“Sento che questa è stata la mia ultima partita da professionista in singolo”. Così Rafael Nadal parla alla stampa dopo la sua sconfitta in Davis Cup contro Van de Zandschulp nel primo match di Spagna vs. Olanda a Malaga. Il maiorchino fa autocritica e non accampa scuse, affermando che fosse lui il capitano del team iberico in un prossimo match schiererebbe un altro tennista in singolare.
“Sapevo che sarebbe potuta essere la mia ultima partita da professionista. I momenti precedenti sono stati entusiasmanti e difficili da gestire in generale. Troppe emozioni, ma ho cercato di far tutto nel miglior modo possibile. Non potrò mai ringraziare abbastanza l’affetto e supporto della gente. È stata presa la decisione di farmi giocare. Sapevamo che era un rischio, ma David ci aveva visto allenarci tutti durante la settimana e aveva scelto me, pensando solamente allo sport. Non sono riuscito a vincere l’incontro e portare un punto. Ho vinto tante volte, oggi non è successo. In termini di atteggiamento ed energia non ho fallito, semplicemente non ho trovato il livello necessario per dare il punto alla Spagna. Non gareggio da molto tempo e mi sono allenato meglio di oggi”.
“Forse mi restano solo poche ore da giocatore, spero di no, ma non sono il capitano ed è lui che prende le decisioni che ritiene migliori per la squadra. Ho detto che se non mi fossi sentito pronto mi sarei escluso, ma non è stato così. Penso di essermi allenato abbastanza bene per giocare. Semplicemente non sono riuscito a esibirmi come avrei voluto. Spero che passeremo il turno e che ci sia un’altra opportunità, ma se fossi David metterei un altro giocatore”.
“No, non è una questione di quel che voglio io e della mia voglia, una cosa è quello che voglio e un’altra è quello che penso sia meglio per la squadra. Ciò che si desidera a volte non è in linea con ciò che è meglio per la squadra. Non ero sicuro di come avrei reagito alla competizione, dato che non giocavo da mesi. In allenamento aveva funzionato bene. Vorrei poter andare avanti e lavorare per essere pronto, sia nel singolo che nel doppio. Solamente vedendo il mio livello in gara, se fossi capitano non mi sceglierei. È una cosa diversa. Penso a quello che sarebbe meglio per la squadra. Se venerdì David mi dirà che devo giocare, lo farò con il massimo entusiasmo”.
Nadal non crede che sia stata anche colpa dello stress del contesto, dell’ultima volta… “No, non credo. Ovviamente c’è una concomitanza di circostanze che fa sì che tutto vada molto veloce, rendendo difficile il controllo della partita perché non ho gli automatismi di quando si è sul tour regolarmente. Questo campo è più veloce di quella a cui siamo abituati sul circuito. Non avevo la reattività mentale per gestire bene certi momenti della partita. Ho avuto partite più stressanti di questa, ma questa poteva essere la mia ultima partita e, emotivamente, dovevo saperla gestire. Non voglio essere duro con me stesso ma ho dato molto di più. Continuerò ad allenarmi ogni giorno per essere migliore di come sono stato oggi. Farò il tifo per la squadra e spero che vada bene. Ho perso la mia prima partita in Davis e ho perso anche l’ultima” conclude sorridendo.
Mario Cecchi