infatti dal gioco a tutto campo di Fritz a quello più estemporaneo di Tiafoe, continuando con la progressione di Paul, pulizia d’impatto ed eleganti geometrie di Korda, la continue variazioni “sotto ritmo” di Brooksby, la potenza dirompente di Shelton, la fantasia di Wolf, il super servizio di Opelka, la capacità difensiva e pressing di Nakashima. C’è davvero un po’ di tutto e questo non è affatto scontato per il tennis USA. Uno dei principali “problemi” che ha afflitto le ultime generazioni di giocatori statunitensi è stato proprio la mancanza di diversità, l’aver perseguito un solo modello di gioco: gran fisico, servizio potente e diritto pesante su palla alta. Stop. Un idealtipo che ha certamente funzionato qualche lustro addietro, quando il tennis si stava spostando verso un gioco sempre più aggressivo e di pressione da fondo campo, ma non più sufficiente dal nuovo millennio, quando i migliori giocatori al mondo sono diventati via via sempre più completi, rapidi, flessibili e pronti a passare da difesa ad attacco con un bagaglio tecnico mediamente piuttosto evoluto. Non è un caso da molti anni il tennis di vertice è Europa-centrico: tennisti cresciuti con scuole più reattive al cambiamento, con l’ausilio del tennis sul “rosso” che permette da giovanissimi di affinare meglio la tecnica dovendo affrontare situazioni di gioco meno uguali rispetto ai campi rapidi; con maestri e accademie che hanno maggiormente assecondato le peculiarità di ogni ragazzo, invece di forzarne la direzione tecnica verso un solo modello. Tutti tendono all’efficacia più che alla fantasia, ma lasciando comunque spazio alla differenziazione. Del resto, è la differenza e l’unicità che creano un crack. Un vantaggio competitivo.
    Proprio questo ha parlato Brad Gilbert, ex top10 poi coach e oggi stimato analista di tennistv. Il californiano ha confermato le parole di Shelton in merito alla sua capacità di giocare molto bene anche su terra battuta, e che mediamente i giovani tennisti statunitensi arrivati nei piani alti del ranking hanno un tennis più completo, moderno e soprattutto vario tra di loro.
    “Dopo molti anni, credo che nel 2023 e da qua in avanti potremo (tennis statunitense) fare bene anche in Europa in primavera sulla terra battuta. Prendiamo per esempio Ben: con quel servizio esplosivo, la sua forza nelle gambe e il suo movimento eccellente da fondo campo, Shelton potrebbe essere molto interessante sulla terra battuta”. afferma Gilbert.
    “Sono sicuro di una cosa, e non da oggi: i tennisti americani non sarebbero tornati ai vertici della disciplina finché non fossero diventati abbastanza bravi sulla terra battuta. Non è un discorso di vincere i tornei lì, ma per la qualità del gioco espresso. Troppi dei nostri ragazzi erano solo un servizio e un dritto. Da anni questo non basta più. Ora molti dei nostri ragazzi sono più atletici, quindi possono fare più cose. La cosa bella dei giocatori USA attuali è che giocano tutti in modo diverso. Non sono lo stesso tipo di giocatore, ed è interessante osservarli”.
    “Abbiamo avuto un lungo periodo in cui i nostri ragazzi hanno saltato quasi del tutto la stagione sulla terra battuta”, conclude Brad. “Diversi anni fa avevi forse uno o due ragazzi nei tabelloni dei maggiori tornei in Europa, erano exploit isolati. Credo che nessuno di loro si sentirà solo quest’anno, avrà altri connazionali in gara”.
    Un punto di vista interessante che conferma in pieno la nostra visione. Il tennis si è spostato sempre più verso atleti migliori, con poche debolezze importanti e capaci di rendere lungo tutto l’arco dell’anno. Per tornare ai vertici, anche il “gigante” USA ha dovuto rimboccarsi le maniche e studiare il lavoro fatto (bene) in Spagna, Italia, Francia, nelle migliori accademie e centri di allenamento di alto livello europei. Vedremo se in questa nuova generazione a stelle e strisce ci sarà finalmente un campione Slam, manca da venti anni (Andy Roddick – US Open 2003). Oltre a Fritz, è molto probabile che già alla fine di questa stagione altri tennisti statunitensi siano in top10 o a ridosso, e soprattutto protagonisti nei massimi appuntamenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Djokovic doma Paul in tre set, vola in finale per decima volta a Melbourne

