consigliato per te

  • in

    Perugia non fa sconti: anche il derby di ritorno finisce in tre set

    Di Giuliano Bindoni Come nella gara d’andata, il derby di Champions fra Trento e Perugia si risolve in soli tre set e in favore della squadra oggi più forte d’Italia e forse, chissà, anche d’Europa. Ma questo lo si vedrà più avanti, ciò che è certo è che la Sir sin qui non ha concesso un set a nessuno e può già pensare alla fase successiva. Al contrario dell’Itas che nell’ultima giornata sarà costretta a battere Cannes 3-0 e dare comunque uno sguardo a quanto succederà negli altri gironi. Chi si attendeva, o sperava di assistere a un derby combattuto e deciso in quattro o cinque set, ha fatto presto i conti con la lucida prepotenza della Sir, con un Giannelli ancora una volta ispiratissimo, un Leon implacabile (21 punti) con pipe e servizi (3 ace), e gli importanti contributi di Anderson in banda, Solè al centro e Rychlicki da opposto. Tradotto, tante soluzioni in attacco da una parte, molte meno dall’altra, complici anche le diverse assenze di peso tra gli uomini di Lorenzetti (Lisinac, Podrascanin e Kaziyski). Gli unici a tentare di prolungare il match per l’Itas sono stati infatti Michieletto e Lavia (quest’ultimo autore anche di 5 dei 9 muri messi a segno da Trento), che insieme hanno messo a terra 33 dei 62 punti complessivi segnati dai padroni di casa. Troppo poco per tenere testa a questa Perugia. Anche perché il match è iniziato nel peggiore dei modi, e solo nel terzo parziale Trento è andata vicina (ma neanche troppo) a prolungare la serata. E questo, ora, potrebbe, come detto, pesare enormemente in chiave qualificazione. (Qui le interviste post partita) STARTING SIX – Lorenzetti schiera Pinali nel ruolo di opposto, azzarda Cavuto al centro della rete in diagonale a D’Heer, con Michieletto e Lavia in posto 4, Sbertoli in regia e Zenger libero. Grbic risponde con Leon e Anderson schiacciatori, Solé e Mengozzi al centro, Rychlicki opposto, Giannelli al palleggio e Piccinelli libero. CRONACA – Nel primo set Perugia parte subito fortissimo, trovando prima il +5 sul 3-8 e volando poi sul +8 a metà set (8-16). Lo sguardo di Lorenzetti non nasconde la preoccupazione nel vedere i suoi faticare sia in attacco che dai nove metri già sul pronti-via. Ad infierire, poi, sono le pipe da posto 6 di Leon che rischia in più di un’occasione di fare il buco a terra. Non contento, il capitano dei Block Devils mette a referto anche un ace che vale il 16-23 per gli ospiti. Il cambio di campo arriva di lì a poco con l’ennesimo errore al servizio di Trento, in questo caso per mano di D’Heer che spara sulla rete (18-25). Il copione sembra ripetersi anche a inizio set, aperto da un ace di Anderson e un attacco mani fuori di Rychlicki, e invece Trento reagisce e questa volta lo score viaggia sui binari dell’equilibrio fino al 17 pari. Qui la Sir trova ancora un mini break che vale il +2 (17-19). Lorenzetti si gioca così la carta Kazyiski al servizio, ma senza frutti. Al contrario di Leon che dai nove metri fa ancora male (20-23). Una fast si Solè vale così il primo set point: Plotnytskyi batte forte, Trento in ricezione si salva come può ma Lavia forza invece di piazzare e spara lungo regalando così a Perugia il doppio vantaggio. Trento accusa il colpo, e lo si capisce subito dal servizio con cui Pinali apre il terzo set: una botta al salto completamente fuori misura che tocca terra a metà strada tra la linea di fondo e i tabelloni Led. Michieletto è però l’ultimo ad alzare bandiera bianca, anche perché è l’unico che il muro avversario fatica a contenere. Dall’altra parte della rete, invece, Giannelli è ancora un direttore d’orchestra perfetto, abile nell’armare tutti i suoi attaccanti, soprattutto Anderson in posto 4, Solè in 3 e Leon in 6. L’Itas riesce anche a mettere il naso avanti, come sul 9-8 frutto di un gran muro, e non sarà l’unico, di Lavia su Solè, ma poi fa sistematicamente i conti con la furia agonistica di Leon. È con lui che Perugia passa dall’essere sotto 11-9 a ritornare avanti 11-13. Poi a prendersi la scena è anche Mengozzi, e si materializza anche il +3 (16-19). Di tutti, questo diventa nel finale il set più spettacolare del match, ma anche l’ultimo, perché a vincerlo (23-25) è ancora la squadra di Grbic. Trentino Itas – Sir Sicoma Monini Perugia 0-3 (18-25, 21-25, 23-25)Trentino Itas: Kaziyski 0, D’Heer 2, Michieletto 16, Sbertoli 3, Cavuto 1, Pinali 8, Lavia 17, Zenger (L), Sperotto 0. N.E. Coser, Albergati, Podrascanin, Lisinac, De Angelis. All. Lorenzetti.Sir Sicoma Monini Perugia: Anderson 14, Travica 1, Giannelli 2, Rychlicki 9, Leon Venero 21, Piccinelli (L), Sole’ 5, Plotnytskyi 0, Mengozzi 5. N.E. Ricci, Dardzans, Ter Horst, Russo, Colaci. All. Grbic.ARBITRI: Maroszek, Ferreira.NOTE – durata set: 26′, 28′, 27′; tot: 81′. LEGGI TUTTO

