Fabio Fognini vince il Masters1000 di Monte Carlo 2019 sconfiggendo in due set Dusan Lajovic, entrando nella storia del tennis azzurro. Mai un nostro tennista aveva vinto un torneo di questa categoria (da quando è stata creata). Un successo maschile di questa importanza era talmente datato da esser registrato in “bianco e nero”, quindi un successo davvero epocale. Fognini non ha confermato la prestazione pazzesca di ieri contro Nadal, ma era prevedibile che questo accadesse. L’importante oggi era semplicemente vincere, portarla a casa, un “winning ugly” alla Brad Gilbert. Fabio è stato bravo gestire l’evidente tensione, è andato sotto ma si è immediatamente ripreso. Pochi sono stati gli sprazzi della sua classe, ha giocato una partita solida, intelligente. Anche Lajovic era totalmente inesperto in finali di questo peso, e si è visto. Ci ha provato il serbo, ha giocato un primo set molto volitivo ed intelligente, prendendo rischi ed attaccando. Ma ha sbagliato troppo, soprattutto col rovescio, e quando Fognini ha alzato i ritmi ed il livello a metà del primo set, si è vista tutta la differenza di classe tra i due.
Fabio oggi ha ricavato pochissimo al servizio, altro indizio della tensione visto quanto il colpo dipende dalla testa; si è capito poi anche del problema alla coscia, che sicuramente non gli ha consentito di spingere con continuità. Nonostante questo handicap, l‘azzurro è stato bravo a giocare un tennis solido, accelerando senza mai prendersi troppi rischi. Anzi, il rischio arrivava dall’aver accettato troppo spesso di giocare al ritmo del rivale… Appena Fognini è riuscito ad avanzare mezzo metro di campo e condurre lo scambio col dritto, trovando il contro piede inside out dal centro, ha spaccato la partita, in entrambi i set. Ha mostrato un tennis di sostanza, senza le soluzioni bellissime e spettacolari necessarie a domare Nadal ieri. Oggi era necessario questo, reggere la tensione, giocare il più possibile sciolto, non regalare niente e non far sentire al rivale la possibilità di farcela. Ci è riuscito ed ha portato a casa la vittoria più importante della sua carriera.
Ci sarà tempo di rivedere questa partita, non bellissima, ma terribilmente importante. Più di altre analisi tecniche o tattiche, oggi è importante sottolineare come Fabio sia arrivato “a casa sua” sgonfio, demoralizzato, non in fiducia. Strada facendo ha trovato la condizione, le sensazioni giuste, la distanza dalla palla, la fiducia. Match dopo match ha sofferto, ha rimontato, ha lottato. Ha vinto. Questo è quel che conta. Ha dimostrato a tutti di esser un Campione sul rosso. Bravo, bravissimo!
Ecco la cronaca della finale.
Si inizia alle 14.43, con Fognini alla battuta. Meno vento rispetto a ieri, cielo grigio. Stadio pieno, con tanti italiani presenti. Lungo scambio, chiude Fabio in avanzamento col dritto. Prime solide in campo, piedi vicino alla riga, drive sicuri e piuttosto lunghi. A zero muove lo score, 1-0. Ottimo inizio di “Fogna”. Lajovic al servizio. Rischia subito un attacco, troppo “garibaldino”, l’azzurro lo punisce con un passante di dritto comodo. Dopo 5 punti, Lajovic strappa il primo 15, forzando col dritto. Proprio col dritto comanda lo scambio Dusan, senza prendere grandi rischi ma muovendo molto Fabio, che rincorre e sbaglia. 1 game pari.