    Novak Djokovic

    Tutto secondo pronostico nella seconda semifinale maschile degli Australian Open 2023. Il nove volte campione del torneo Novak Djokovic sconfigge in tre set lo statunitense Tommy Paul (7-5 6-1 6-2 lo score) e stacca il pass per la sua decima finale nel primo Slam stagionale. Un match piuttosto duro dal punto di vista fisico, contraddistinto da vari lunghi scambi, ma nel quale non è mai stata in dubbio la superiorità del serbo e la sua vittoria. Novak è partito incerto, sia nel primissimo game, che in tutto il primo set, dove con un calo improvviso ha rimesso in discussione un parziale nel quale era in vantaggio per 5-1. Sul 5 pari però “Nole” è stato chirurgico nell’alzare il livello, strappare di nuovo il turno di servizio al rivale ed aggiudicarsi il set. Dall’avvio del secondo parziale non c’è stata praticamente storia: un tennis di pressione, con scambi anche piuttosto lottati, ma alla fine la maggior qualità, intensità e ritmo di Novak hanno prevalso in tutte le fasi decisive, portandolo al meritato successo. È la sua 27esima vittoria consecutiva nel torneo.
    Paul c’ha provato con le sue armi, ha spinto molto, ha cercato di aprirsi il campo, ma non possedendo cambi di ritmo non è riuscito a sorprendere Novak e rompere il suo game plan. Forse Tommy è venuto fin troppo poco a rete (dove ha conquistato vari punti), restando ancorato ad un forcing che non è riuscito a sfondare la resistenza del rivale. Del resto in difesa Djokovic è incredibilmente forte e consistente, troppo per le armi tecniche di Paul. Novak è stato bravo ad essere paziente, ha portato l’avversario a giocare sui propri ritmi, con i quali governa lo scambio e porta il rivale all’errore. Evidenti i problemi tecnici di Paul quando è stato costretto a correre a destra e giocare un diritto veloce in recupero: con la sua apertura e presa della racchetta, ha commesso tanti, troppi errori, e Novak ha (giustamente) insistito su quella direttrice, ricavando molti punti. La differenza di qualità e tenuta tra i due giocatori è stata evidente, tutta a favore del serbo che domenica mattina (ora italiana) sfiderà Tsitsipas per alzare il decimo trofeo a Melbourne. Il greco ha mostrato anche in semifinale una grande forma atletica, un servizio continuo e un diritto molto aggressivo. Ma questo Djokovic, su questo campo, sembra quasi imbattibile. Sarà la 33esima finale in un Major per il serbo (record). In caso di vittoria, Novak vincerà lo Slam n.22 e tornerà n.1 del ranking ATP. Se vincesse il greco, sarebbe Stefanos il nuovo n.1 (e alzerebbe il suo primo Slam). 

