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    Stefano Lavarini: “Kim Yeon-Koung è la miglior giocatrice al mondo”

    Di Redazione La fantastica avventura alle Olimpiadi di Tokyo, culminata con un quarto posto impensabile alla vigilia, non ha certo lasciato indifferente Stefano Lavarini. Il tecnico italiano della nazionale femminile della Corea del Sud racconta le sue emozioni in un’intervista a The Spike e, in particolare, tesse le lodi del capitano Kim Yeon-Koung, che ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale al termine dei Giochi. “Non mi stanco mai di parlare di lei – dice Lavarini – nonostante lo abbia già fatto molte volte. Il nostro capitano è più che la miglior giocatrice nella storia della pallavolo coreana: merita il titolo di miglior giocatrice del mondo. Lei è un grande esempio, il suo carisma motiva l’intera squadra e la sua forza mentale riesce a muovere tutti coloro che le stanno intorno, e si è costruita questo ruolo da sola, esclusivamente con le sue capacità“. L’allenatore di Novara ha parlato anche del futuro della Corea post-Kim: “Nella pallavolo internazionale non si arriva a un successo con una squadra che dipende da pochi giocatori, come dimostrano proprio le finali olimpiche. Sarà difficile, ma se si investono impegno, tempo e risorse, nuove giocatrici cresceranno e la Corea si avvicinerà ai livelli più alti. Per ottenere buoni risultati, però, bisogna migliorare in attacco e a muro“. (fonte: The Spike) LEGGI TUTTO

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    Jordan Larson lascia la nazionale? “È più che probabile”

    Di Redazione Il trionfo degli USA alle Olimpiadi di Tokyo potrebbe aver chiuso la straordinaria carriera in nazionale di Jordan Larson. Ad ammetterlo è la stessa campionessa americana in un’intervista a VolleyballMag: “Non ho ancora deciso ufficialmente di ritirarmi dalla nazionale – afferma – ma è più che probabile che sia così. Poter finire con la medaglia d’oro sarebbe un’ottima conclusione. Formare una famiglia ora è la mia priorità, è qualcosa che vorrei davvero fare e che sto rimandando da molto“. Larson, 34 anni, è stata l’autrice dell’ultimo punto della storica finale all’Ariake Arena: “Non pensavo a niente, solo che dovevamo chiudere la partita. Avevamo solo bisogno di segnare quel punto. Sono andata a rete e ho attaccato più forte che potevo, questo è quello che mi passava per la mente. Stavamo vincendo con un buon margine, volevamo chiudere tutto e festeggiare. Probabilmente – rivela poi la schiacciatrice – ho pianto di più nelle 24 ore che hanno preceduto la finale che in tutta la mia carriera. Ero molto emozionata sull’autobus per andare al campo“. La carriera di club di Larson, comunque, non si è ancora conclusa: nella prossima stagione vestirà nuovamente la maglia di Shanghai e poi parteciperà alla seconda edizione del campionato professionistico USA di Athletes Unlimited, di cui è stata testimonial e vincitrice lo scorso anno. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    Raphaela Folie: “A Tokyo è mancata prima di tutto la fiducia”

    Di Redazione L’Imoco Volley Conegliano chiama e Raphaela Folie risponde presente, anche se con qualche giorno di ritardo per via dei controlli anti-Covid. Come è noto, la centrale azzurra ha scelto di rinunciare agli Europei per iniziare la preparazione con la sua squadra: “Ho sicuramente sovraccaricato per cercare di affrettare il rientro – spiega al Gazzettino Treviso – e questo non è mai sicuro, ora ho deciso di lavorare a parte in questi prossimi mesi, completare con i preparatori il programma definito e rientrare solo quando sarò al 100% e in grado di aiutare le mie compagne“. Nell’intervista Folie torna poi sulla sfortunata avventura con la nazionale alle Olimpiadi di Tokyo: “Quando sono entrata mi sono resa conto che tutta la squadra era un po’, diciamo così, strana. Ci mancava qualcosa e non siamo riuscite a trovare il bandolo della matassa, per poter continuare il cammino verso una medaglia che forse meritavamo“. In vista degli Europei (oggi il debutto contro la Bielorussia) la centrale aggiunge: “Alle mie compagne dico solo di ritrovare la fiducia in se stesse, quella che è mancata a Tokyo. Penso sia solo una questione di testa. Mazzanti e il suo staff dovranno lavorare sulla mentalità e sull’approccio alle gare. Egonu avrà tantissima voglia di rispondere sul campo a chi l’ha criticata per le prestazioni alle Olimpiadi, quindi mi auguro che facciano un bel cammino, io sarò davanti alla tv a fare il tifo per loro“. LEGGI TUTTO