La sensazione è che la palla di Fognini corra di più, le sue accelerazioni sono più penetranti. Lajovic gioca un tennis ordinato, tatticamente ineccepibile, molto bravo a caricare col suo dritto sulla diagonale destra. Fabio si fa sorprendere proprio da un dritto cross, e concede la prima palla break. Si prende un rischio l’azzurro, ma il suo dritto finisce appena lungo. Break Lajovic, il serbo mette la testa avanti 2-1.Fognini intuisce che deve alzare i ritmi, non deve scendere alla velocità del rivale perché potrebbe diventare molto pericoloso cadere nella sua ragnatela, accettando questo “ping pong” destra-sinistra continuo. Un paio di pallate violente portano due errori del serbo, che concede la prima palla break a Fabio. Seconda di servizio… scambio bellissimo con recupero spettacolare in avanzamento di Dusan, che sorprende Fognini (poco incisivo in uno smash non impossibile). E’ il game più lungo del match, si avverte tensione. Lajovic è molto centrato, gioca già al suo massimo, al contrario di Fabio, ancora contratto. Il primo doppio fallo regala a “Fogna” la seconda chance di break. La gioca in modo aggressivo ma cauto l’azzurro, chiama a rete il serbo e lo infila di tocco. Break Fognini, 2 pari. La partita stenta a decollare sul piano dello spettacolo, solo piccole fiammate, ma almeno l’azzurro tiene il game di servizio, salendo 3-2.
Sesto game, “Fogna” molto aggressivo, come nel primo punto strappato a rete di tocco; Dusan commette un altro doppio fallo. 30 pari, gran parabola cross col dritto, Lajovic scappa dietro, entra col dritto lungo linea Fabio. Palla break. Erroraccio del serbo, che sparacchia in rete un colpo d’attacco. 4-2 Fognini, e parziale di 12 punti a 4 per l’azzurro. Fabio ha alzato la velocità di crociera, taglia il campo in diagonale col rovescio mettendo in difficoltà sul lato sinistro il rivale, costretto a perdere campo e rimettere con un back non così incisivo. Senza produrre un tennis così “stellare” come ieri vs. Nadal, Fognini è finalmente entrato in partita, è più aggressivo ed ha preso possesso dello scambio con la sua qualità, nettamente superiore al rivale. Il game si complica, commette anche un doppio fallo… ma con un passante fantastico di rovescio, giocato in corsa e pure in diagonale, sale 5-2. Consolidare il break, in questo momento, è stato fondamentale. Dusan soffre quando viene preso in contro piede da Fabio, è potente ma non così veloce nei cambi di direzione. Buon game per il serbo, resta in scia sul 3-5, adesso l’azzurro serve per chiudere il primo set. Ci prova Lajovic, spinge, e Fognini contiene, restando solido. La tattica (rischiosa…), paga, 30-0. Poi due errori in scambio di Fabio, 30 pari. Tensione a tutta. Ancora passivo Fognini nello scambio, ne approfitta Dusan con un bel cross di dritto. Palla break Lajovic, e niente col servizio. Si salva il ligure con un bel dritto in contro piede inside out, ma deve prendere di nuovo il comando dello scambio, è troppo pericoloso lasciar spazio al rivale. Lo intuisce, finalmente, forzando col dritto. Set point. Chiude con un rovescio lungo linea improvviso che flirta con la riga, bellissimo e imprendibile. 6-3 Fognini… che stava per sedersi sulla panchina del serbo… a spiegare la tensione del momento. Un primo set onestamente non bellissimo, solo discreto, condotto da Fognini ma senza raggiungere mai quei picchi di qualità irreali di ieri. Tanta tensione, per il peso di questa finale. Ogni volta che l’azzurro ha preso in mano il gioco, con piedi vicini alla riga, ha messo in grande difficoltà Lajovic, che al contrario ha giocato molto vicino al suo massimo, tatticamente in modo ineccepibile, ma mostrando limiti evidenti col rovescio e in difesa.
