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    Tour de France, Ganna cade e si ritira alla prima tappa

    Brutta perdita per la Ineos Grenadiers e per il ciclismo italiano al Tour de France. Filippo Ganna si è ritirato dopo aver percorso solamente poco più di 100 km della prima tappa. Caduto nella prima parte della corsa assieme all’inglese Sean Flynn della Picnic PostNL, il corridore azzurro era subito ripartito, aveva sostituito le scarpe danneggiate ed era riuscito a raggiungere il gruppo. Nel corso del tranquillo GPM sul pavè di Mont Cassel però, si è staccato di nuovo dagli altri, si è fermato e ha deciso di scendere dalla bici e ritirarsi. Troppo forte il dolore alla schiena. Ganna aveva dichiarato spesso nelle scorse settimane di essersi preparato per cercare la prima vittoria alla Grande Boucle dopo quelle al Giro d’Italia e alla Vuelta di Spagna. Nulla da fare invece, è stata fatale una rotonda.  Una prima frazione che non ha sorriso all’Italia, visto che Jonathan Milan non ha potuto prendere parte alla volata per la vittoria a causa di un’azione della Visma che ha sfruttato molto bene il vento e ha creato una spaccatura nel gruppo a meno di 20 km dal traguardo. L’Italia non vince una tappa al Tour dal 2019, con Vincenzo Nibali. Con Ganna si pensava a una possibilità a cronometro, invece non sarà così.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 2^ tappa da Lauwin-Planque a Boulogne-Sur-Mer: percorso e altimetria

    Il Tour de France lascia Lille ma resta nella regione dell’Alta Francia. Frazione più lunga e impegnativa di quella inaugurale, con i 209,1 km che collegano la partenza di Lauwin-Planque all’arrivo a Boulogne-sur-mer. Percorso collinare e nervoso nel finale, con 3 GPM molto vicini che potrebbero favorire attacchi e scatti a pochi km dal traguardo. Sarà difficile per i velocisti rimanere a contatto e arrivare a giocarsi la vittoria. Possibile quindi che la maglia gialla di Philipsen rischi di cambiare subito proprietario. 

    Le caratteristiche della seconda tappa

    Da affrontare le colline dell’Artois e del Boulonnais. L’arrivo è a misura di attaccanti, con due strappi brevi ma molto duri sulla costa: a Saint Étienne-au-Mont, con una pendenza media che si avvicina all’11%, e a Outreau, a circa 5 km dalla fine con pendenza dell’8,8%. L’arrivo sarà situato in cima a una salita lunga un chilometro. I favoriti per la vittoria finale potrebbero iniziare a mandarsi segnali. La prima tappa, apparentemente tranquilla in teoria e poi ricca di colpi di scena, dimostra come nulla possa non si possa mai abbassare la guardia. L’inizio della corsa sarà alle 12.15, l’arrivo è previsto per le 17.20. LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la maglia gialla e le altre classifiche: trionfo di Pogacar e Milan

    Tadej Pogacar vince il Tour de France 2025: per lui la maglia gialla del trionfatore e quella a pois del miglior scalatore. Festeggia però anche l’Italia con Jonathan Milan. Il velocista della Lidl-Trek conquista la maglia verde della classifica a punti, terzo italiano a riuscirci nella storia dopo Bitossi nel 1968 e Petacchi nel 2010. Lo sprinter friulano, a nemmeno 25 anni, ha già centrato diversi obiettivi in carriera
    TOUR, L’ULTIMA TAPPA LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Philipsen vince la prima tappa di Lille ed è in maglia gialla

    Jasper Philipsen vince la prima tappa del Tour 2025 e conquista anche la maglia gialla di leader. Tappa innocua sulla carta, ma piena di colpi di scena. Sfruttando il vento, un’azione di forza della Visma a pochi km dal traguardo taglia fuori dalla volata finale sia Milan che Merlier. Rimasti attardati pure Evenepoel e Roglic, che già incassano 40 secondi dalla coppia Pogacar-Vingegaard. Subito diverse cadute: purtroppo a farne le spese è anche Filippo Ganna, costretto al ritiro LEGGI TUTTO

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    Morto Jacques Marinelli, fu rivale di Coppi, Bartali e Magni

    Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Jacques Marinelli, ex ciclista, imprenditore di successo e sindaco di Melun, cittadina del dipartimento di Seine-et-Marme. Aveva 99 anni, origini italiane ed era la più vecchia maglia gialla vivente: la indossò sei giorni al Tour del 1949, battagliando con Gino Bartali, Fiorenzo Magni e il poi vincitore Fausto Coppi
    TUTTI I PARTECIPANTI DEL TOUR 2025