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    Stoytchev sulle Olimpiadi azzurre: “Scelta strana quella di non fare la VNL”

    Di Redazione Il progetto del nuovo Verona Volley, i tanti giovani da crescere, i risultati sorprendenti di Tokyo 2020: nel primo giorno di raduno della squadra gialloblu, Radostin Stoytchev parla a ruota libera con Marzio Perbellini su L’Arena e non si sottrae nemmeno al giudizio sulla deludente spedizione della nazionale maschile alle Olimpiadi. “Da fuori – dice il tecnico bulgaro – posso dire che è stata strana la scelta di organizzare la VNL in casa e non giocare con la prima squadra. Bisogna considerare che la nazionale non si allenava insieme da quasi due anni, e andare a un’Olimpiade senza aver giocato partite importanti è stata una scelta strana e discutibile“. La concentrazione di Stoytchev, naturalmente, ora è tutta su Verona: “Il punto di forza della squadra è la gioventù. Abbiamo sei-sette giocatori molto giovani, ma con un grande potenziale. Lavorando con tanti sacrifici dovremo farne crescere 3 o 4 per farli diventare giocatori di primo livello. Mi aspetto un netto miglioramento da parte di Jensen, Nikolic, Qafarena, Magalini, Spirito, Mozic e Asparuhov, senza ovviamente dimenticare tutti i nostri giovani italiani“. L’allenatore gialloblu chiarisce anche le gerarchie in palleggio, dopo l’arrivo di Raphael: “Porterà nella squadra la cultura e l’etica del lavoro, il senso del gruppo, il sacrificio in campo, professionalità ed esperienza. Non solo per insegnare, ma per dimostrare ai giovani come si fa. Spirito resterà il nostro primo palleggiatore; ma, come dico sempre, da noi nessuno ha il posto fisso e riservato“. LEGGI TUTTO

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    Miriam Sylla: “Tokyo brucerà sempre, ma piangerci addosso non serve”

    Di Redazione C’è un bagaglio ingombrante e pesante che la nazionale femminile si è portata dietro nel suo viaggio verso la Croazia, dove domani inizierà il suo cammino nei Campionati Europei. Il ricordo delle Olimpiadi di Tokyo si può allontanare solo con le parole, ma non dalla mente: “Brucerà sempre – ammette il capitano Miriam Sylla in un’intervista al Corriere della Sera – e quell’occasione mancata farà male anche a distanza di anni. Ma piangerci addosso non serve, ognuna di noi vuole ricostruirsi, giocare e vincere per riaccendere la fiducia in se stessa e nelle altre“. “Se ho detto qualcosa alle mie compagne? Certo, ma deve rimanere tra noi. Se ci sentiamo sotto esame? Sì, da parte di noi stesse” aggiunge Sylla, che taglia corto anche sulla polemica scaturita dalle parole (malintese) del CT Davide Mazzanti sull’utilizzo dei social network. “Io non so niente perché non ho letto niente – dice la schiacciatrice – ho sentito una mezza frase di Davide e ho scelto di non approfondire. Io i social li ho spenti da un po’. Vedete come ci perdiamo in un bicchier d’acqua?“. Lo stesso concetto lo esprime anche Anna Danesi, intervistata da Bresciaoggi: “Con una batosta così non è stato facile tornare in palestra e rimettere la testa in un impegno di alto livello, ma è quello che dobbiamo essere in grado di fare. Ci siamo allenate per una settimana, siamo pronte e il girone non dovrebbe essere complicato. L’importante sarà vincere e portare a casa la medaglia, dopo i risultati di Tokyo c’è voglia di riscatto“. LEGGI TUTTO

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    Tokyo 2020: il balzo social del volley, quasi 300mila follower in più

