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Nba, Gallinari: “Dubito si possa riprendere. Ho paura ogni volta che mi arriva una chiamata dall'Italia”

“Nba? Dubito possa riprendere. Spero prevalga il buon senso”. Sono le parole di Danilo Gallinari, che parlato anche della task force istituita da Donald Trump: “Conosco bene Adam Silver, è una persona capace e corretta. Prenderà la decisione giusta senza cedere alle pressioni di chi vuole tornare a giocare”. Gallinari, rappresentante sindacale dei Thunder e compagno di squadra di Chris Paul (presidente dell’associazione dei giocatori), da una parte vorrebbe riprendere a giocare “per alzare il morale” degli appassionati ma dall’altra è consapevole dei rischi per la salute anche se le gare fossero disputate a porte chiuse: “La Nba non vuole farsi trovare impreparata. Stanno cercando un paio di città dove poter giocare ma non credo sia fattibile per dinamiche e logistiche, i tempi sarebbero troppo lunghi per chiudere tutto entro inizio settembre: ci sarebbe la quarantena di far rispettare, i tamponi, gli allenamenti e poi le gare. La commissione di Trump spingerà per riprendere a giocare? Io dico solo che è sotto elezioni”.

“Sobbalzo quando mi arrivano chiamate dall’Italia”

A Oklahoma City la situazione è relativamente tranquilla con appena 500 casi registrati ma Gallinari è preoccupato per l’Italia: “Penso sempre ai miei nonni, a mia madre che è a casa da sola perché mio padre Vittorio è a Denver con mio fratello Federico. Ogni volta che mi suona il telefono e vedo un numero italiano sobbalzo perché ho paura sia una brutta notizia”. Un pensiero anche sulla Nazionale, con cui è ancora alla ricerca della prima medaglia, e sul rinvio delle Olimpiadi e degli Europei: “Non mi sono mai tirato indietro per la Nazionale, io giocherò in azzurro finché il mio corpo me lo permetterà. Poi immagina le emozioni nel giocare un girone dell’Europeo davanti al proprio pubblico”. Tutto dipenderà anche dal calendario Nba: qualora, infatti, la prossima stagione dovesse iniziare a dicembre chiudersi oltre il mese giugno, per Gallinari e per tutte le altre stelle di oltreoceano sarebbe impossibile prendere parte al preolimpico. “Una mia defezione forzata la vivrei molto male – evidenzia il fuoriclasse azzurro, 32 anni ad agosto – e non lo nascondo. Ma la Nba ha saputo diventare globale anche grazie ai buoni rapporti con la Fiba. Sono convinto troveranno un modo per incastrare le date e accontentare tutti. Poi sai che bello fare uno scherzetto alla Serbia in casa loro?”. L’Italia si giocherà il pass olimpico nel raggruppamento di Belgrado con la Serbia.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket


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