Secondo set, Lajovic alla battuta. Si scambia, a ritmi discreti, ma senza fiammate. Sul 30 pari Fognini trova una risposta cross molto stretta, forse un filo fortunata. Palla break immediata, pericolosissima per il serbo. La prima è lunga… Fabio se lo prende in modo chirurgico: risposta lunga, precisa, contro piede di dritto inside out e quindi chiusura lungo linea, con Lajovic ormai sui teloni. Break Fognini, 1-0 avanti. Dusan, con le spalle al muro, prova ad alzare ancora i ritmi, ma va “fuori giri”, commettendo qualche errore ed esternando la sua frustrazione, con la racchetta scagliata a terra. La scossa di adrenalina lo aiuta: trova due rovesci lungo linea, uno più bello e difficile dell’altro, procurandosi una palla break. Lo aiuta Fabio, con un rovescio ad alta parabola che vola appena lungo. Contro break, 1 pari, tutto da rifare. Sembra rifiatare l’azzurro, adesso è il serbo a comandare le operazioni. 2-1 Lajovic. Fase bruttina del match anche per colpa del vento, tornato a spirare improvviso e maligno. Adesso fioccano gli errori, si serve maluccio (Fognini tira la prima non oltre 150 km/h), vincenti scomparsi. Trova finalmente una bella soluzione Lajovic, gran smorzata. Fognini è molto cauto, fin troppo, e più lento coi piedi. Ne approfitta Dusan, aprendo il campo cross col dritto. Palla break Lajovic… che sciupa tutto con una risposta totalmente errata. Finalmente torna la prima, aiuto fondamentale in questa fase del match delicatissima. Un altro errore di Dusan vale a “Fogna” il punto del 2 pari. Quanta fatica in questo momento.
Quinto game, stavolta è il serbo ad andare in difficoltà, 15-30 per due errori in palleggio, e quindi una smorzata che muore in rete. 30-40, palla break Fognini che però termina dolorante la corsa in avanti. Lo aiuta Lajovic, out l’attacco di dritto. Break Fognini, 3-2. Arriva il fisioterapista per Fabio, si lavora sulla caviglia, già abbondantemente fasciata, e pure sulla coscia, forse provata da una spaccata nel primo set. Va a servire il ligure, sembra abbastanza sciolto, e regala una smorzata stupenda, imprendibile. Regala anche Lajovic, che sparacchia lungo su di un servizio sotto il 130 km/h, probabilmente il problema alla coscia gli impedisce di spingere. 30 pari, Lajovic prende possesso dello scambio ma commette una frittata clamorosa, spingendo in rete uno smash banale. Altra risposta in rete… enorme aiuto del serbo a Fognini, che sale avanti 4-2, a soli due games dal successo. Dusan pare in evidente confusione: conduce lo scambio, sente che Fabio non è al meglio, ma forza e sbaglia, invece di portare l’azzurro all’errore scambiando con pazienza. Stavolta è Fognini a commettere tre errori col dritto, Lajovic sale 3-4. Fabio al servizio, riesce a governare gli scambi senza forzare, e senza andare troppo sotto. Per fortuna il rivale è in totale caos, ed invece di restare solido sbaglia palle anche banali, facendo il gioco dell’azzurro. Con il “solito” dritto inside out contro piede sul rovescio del serbo, conquista il punto del 5-3. Solo un game al titolo, solo un piccolo “maledetto” game. Si imballa Lajovic, altro erroraccio di scambio. Ormai si gioca solo sui nervi, da entrambi i lati del campo. Fabio arriva a due punti dal successo, ma il serbo tiene il servizio. Fognini serve 5-4, per chiudere il match, con un vento sempre più fastidioso. Si inventa un attacco di dritto fintando una smorzata. 15-0. Gran prima al centro, non velocissima ma precisa. 30-0. Il vento porta fuori la risposta di Lajovic… Tre Championship Point. Lungo il dritto di Fabio, altri due match point. Seconda di servizio, centrale, docile, ma Dusan stacca la risposta, che vola via, col vento. Fabio Fognini vince il torneo, con una partita non bellissima, ma l’ha portata a casa.
E’ entrato ancor più nella storia del tennis italiano. L’abbraccio in tribuna con Flavia e tutto il suo team è la liberazione di un pomeriggio ad altissima tensione. E’ la vittoria più importante in carriera. Nono titolo oggi, il più bello. Bravo Fabio, ci ha regalato un sogno, proprio quando la sua stagione pareva avanzare in un grigiore preoccupante. Ma Fognini è questo, è capace di reinventarsi all’improvviso, trovando fiammate di qualità assolute. Grazie Fogna! E la stagione sul rosso è appena iniziata…
Marco Mazzoni
@marcomazz