    Di Redazione La spedizione azzurra della pallavolo e del Beach Volley alle Olimpiadi di Tokyo è stata senza alcun dubbio la peggiore degli ultimi 40 anni in termini di risultati: nessuna delle squadre schierate dall’Italia è riuscita a superare i quarti di finale. Eppure un lascito positivo della kermesse giapponese c’è: la crescita sui social network immortalata dall’indagine “The Digital Olympic Report“, realizzata dall’istituto di ricerca IQUII Sports, che ha monitorato i profili social degli atleti azzurri impegnati a Tokyo e delle relative Federazioni durante la competizione a cinque cerchi. Il risultato è eclatante, soprattutto a livello individuale: tra le donne, Paola Egonu – grazie anche al ruolo di portabandiera olimpica – ha visto crescere la sua fanbase del 26,42%, salendo a 207mila follower sulle varie piattaforme. L’opposta della nazionale di Mazzanti è la quarta atleta italiana per numero assoluto di follower guadagnati (+43.300) dopo Federica Pellegrini, Vanessa Ferrari e Gaia Sabbatini. Ma a seguirla a ruota ci sono Caterina Bosetti (sesta con 25.300 follower in più, incremento del 30,74%), Elena Pietrini (ottava, +21.700 follower e +76,05%) e Alessia Orro (diciannovesima, +10.600 follower e +14,96%). Anche nel maschile troviamo una folta rappresentanza pallavolistica: Ivan Zaytsev è al quarto posto per numero di follower acquisiti (+39.900), benché per lui l’incremento sia poco rilevante, del 4,74%. Quinto Osmany Juantorena con 33.600 fan in più (+11,51%) e, soprattutto, sesto il giovane talento Alessandro Michieletto, che fa registrare addirittura un +252,74% arrivando alla ragguardevole quota di 30.100 follower. In classifica, al diciannovesimo posto, c’è anche Simone Giannelli con 11.800 follower in più (+3,74%). In generale, la pallavolo – sommando gli incrementi fatti registrare da tutti i giocatori – è il terzo sport più in crescita nel seguito social: ben 282mila follower in più. La precedono soltanto l’atletica e il nuoto, ma entrambi gli sport hanno schierato molti più atleti (rispettivamente 76 e 35 contro 24). Per il Beach Volley i fan in più sono circa 13mila, ottimo risultato con soli 6 giocatori al via. E anche al profilo della Federazione Italiana Pallavolo le cose non sono andate male: 13.400 follower guadagnati (+1,83%), quarto miglior risultato, tenendo conto anche che la Fipav è già di gran lunga la Federazione più seguita in Italia (calcio a parte). Insomma, le Olimpiadi di Tokyo hanno portato in dote una visibilità straordinaria per il movimento anche in tempi di risultati negativi o comunque deludenti. Riuscirà stavolta il nostro sport a non disperdere questo immenso patrimonio? (fonte: IQUII Sports) LEGGI TUTTO

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    Le azzurre del Sitting Volley verso Tokyo 2020 per il Torneo paralampico

    Di Redazione Le azzurre del Sitting Volley, vice campionesse europee in carica e qualificate per la prima volta ai Giochi Paralimpici, partono oggi alla volta del Giappone per prendere parte a Tokyo 2020.La nazionale di  Amauri Ribeiro nel tardo pomeriggio s’imbarcherà dall’aeroporto di Roma Fiumicino sul volo diretto a Tokyo e domani si sposterà a Sendai: città dove Vitale e compagne lavoreranno fino al 21 agosto, data d’ingresso nel villaggio paralimpico della capitale giapponese.L’Italia, inserita nell pool A, esordirà nel torneo paralimpico di sitting volley venerdì 27 agosto (ore 3 italiane) contro il Giappone. Di seguito le atlete e lo staff che compongono la delegazione azzurra per Tokyo 2020. Le 12 azzurre: Alessandra Vitale capitano (Nola Città dei Gigli), Giulia Aringhieri (Dream Volley Pisa SSD), Flavia Barigelli (ASD Astrolabio 2000), Raffaella Battaglia (Volley Cenide Villa S.G.), Giulia Bellandi (Dream Volley Pisa SSD), Silvia Biasi (Volley Codognè), Francesca Bosio (Argentario Calisio Volley), Eva Ceccatelli (Dream Volley Pisa SSD), Sara Cirelli (Dream Volley Pisa SSD), Sara Desini (Pallavolo Olbia), Francesca Fossato (Asd Sitting Volley Chieri), Roberta Pedrelli (Volley Club Cesena). La delegazione azzurra: Guido Pasciari (Capo Delegazione), Elva De Sanctis (Team Manager), Amauri Ribeiro (Direttore Tecnico), Fabio Ormindelli (Assistente Allenatore), Emanuela Longa (Medico), Mattia Pastorelli (Fisioterapista). TORNEO DI SITTING VOLLEY FEMMINILEPool A: Giappone, Italia, Brasile e Canada.Pool B: Stati Uniti, Cina, Russia (RPC Russian Paralympic Committee), Ruanda. IL CALENDARIO (orari di gioco italiani)27 agosto: (Pool A) Giappone-Italia (ore 03.00); Brasile-Canada (ore 11.30).28 agosto: (Pool B) Stati Uniti-Ruanda (ore 7); Cina-RPC (ore 13.30).29 agosto: (Pool A) Italia-Canada (ore 7); Giappone-Brasile (ore 13.30).30 agosto: (Pool B) Ruanda-RPC (ore 03.00); Stati Uniti-Cina (ore 11.30).1° settembre: (Pool A) Brasile-Italia (ore 03.00); (Pool B) Cina-Ruanda (ore 7); (Pool B) RPC-Stati Uniti (ore 11.30); (Pool A) Canada-Giappone (ore 13.30). 3 settembreSemifinali 1°-4° posto; Gare 5°-8° posto. 4 settembreFinale medaglia di Bronzo 5 settembreFinale medaglia d’Oro (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Manfredi: “Mazzanti prima genio e ora brocco? Assolutamente no, ma c’è da cambiare”