  • in

    Per la Vero Volley sarà supersfida contro lo Zenit Kazan

    Di Redazione Si prospetta un match da brividi per la Vero Volley Monza nelle semifinali di CEV Cup maschile: la squadra italiana, qualificatasi mercoledì grazie alla vittoria sul Guaguas Las Palmas, si troverà di fronte nientemeno che lo Zenit Kazan, una delle formazioni più titolate dell’intero panorama europeo. La squadra russa, attuale capolista del suo campionato, ha battuto i connazionali del Kuzbass Kemerovo in due sfide consecutive: la prima terminata per 3-0, la seconda per 3-1 (quando ormai a Christenson e compagni bastavano due set per qualificarsi). Dall’altra parte del tabellone si affronteranno invece PGE Skra Belchatow e Tours VB. I polacchi, dopo il faticoso 3-2 dell’andata, si sono imposti per 3-1 in Romania in casa del CSM Arcada Galati, con un’altra grande prestazione di Dick Kooy (23 punti con il 67%) e un buon contributo di Aleksandar Atanasijevic. I francesi, giustizieri di Modena negli ottavi, hanno ottenuto la qualificazione aggiudicandosi subito i primi due set in casa del CEZ Karlovarsko, dopo aver superato i cechi in tre set all’andata. Le gare di andata delle semifinali sono previste tra il 22 e il 24 febbraio, quelle di ritorno dal 1° al 3 marzo; le date esatte sono ancora da definire, ma è già noto che Monza disputerà l’andata in casa e il ritorno in Russia. QUARTI DI FINALEVero Volley Monza (Italia)-CDV Guaguas Las Palmas (Spagna) 3-1 (25-17, 25-12, 24-26, 25-19) andata 3-0Kuzbass Kemerovo (Russia)-Zenit Kazan (Russia) 1-3 (18-25, 13-25, 25-22, 14-25) andata 0-3 CSM Arcada Galati (Romania)-PGE Skra Belchatow (Polonia) 1-3 (21-25, 25-19, 19-25, 23-25) andata 2-3CEZ Karlovarsko (Rep.Ceca)-Tours VB (Francia) 1-3 (28-30, 23-25, 25-21, 26-28) andata 0-3 SEMIFINALIVero Volley Monza-Zenit KazanPGE Skra Belchatow-Tours VB (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