    All’età di 99 anni è morto il ciclista francese Jacques Marinelli, conosciuto come il “Perruche” (“pappagallino”). Nel Tour de France del 1949 conquistò la maglia gialla contendendola a Fiorenzo Magni, Fausto Coppi (poi vincitore di quel Tour) e Gino Bartali, la difese per sei giorni entrando nel cuore dei francesi e chiuse la Grande Boucle al terzo posto. Aveva origini italiane, la famiglia era della Val di Sole, in Trentino. A dare la notizia della morte, avvenuta proprio alla vigilia del Tour 2025, è stato l’attuale sindaco di Melun (Seine-et-Marne), il comune del quale Marinelli era stato primo cittadino per 13 anni. “Melun perde oggi uno dei suoi figli più illustri. Ciclista leggendario, imprenditore di successo, ex sindaco visionario e profondamente umano”, ha scritto su Facebook l’attuale sindaco Kadir Mebarek. Una volta chiusa la sua carriera, aprì un negozio di biciclette e poi di elettrodomestici in Place Saint-Jean a Melun, città di cui fu eletto sindaco nel 1989, rieletto nel giugno 1995 poi nel marzo 2001. Era la più vecchia maglia gialla vivente.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 1^ tappa a Lille: percorso e altimetria

    Il Tour 112 si correrà interamente in Francia. Nessuna escursione estera, come la Grand Depart del 2024 in Italia. Stavolta si parte da Lille e si arriva a Parigi, non a Nizza come lo scorso anno per via della concomitanza con le Olimpiadi. Secondo i pronostici però qualcosa si dovrebbe ripetere, anzi, qualcuno. Il campione in carica Tadej Pogacar è il favorito per il bis consecutivo e per il poker generale dopo i successi nel 2020 e nel 2021. Il rivale numero uno è Jonas Vingegaard, che gli ha già tolto lo scettro nel biennio 2022-2023. Per la prima frazione però non sono attesi i big, ma gli sprinter. Fiducia italiana in Jonathan Milan, che ha saltato il Giro d’Italia per prepararsi al meglio per il primo Tour della carriera. Con un successo riporterebbe un azzurro a vincere sulle strade francesi per la prima volta dal 2019, acuto dell’intramontabile Nibali, e si concederebbe il lusso di indossare la maglia gialla. 

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    Il percorso della prima tappa

    Se Milan vorrà la prima maglia gialla dell’edizione, dovrà vedersela con specialisti del calibro di Tim Merlier della Soudal Quick-Step e Jasper Philipsen dell’Alpecin-Deceunink. Il belga dovrebbe essere lanciato da un treno composto da Kaden Groves e soprattutto da Mathieu van der Poel. L’olandese avrebbe anche lo spunto per battagliare in prima persona, ma tutto lascia pensare che almeno negli sprint di gruppo possa lavorare per il compagno di squadra. E i quasi 185 km che partono da Lille per tornare a Lille non dovrebbero regalare nulla di diverso nonostante 3 GPM di 4^ categoria. Nessun ostacolo che possa compromettere la tenuta dei velocisti o favorire attacchi da lontano. Traguardo volante a La Motte-au-Bois al km 87,5: in palio solo punti per la maglia verde e non secondi di abbuono per la classifica generale a differenza di quanto accaduto nel 2024 o nell’ultimo Giro d’Italia con il km Red Bull. A proposito di maglia verde, da non sottovalutare il detentore in carica, l’eritreo Biniam Girmay. Nel 2025 però lo stato di forma del corridore dell’Intermarchè-Wanty non è mai stato dei migliori ed è complicato che possa ripetersi. 

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    Tour de France, Pogacar: “Con Vingegaard c’è una bella rivalità. Che duelli con lui”

    Sabato 5 luglio a Lille prende il via l’edizione numero 112 del Tour de France. Le parole alla vigilia del campione del mondo Tadej Pogacar: “Mi sento bene e sono contento di essere qui. La preparazione è andata bene. Ho molta fiducia e mi sento pronto, anche per le tappe di montagna che saranno particolarmente insidiose”. Negli ultimi quattro anni, il Tour si è trasformato in un duello a due tra Pogacar e Jonas Vingegaard, con due successi a testa, e a Pogacar viene chiesto se sarà così anche quest’anno. “Abbiamo già vissuto quattro duelli fantastici, con lui c’è una bella rivalità e vedremo chi sarà il migliore quest’anno – risponde l’iridato -. Vingegaard è il miglior scalatore che abbiamo visto negli ultimi anni e, a volte, è anche più bravo di me nelle cronometro. Ma qualche volta è anche meno bravo di me”. “Comunque è un onore essere uno dei favoriti al via – aggiunge Pogacar -. La prima settimana sarà subito molto intensa, con diversi finali insidiosi. Questo potrà offrire molte opportunità, ma sarà anche una questione di sopravvivenza”. 

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    Vingegaard: “Il mio massimo per essere al livello di Pogacar”

    “Finora è stata una stagione strana, ma questo mi dà ancora più motivazione: siamo pronti per la battaglia con una grandissima squadra. Mi sono allenato in altura e ora spero di fare meglio rispetto al Delfinato, ma lo dirà solamente la strada”. Così Jonas Vingeaard, vincitore del Tour nel 2022 e nel 2023, sulla ‘Grande Boucle’ che parte domani da Lille. Tutti si aspettano un nuovo duello tra il danese della Visma Lease a Bike e Pogacar e Vingegaard sottolinea che “secondo me Tadej sarà più forte degli anni scorsi, io dovrò essere al suo livello, la cronoscalata potrà fare grandi differenze”. “Per vincere il Tour devi essere al livello di Pogacar – aggiunge -, e questo ovviamente mi spinge a dover essere al mio massimo possibile, migliore che mai”.  LEGGI TUTTO