Le immagini dello scorso fine settimana, nella notte a cavallo tra il 7 e l’8 marzo, che hanno fatto il giro del web e delle televisioni sono scene che non avremmo mai voluto vedere. Le stazioni Centrale e di Porta Garibaldi di Milano prese d’assalto da migliaia di persone in preda al panico dato dal Coronavirus e ossessionate dal voler tornare a tutti a costi nelle loro terre di origine, a prescindere dalle conseguenze. Al di là del gesto, sconsiderato e illegale certamente, c’è una ragazza che ha saputo distinguersi anche nell’isteria collettiva.
Sei ore di taxi
Sei ore di viaggio, circa seicento chilometri, una cifra altissima. Ma la ragazza ha deciso di voler viaggiare in tranquillità.
In tanti hanno scelto il treno. Poi c’è lei, una ragazza di 30 anni, che ha semplicemente chiamato un taxi. Sotto la sua abitazione di Milano è arrivato Como 47. Il tassista ha raccontato lo stupore di ricevere una chiamata in direzione Roma: “La radio mi ha avvisato che la corsa era per Roma e mi ha chiesto se ci fossero problemi. Io l’ho accettata senza pensarci, è il mio lavoro. Ovviamente, prima di partire, ho chiesto alla ragazza se sapeva a che spesa sarebbe andata in contro. Lei si era già informata e non si è scomposta”.
L’arrivo a Roma per 1200 euro
Sono poco dopo le 4.30 del mattino, quando il taxi arriva a Roma. Destinazione zona Balduina. “È scesa la mamma per pagare la corsa, 1.200 euro, anche se la ragazza aveva pagato quasi tutto – dice il tassista – Ho tirato giù una valigia grande e una piccola e le ho salutate”. Un gesto folle, incosìnsiderato che sicuramente avrà delle conseguenze. Servito a poco visto che tutta l’Italia, da questa mattina 10 marzo, è zona rossa. Anzi, “zona protetta” per citare il Presidente del Consiglio Conte. Speriamo almeno che la ragazza, dopo il folle gesto, si sia messa volontariamente in quarantena.