  • in

    Monza non ripete l’impresa, Novara ritrova il sorriso

    Di Alessandro Garotta

    [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]

    È targato Igor Gorgonzola Novara il recupero della quarta giornata di ritorno. Dopo un periodo difficile caratterizzato dallo stop in campionato per i casi di Covid e dalla sconfitta in Champions League con il THY, le piemontesi ritrovano il sorriso nel big match contro la capolista Vero Volley Monza, reduce dall’impresa sul campo di Conegliano. Una grande rimonta quella della squadra di Lavarini dopo che il primo set era stato dominato dalle ospiti: ancora prive di Montibeller e Washington, le padrone di casa hanno viceversa condotto con grande autorità i tre set successivi, trascinate da Ebrar Karakurt (22 punti).

    Igor Gorgonzola Novara-Vero Volley Monza 3-1 (20-25, 25-17, 25-14, 25-21)Igor Gorgonzola Novara: Chirichella 9, Hancock 6, Bosetti 12, Bonifacio 6, Karakurt 22, Daalderop 18, Fersino (L), D’Odorico 1, Herbots. Non entrate: Imperiali (L), Costantini, Battistoni. All. Lavarini. Vero Volley Monza: Davyskiba 5, Danesi 6, Stysiak 16, Gennari 15, Rettke 8, Orro 2, Parrocchiale (L), Van Hecke 7, Candi 2, Lazovic 1, Boldini. Non entrate: Negretti (L), Moretto, Zakchaiou. All. Gaspari. Arbitri: Rossi, Canessa. Note: Spettatori: 1100, Durata set: 28′, 28′, 23′, 31′; Tot: 110′. MVP: Karakurt.

    CLASSIFICASavino Del Bene Scandicci 40; Vero Volley Monza 40; Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano** 37; Unet E-Work Busto Arsizio 35; Igor Gorgonzola Novara*** 34; Reale Mutua Fenera Chieri** 28; Bosca S.Bernardo Cuneo* 25; Il Bisonte Firenze*** 21; Vbc Trasporti Pesanti Casalmaggiore 15; Acqua & Sapone Roma Volley Club* 12; Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia* 12; Bartoccini-Fortinfissi Perugia*** 11; Volley Bergamo 1991** 10; Delta Despar Trentino 10.*Una partita in meno LEGGI TUTTO

  • in

    Vero Volley straripante: travolge il Guaguas e vola in semifinale

    Di Eugenio Peralta [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO] Bastano meno di 50 minuti alla Vero Volley Monza per centrare l’obiettivo: i primi due set contro il CDV Guaguas Las Palmas, quelli che valgono la qualificazione alle semifinali di CEV Cup maschile, fanno registrare un dominio totale della squadra di Massimo Eccheli, che entra tra le prime 4 della seconda competizione europea per importanza. La partita poi si conclude sul 3-1, con tutte le seconde linee in campo, ma poco conta. Ora si tratta di attendere la vincente del derby russo tra Zenit Kazan e Kuzbass Kemerovo (3-0 all’andata per lo Zenit, domani il ritorno); nel frattempo per i monzesi arrivano segnali molto confortanti. Al di là della pochezza degli avversari, apparsi molto più arrendevoli che all’andata, Monza dimostra ancora una volta che quando tutti i titolari sono a disposizione la musica cambia radicalmente rispetto al periodo buio di dicembre e gennaio. Dzavoronok fa la differenza in battuta, il muro di Galassi prima e Beretta poi è titanico, Orduna può tornare a sfruttare la pipe di Davyskiba e su tutti svetta un Grozer la cui sola presenza riesce a dare solidità e sicurezza a tutto l’insieme. E con questi presupposti si può sperare in un finale di stagione con il sorriso. I SESTETTI – Formazione tipo per entrambe le squadre. Eccheli schiera Orduna in diagonale con Grozer, Galassi e Beretta al centro, Dzavoronok e Davyskiba schiacciatori, Federici libero. Risponde Camarero con Bertassoni al palleggio, Escobar opposto, Cezar e Knigge centrali, Hernandez e Hage in posto 4, Fernandez Rojas come libero. 1° SET – Partenza in equilibrio con i padroni di casa che faticano a registrare la battuta (3-4, 4-5). Ci pensa capitan Beretta a suonare la carica con attacco e muro per il sorpasso (7-6), poi arrivano anche due errori di Escobar a facilitare il compito dei monzesi: 9-6 e time out Guaguas. Gli spagnoli provano a tenersi in scia, ma dal 10-8 sale in cattedra Grozer: attacco, battuta (un ace) e muro di Galassi per il nuovo break del 15-8. Camarero si gioca anche il secondo stop, ma il gap si allarga sul servizio di Dzavoronok (18-9) e Grozer sigla il 20-11. Finale con qualche errore di troppo, si chiude sulla battuta sbagliata di Escobar: 25-17. 2° SET – Si comincia subito nel segno di Monza: muro di Grozer e errore di Hage per il 2-0. Il Guaguas è nel pallone e l’opposto tedesco imperversa per la fuga del 6-2. Time out spagnolo, ma gli errori continuano e il turno di battuta di Dzavoronok prosegue addirittura fino al 14-2 con i muri di Orduna, Davyskiba e Galassi, malgrado gli innesti di Almansa e Rodriguez. La partita di fatto è già terminata, anche se il Guaguas tenta in qualche modo di rientrare e piazza un minibreak di 0-4 con Escobar e Knigge (18-9). Troppo tardi: Galassi sigilla la supremazia monzese (22-10) ed è Dzavoronok a mettere a segno il punto che vale la qualificazione (25-12). 3° SET – A semifinale ottenuta, Eccheli cambia radicalmente volto alla squadra inserendo Calligaro, Karyagin, Grozdanov, Galliani e Gaggini: restano in campo tra i titolari solo Davyskiba e Beretta. Il Guaguas ne approfitta per scappare avanti con l’ace di Hage (0-3) e poi mantiene sempre un piccolo vantaggio (6-8, 8-11). Monza resta in scia e dal 12-14 va al sorpasso con l’ace di Calligaro (15-14), salvo poi subire il controbreak di Hage e Escobar (15-18). Grozdanov a muro c’è (19-21) e un errore di Escobar vale il pareggio proprio in extremis (22-22). Il Guaguas si procura il primo set point, Davyskiba lo annulla (24-24), ma sul secondo un’invasione millimetrica di Karyagin regala il punto del 24-26. 4° SET – Formazione confermata per Monza, che apre il parziale nel segno del muro: nei primi punti ne arrivano ben 5, di cui 3 di capitan Beretta, a portare il punteggio sull’8-3. Rientra Hernandez, ma Beretta piazza anche un ace (11-4) e i muri continuano a fioccare (14-5). Karyagin rende incolmabile il distacco (20-12) nonostante il tentativo di rimonta firmato da Almansa e Rodriguez (23-19): ci pensa Grozdanov a interrompere la serie e il punto del definitivo 25-19 arriva proprio sul servizio del bulgaro. Vero Volley Monza-CDV Guaguas Las Palmas 3-1 (25-17, 25-12, 24-26, 25-19)Vero Volley Monza: Grozdanov 7, Karyagin 9, Calligaro 2, Dzavoronok 5, Orduna 2, Magliano, Federici (L), Galliani 3, Grozer 9, Galassi 6, Katic ne, Beretta 14, Davyskiba 13, Gaggini (L). All. Eccheli.CDV Guaguas Las Palmas: Fernandez Rojas (L), Hage 6, Escobar 19, Cezar 7, Delgado (L) ne, Bertassoni 1, Martin, Almansa 3, Rodriguez 2, Hernandez 8, Iribarne ne, Knigge 7. All. Camarero.Arbitri: Hulka (Ucraina) e Cormie (Scozia).Note: Spettatori 479. Monza: battute vincenti 6, battute sbagliate 11, attacco 46%, ricezione 68%-48%, muri 17, errori 21. Las Palmas: battute vincenti 1, battute sbagliate 15, attacco 39%, ricezione 48%-22%, muri 7, errori 29. LEGGI TUTTO

  • in

    Civitanova rimonta in Siberia e mette in cassaforte la qualificazione

    Di Redazione [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO] Esce vincente anche dalla “trappola” siberiana la Cucine Lube Civitanova. Malgrado la rosa ridotta, le insidie della lunghissima trasferta e un primo set vinto con merito dai padroni di casa, la squadra di Blengini riesce a conquistare una vittoria piena in casa della Lokomotiv Novosibirsk e centra l’obiettivo della qualificazione ai quarti di finale della Champions League. Con 5 successi già all’attivo, infatti, i marchigiani sono certi di essere almeno tra le 3 migliori seconde anche in caso di sconfitta all’ultima giornata contro lo Zaksa. Protagonisti della vittoria esterna della Lube Gabi Garcia, che ha sostituito dal secondo set uno Zaytsev in difficoltà (1 su 6 in attacco per lui) mettendo a segno 17 punti con il 57%, e Robertlandy Simon, che ha chiuso terzo e quarto parziale con due ace. Ma è stata in generale la battuta dei marchigiani a mandare in crisi il piano di gioco della Lokomotiv, dopo che in avvio di partita erano stati i russi a picchiare duro dai nove metri, soprattutto con Lyzik e Luburic. Lokomotiv Novosibirsk-Cucine Lube Civitanova 1-3 (25-21, 23-25, 22-25, 20-25)Lokomotiv Novosibirsk: Martynyuk (L), Perrin 10, Tisevich, Krivitchenko (L), Abaev 2, Savin 12, Luburic 14, Chereiskii ne, Tkachev ne, Vlasov ne, Kruglov 3, Lyzik 12, Kurkaev 8, Komarov ne. All. Konstantinov.Cucine Lube Civitanova: Garcia 17, Sottile ne, Marchisio, Jeroncic ne, Balaso (L), Lucarelli 9, Zaytsev 1, Simon 11, De Cecco 5, Anzani 6, Yant 14. All. Blengini.Arbitri: Yovchev (Bulgaria) e Cambré (Belgio).Note: Lokomotiv: battute vincenti 8, battute sbagliate 20, attacco 45%, ricezione 30%-12%, muri 6, errori 33. Civitanova: battute vincenti 8, battute sbagliate 18, attacco 48%, ricezione 32%-8%, muri 8, errori 29. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

  • in

    Julio Velasco compie 70 anni: auguri al Fenomeno della panchina

    Di Redazione La pallavolo italiana e mondiale festeggia oggi uno dei suoi uomini simbolo: Julio Velasco taglia l’importante traguardo dei 70 anni. Il grande allenatore azzurro della Generazione di Fenomeni, oggi direttore tecnico delle nazionali giovanili, per uno scherzo del destino è nato nello stesso giorno in cui si festeggia anche il “compleanno” della pallavolo, in ricordo di quel 9 febbraio 1895 in cui William Morgan diede vita negli USA al suo (e nostro sport). Nato a La Plata nel 1952, Velasco vive le prime esperienze con il volley negli anni dell’università e inizia la sua carriera da tecnico al Ferro Carril Oeste. Nel 1983 il primo trasferimento in Italia a Jesi, in Serie A2; ma la svolta arriva nel 1985, quando si trasferisce alla Panini Modena di Cantagalli, Bernardi e Lucchetta, dando vita a un ciclo di vittorie straordinario. Nel 1989 diventa il CT della nazionale italiana ed entra nella leggenda: con lui gli azzurri vincono subito il primo titolo europeo della loro storia, a cui seguiranno in breve, sotto la guida dell’allenatore argentino, altri due titoli continentali, due Mondiali, 5 World League, l’argento olimpico di Atlanta 1996 e una serie di altri titoli. Chiuso il ciclo con la nazionale maschile guida per un biennio (1997-98) quella femminile, e da una sua intuizione nasce il Club Italia, fucina di grandi campionesse. Seguiranno poi altre esperienze al timone della Repubblica Ceca, di Piacenza, Modena e Montichiari. Torna alle nazionali con la Spagna e con l’Iran, che porta alla prima vittoria del Campionato Asiatico nel 2011, ripetendosi due anni dopo. Nel 2014 viene scelto per la prima volta come CT dell’Argentina, che guida per 4 anni; dal 2018 al 2019 l’ultima volta su una panchina di club a Modena (con una Supercoppa Italiana), prima di rientrare in Federazione facendo da “deus ex machina” per le storiche vittorie ai Mondiali Under 19 e Under 21. Festeggiamenti sobri per Julio, che in una bella intervista rilasciata a Doriano Rabotti per Il Resto del Carlino spiega: “Andrò a pranzo con mia figlia Lucrezia, che vive a Bologna. Con l’altra, Veronica, che sta a Milano, ci siamo già visti. I 70 anni non me li sento, ma ci sono… Ma non mi posso lamentare, la salute mi assiste, lavoro e motivazioni anche. Ho l’energia di sempre, mi serve solo più tempo per recuperare. È la vita“. Il traguardo raggiunto è anche l’occasione per un bilancio personale: “Sono contento di aver avuto il più grande privilegio che può toccare a una persona, fare quello che mi piace. Ringrazio la vita per avermi dato questa opportunità. Non era scontato quando ho dovuto mollare l’università in Argentina, volevo fare il professore. Un rimpianto? Non aver dedicato più tempo a mia madre, quando sono andato via e lei è rimasta sola. Ai giovani dico di passare più tempo con i loro cari“. (fonte: Il Resto del Carlino) LEGGI TUTTO

  • in

    Pedrini: “Sputerei agli sciacalli. Dichiarazioni Giulianelli? Surreali”. E poi: “Bruno? Entrerà in società”

    Di Redazione Ospite di Barba e Capelli su Tlc, Catia Pedrini, patron di Modena Volley, ha commentato il successo su Trento definendolo come “l’ennesima dimostrazione di come questa squadra fa e disfa da sola” e volto lo sguardo alla prossima sfida contro la capolista Perugia sperando “che regga la cabala di Earvin Ngapeth (che ha uno score contro la Sir di 16 vittorie a zero, n.d.r.)”. Ma cosa più importante, ha rivelato d’aver chiesto a Bruno di entrare in società “e lui ha detto che gli piacerebbe”. “Difendo a spada tratta Bruno e la sua stagione – ha poi argomentato -. Non penso assolutamente che le difficoltà della squadra siano a lui riconducibili. Bruno, per come è fatto caratterialmente, e per come è sensibile su Modena, subisce una pressione maggiore rispetto agli altri. Spero che venga aiutato anche da alcuni compagni”. Pressioni, che a Modena, Pedrini conosce e affronta quotidianamente, nonostante il clima e i toni della piazza oltrepassino spesso il segno. “C’è una manica di mentecatti verbalmente violenti, sciacalli, che non vede l’ora di commentare i nostri passi falsi sui social network. Vorrei averli qua davanti per sputare loro in faccia – il duro commento della Pedrini, che poi continua con il suo sfogo raccontando gli attacchi subiti, anche personali -. Ci hanno accusato di aver fatto finta di avere il Covid. Io l’ho avuto. Poi mi accusavano d’aver abbandonato la squadra, semplicemente non ero al PalaPanini contro Piacenza e Tours perché sono stata operata il 17 dicembre, poi ho avuto il Covid. Adesso dovrò operarmi nuovamente. Sono e sarò sempre al fianco della squadra”. E ancora: “È la terza stagione di pandemia. I tifosi che pensano che Modena debba sempre rimanere al top perché sessant’anni fa ha avuto la fortuna di avere Peppino Panini sono folli. Il futuro è imprevedibile ed evidentemente legato ai risultati di questa stagione, oltre all’andamento della pandemia stessa. Quest’anno la squadra costa 5 milioni contro i 2,5/3 di quella passata. Nonostante il Covid, però, gli stipendi dei giocatori continuano a salire, anche perché i procuratori ci marciano sopra”. Ne è un esempio la vicenda Nimir, che la presidente di Modena commenta così: “Il riscatto del buy-out? Ci sono rimasta male, soprattutto perché il suo procuratore due giorni prima mi aveva garantito che non l’avrebbe fatto. Ora, Nimir vuole Modena e sta bene qui, però se per la prossima stagione gli arriva un’offerta tripla rispetto alla nostra cosa deve fare?”. L’argomento relativo ai compensi e ai budget societari, poi, serve a Catia Pedrini l’assist per togliersi un grosso sassolino dalla scarpa nei confronti di una rivale storica come Civitanova. “Le dichiarazioni di Giulianelli sono surreali. Dopo vent’anni di spese folli, chiede a tutte le altre società di seguirlo in questa gestione oculata dei costi per la prossima stagione. Però tutte – conclude – devono spendere un po’ meno di lui così la Lube continuerà a vincere”. LEGGI TUTTO

  • in

    Caso Dinamo Mosca, la Lega attacca la CEV: “Decisione che va contro le regole”

    Di Redazione Rischia di far scoppiare un conflitto “istituzionale” la decisione della CEV di cancellare la sconfitta a tavolino subita dalla Dinamo Mosca per la mancata presentazione sul campo del Dukla Liberec nel penultimo turno della fase a gironi di Champions League femminile. La Lega Pallavolo Serie A Femminile, infatti, ha inviato alla Confederazione europea una lettera estremamente critica nei confronti di una scelta che rischia di danneggiare pesantemente le squadre italiane impegnate nella competizione. Riassumendo la vicenda per sommi capi, la squadra russa aveva lamentato di non aver ricevuto dall’ambasciata della Repubblica Ceca i visti d’ingresso per i 5 membri dello staff tecnico (allenatore compreso) e aveva dunque chiesto di rinviare l’incontro al 13 febbraio, nella speranza di poter sfruttare i visti rilasciati dall’Italia per l’incontro di martedì 15 a Novara. La CEV aveva inizialmente rifiutato la richiesta, assegnando la vittoria a tavolino al Dukla e scatenando l’indignazione della Dinamo, oltre a un caso politico internazionale. Venerdì scorso il nuovo cambio di rotta: il ricorso dei russi viene accolto e la partita riprogrammata per la data richiesta. Torna così in bilico la qualificazione della Igor Gorgonzola Novara – che altrimenti sarebbe stata già certa del passaggio ai quarti – e anche la Vero Volley Monza ha una rivale in più nella sua corsa a un posto tra le migliori seconde. Secondo la lettera firmata da Mauro Fabris, presidente di Lega, si tratta di “una decisione che va contro le regole stilate dalla stessa CEV, che prevedono una vittoria di 3-0 in caso di forfait da parte di una delle due squadre, sotto qualsiasi circostanza. Tutto ciò lede la credibilità e l’equità della CEV Champions League e crea un danno all’Igor Gorgonzola Novara, già sicura del passaggio ai quarti di finale e, ora, obbligata a trovare una qualificazione già aritmeticamente conquistata“. La lettera, indirizzata al presidente CEV Aleksandar Boricic e al vicepresidente Renato Arena, si conclude con la richiesta di un intervento della Federazione Italiana Pallavolo per “far valere i diritti, acquisiti sul campo, da parte dell’Igor Gorgonzola Novara“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO