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Ciclismo, Giro; Nibali: ''Inizia un'altra corsa''

ORIO AL SERIO (Bergamo) – Inizia con la pioggia l’ultima settimana del Giro e nel giorno di riposo Vincenzo Nibali è costretto a una seduta di allenamento indoor, sui rulli, in un hotel accanto all’aeroporto di Orio al Serio. Nel primo pomeriggio la conferenza stampa di rito. Domani la tappa regina, che pur decurtata del Gavia, presenta nel finale il Mortirolo.

Che rapporto ha con quella mitica salita?
“L’ho fatto tre volte. Nel 2008 ero molto giovane e finii molto indietro. Nel 2010 arrivai davanti in cima con Ivan Basso e Michele Scarponi. Nel 2017 c’era, ma dal versante di Edolo, e comunque a inizio tappa. Salita durissima, che può fare grandi differenze”.
Sensazioni, prima del fuoco di fila delle montagne?
“Ci aspetta una settimana molto dura, ma soprattutto sarà l’insieme delle tappe dure che arrivano a pesare nelle gambe. Nella prima parte il Giro è stato molto tranquillo, ma è un Giro diviso a metà. Nell’ultima settimana è un Giro diverso, molto duro. Magari non saranno le tappe più dure a fare la differenza”.
Ha due avversari molto diversi: Roglic, calcolatore e cronoman, e Carapaz, scalatore puro e forte discesista. Come si affrontano e si battono?
“Roglic sta correndo da calcolatore, ha vinto subito a inizio stagione, ha vinto la Tirreno, sa che ha il vantaggio delle cronometro e sta giocando le sue carte sulle cronometro, e si sta difendendo benissimo in salita. Gli scalatori sono certamente più adatti. Carapaz ha vinto due tappe ed è l’uomo più in condizione in salita. È un possibile vincitore certamente”.
E poi la Movistar può puntare anche su Landa e eventuali attacchi da lontano.
“Credo sia improbabile, però, che attacchi da lontano, sarebbe rischioso lasciare Carapaz da solo”.
È quella spagnola la squadra più forte?
“C’è anche l’Astana di Lopez. E non dimentichiamoci di Yates, che sta risalendo ed è tornato a essere pericoloso”.
L’umore com’è?
“Sono sereno, so di non dover dimostrare più nulla, conosco il mio valore e quello che ho fatto in passato. Non sono solito sbilanciarmi e dire quello che farò, quello che penso. Cercherò di provare a vincere, ma bisogna avere una condizione perfetta. Questa settimana è stata molto dura, il livello è altissimo, tutti siamo a un livello molto alto. C’è pochissima differenza”.
Che pensa del disegno di questo Giro?
“Avrei preferito una salita dura nella prima parte. Ma un Giro così ci sta, ogni tanto. E non amo molto la cronometro all’ultimo giorno”.
Un aggettivo per questo Giro?
“Soprattutto molto tattico”.
Si è parlato dell’episodio di Ceresole, del mancato scambio di un gesto di fair-play con Roglic.
“Lui ha cercato di darmi un pugno di intesa, un gesto che si usa molto all’estero, da noi meno, e comunque io stavo frenando e non l’ho visto. Comunque, mi hanno insegnato che sono le strette di mano a contare tra le persone”.
Nei confronti di Roglic, con quale vantaggio si augura di arrivare alla vigilia proprio della crono di Verona per stare tranquillo?
“Quattro minuti… No, scherzo. Un minuto potrebbe bastare. E non dimentichiamo di quanta energia può dare la maglia rosa. A fine Giro, lo dico per esperienza, le cronometro sono più livellate ed è difficile fare tantissima differenza”.

Ciclismo, Giro; Nibali: ''Ora inizia un'altra corsa''La maglia rosa Richard Carapaz


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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