    Di Redazione A Tokyo tutte e tre le squadre di pallavolo, le due Nazionali indoor e il beach volley, sono uscite ai quarti di finali, non concretizzando in alcuni casi le aspettative che si portavano dietro. Il numero 1 della Federvolley, Giuseppe Manfredi, mantiene il sangue freddo nonostante questa sia stata la prima competizione internazionale del suo mandato, e i risultati non siano stati dei migliori. Proprio Manfredi, alla Gazzetta dello sport V come Volley, racconta cosa non ha funzionato e quali soluzioni la Federvolley prenderà per i prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024. Si può definire la spedizione azzurra del volley in Giappone fallimentare? «Fallimentare non è mai un termine adatto. Certo non abbiamo fatto una grande Olimpiade. Fanno male questi stop ai quarti per un movimento che non se lo merita sicuramente nell’indoor. Nel beach volley sapevamo già che le uniche chance di medaglia arrivavano da Nicolai e Lupo che però sono usciti senza grandi colpe. Per il resto sicuramente a livello femminile c’è da rifondare». Quindi qual è il prossimo passo? «Individuare cosa non ha funzionato. Non c’è un motivo unico, non perde una persona. Tutti abbiamo perso e fatto errori, anche noi come dirigenti nonostante l’impegno sia stato massimo. Evitiamo processi che non portano niente di buono. Bisogna approfondire con tutte le componenti sia tecniche che gestionali. Bisogna soprattutto evitare di mettere la testa sotto al tappeto. Devo parlare con tutti i settori della federazione perché al di là dell’Europeo c’è già da impostare il programma olimpico verso Parigi. Abbiamo trovato ragazzi fantastici, penso a Calassi, Michieletto e Pietrini fra gli altri. Ora bisogna capire come portarli al massimo ai Giochi del 2024». Quindi che conclusioni trae dopo questa esperienza? «Su una cosa voglio che non ci siano più equivoci all’interno della Federazione. D’ora in poi si va per vincere a qualsiasi manifestazione parteciperemo. Questa programmazione tattica non è più possibile. Chiamerò i tecnici, ma non voglio addossare loro tutta la responsabilità, vale per tutti, chi è in campo e chi è fuori come dirigente. Chi mette la maglia azzurra si mette a disposizione del gruppo. Da adesso voglio vedere anche che si dia la precedenza allo spirito di squadra. Ci si sacrifica per un bene comune. Non ci saranno agevolazioni per nessuno e intendo nessuno. Mi displace, ma su queste situazioni non transigo più». Ci sono ripensamenti sulla conferma di Mazzanti che ha un contratto fino alle Olimpiadi di Parigi? «Abbiamo appena rinnovato il contratto sulla base di quello che aveva fatto nel Mondiale 2018 e all’Europeo 2019 per cui è stato osannato. Non è che prima era un genio e adesso è un brocco. Vediamo con l’Europeo cosa succede. Però vorrei fosse chiaro: io sono il primo tifoso della Nazionale, ma ho delle responsabilità e l’Italia non può uscire ai quarti così. Tutti rischiamo se le cose non funzionano quindi tutti devono collaborare. Con i tecnici sono chiaro, bisogna mantenere un rapporto costante sui club per monitorare i giocatori tutto l’anno». LEGGI TUTTO