    La cronaca
    Djokovic inizia il match al servizio, e non è un grande avvio per lui. Incerto, sbaglia qualcosa e a fatica vince il primo game, annullando palle break. Quindi il 9 volte campione si scuote, prende un bel ritmo da fondo campo, si mette in modalità “macchina” e alla sua velocità di scambio costringe il rivale a prendersi rischi e sbagliare per primo. Vola via “Nole”, doppio break a suo favore. Quando il primo parziale sembra ormai tutto dalla parte del serbo, Djokovic incappa in un momento “no” sul 5-1, servendo per il primo set. Molti errori, doppi falli, a tratti poco coordinato e stranamente lento, subisce un clamoroso doppio break. Paul in questa fase è bravo a spingere con convinzione, attento non regalare niente e cercando con insistenza il diritto cross sul diritto di Novak, falloso in questa fase e fin troppo dietro la riga di fondo. Tommy serve bene sul 4-5 e forza il set sul 5 pari (4 games di fila vinti dall’americano). Qua Djokovic ritrova efficacia col servizio (settimo Ace, oltre ad una prima vincente), si riporta avanti 6-5. Paul inizia bene, 30-0, poi subisce l’aggressività in risposta del rivale, esagera col diritto e cede 4 punti di fila, che gli costano il 7-5 Djokovic. Perfetto il serbo a costruire dalla risposta una ragnatela “mortale” per il rivale. Un primo set tutt’altro che bello dal punto di vista tecnico, troppi errori e incertezze, ma con Novak alla fine più forte mentalmente nel rush finale.
    Secondo set, Djokovic vince agilmente il primo game al servizio, e in risposta nel secondo alza il ritmo, abbinato ad ottime aperture di campo (ma sempre con bel margine) che, colpo dopo colpo, stritolano la resistenza di Paul. Il diritto di Tommy è portato a velocità che controlla con poco margine, gli errori fioccano e Djokovic si prende il break alla seconda chance grazie ad un errore banale dello statunitense col diritto. 2-0 Djokovic. Sotto di un break, Paul si butta avanti, cerca di forzare i tempi di gioco per spezzare il ritmo al serbo. Con un doppio fallo (il quarto del match) Novak concede una chance per il contro break. Paul attacca, ma col diritto ha problemi a controllare quando la palla gli arriva veloce e angolata, non riesce ad “andargli sotto”, colpisce in ritardo e il colpo vola via. Annulla altre due palle break Djokovic e si porta 3-0. Con fatica, ma dando sempre l’impressione di superiorità, di esser in grado di trovare la chiave per prendersi il punto. Tommy è in difficoltà al servizio nel quarto game. Sbaglia in scambio, crolla 0-30 e 30-40 (ancora out il diritto correndo a destra), e l’ennesimo errore col diritto (stavolta un po’ fortunato Novak con un angolo forse non voluto) lo condanna al doppio break e 4-0 sotto. Stavolta il serbo vola rapido 5-0 e chiude 6-1 con uno smash in sicurezza. Due set a zero per il campione. 1 ora e 39 minuti, match duro fisicamente, c’è molta umidità nella serata di Melbourne.
    Terzo set, Paul serve per primo, ma il canovaccio del match non cambia. Duri scambi, Paul spinge molto ma alla fine è Djokovic a prendersi i punti forzando il rivale all’errore. Con un lob micidiale Novak si procura la terza palla break, che trasforma con una risposta violenta di diritto. 1-0 e servizio Djokovic. Consolida il vantaggio il serbo, 2-0, e quindi strappa di nuovo il turno di servizio all’avversario per il doppio break, 3-0. Il match di fatto si chiude qua. L’americano ha una chance per recuperare un break, ma Novak la cancella, volando 4-0 e chiudendo 6-2 con una prima vincente. Un match che fisicamente gli è costato qualcosa, ma nel quale la sua superiorità è stata netta.

    (4) N. Djokovic vs T. Paul GS Australian Open N. Djokovic [4]766 T. Paul512 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic5-2 → 6-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-1 → 5-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-04-1 → 5-1T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-0 → 4-1N. Djokovic 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-0 → 4-0T. Paul 0-15 15-15 15-30 15-402-0 → 3-0N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 2-0T. Paul 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-1 → 6-1T. Paul 30-15 40-15 40-305-0 → 5-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace ace4-0 → 5-0T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-0 → 4-0N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 ace df 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 ace A-40 40-40 ace A-40 40-40 ace A-402-0 → 3-0T. Paul 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 40-0 30-0 40-15 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Paul 15-0 30-0 30-15 30-30 30-406-5 → 7-5N. Djokovic15-0 ace 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5N. Djokovic 0-15 df 0-30 15-30 df 15-40 df 30-40 ace5-3 → 5-4T. Paul 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3N. Djokovic 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A ace 40-40 40-A5-1 → 5-2T. Paul40-A 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-1 → 5-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 ace df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-403-1 → 4-1T. Paul 15-0 15-15 30-30 40-303-0 → 3-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 3-0T. Paul 0-15 0-30 0-40 15-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A A-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Laver Cup: Berrettini e Paul presenti come alternate

    Berrettini e Paul

    La Laver Cup 2022 si arricchisce di altri due giocatori: Matteo Berrettini e Tommy Paul. L’italiano e lo statunitense sono stati inseriti nella ricca e molto attesa esibizione (Londra, 23-25 settembre prossimi alla O2 Arena) come “alternate”, saranno parte del team Europe e World, pronti a scendere in campo in singolare o doppio se chiamati dai rispettivi capitani Bjorn Borg e John McEnroe.
    Matteo rappresentato per la prima volta il Team Europe a Boston, superando Felix Auger-Aliassime nel match più lungo mai registrato nella storia della Laver Cup, della durata di due ore e 52 minuti. Per Paul è l’esordio nella competizione.
    Ovviamente il mondo del tennis attende soprattutto Roger Federer, all’ultima apparizione in campo prima del ritiro. Ancora non è chiaro se Roger potrà giocare in singolare o in doppio. Potrebbe essere un doppio insieme a Rafa Nadal a chiudere la straordinaria carriera dell’iconico tennista svizzero, impegno meno gravoso per il suo ginocchio malandato rispetto ad un match di singolare. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Montreal: Carlos Alcaraz spreca e manca anche match point. Successo di Tommy Paul

    Tommy Paul nella foto – Foto Getty Images

    Tommy Paul, 25 anni, ha dimostrato ancora una volta perché è uno dei più grandi talenti della sua generazione, assicurandosi un posto negli ottavi di finale dell’ATP Masters 1000 di Montreal a spese di nientemeno che Carlos Alcaraz, numero quattro del mondo e il tennista con il maggior numero di vittorie e di finali in questa stagione.
    L’americano, campione juniores del Roland Garros nel 2015, ha sconfitto il 19enne spagnolo nel secondo turno del torneo canadese per 6-7(4), 7-6(7), 6-3, in un’incredibile battaglia di 3 ore e 20 in cui Alcaraz ha addirittura condotto per 4-1 nel secondo set ed ha avuto match point, nel tie-break del secondo parziale.
    Alcaraz, che aveva vinto i suoi primi 36 incontri dopo aver vinto il primo set nel 2022, ne ha persi due di fila dopo la finale di Umago contro Sinner. Lo spagnolo era anche a otto vittorie consecutive al tie-break, ma alla fine si è lasciato sfuggire questo incontro.Paul, dal canto suo, ha un record positivo nel 2022 contro tennisti top 10: 3 vittorie e 2 sconfitte.
    ATP Montreal Tommy Paul676 Carlos Alcaraz [2]763 Vincitore: Paul ServizioSvolgimentoSet 3T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 6-3C. Alcaraz 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-405-2 → 5-3T. Paul 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-304-2 → 5-2C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-04-1 → 4-2T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-403-1 → 4-1C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-1 → 3-1T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1T. Paul 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 2-2* 3*-2 3*-3 3-4* 4-4* 5*-4 df 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 8-7*6-6 → 7-6T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-6 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-4 → 5-4T. Paul 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-403-4 → 4-4C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-402-4 → 3-4T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-4 → 2-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-40 40-A 40-40 A-400-2 → 0-3T. Paul 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A0-1 → 0-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 3-6* 4-6*6-6 → 6-7C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-0 40-156-5 → 6-6T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 5-5T. Paul 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 5-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4T. Paul 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-303-3 → 4-3C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 3-3T. Paul 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-401-2 → 2-2T. Paul 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A1-1 → 1-2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO