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    Simone Tiberti: “Vinciamo la finale, poi potrei pensare di smettere…”

    Di Redazione Sale l’attesa a Brescia per la finalissima dei Play Off Promozione di Serie A2 maschile, che vedrà la Gruppo Consoli Centrale del Latte ancora una volta nelle vesti di outsider di fronte alla Prisma Taranto. Aspettando la prima sfida di mercoledì, il capitano e palleggiatore Simone Tiberti parla in un’intervista a Il Giorno del sogno della promozione in Superlega: “Sarebbe un risultato straordinario, dopo il quale potrei anche pensare di smettere” confessa sorridendo. A 40 anni compiuti Tiberti non si sente affatto stanco, così come il compagno di squadra Alberto Cisolla: “L’importante è che stia bene il Gallo (Andrea Galliani, che sta giocando con un problema al tallone, n.d.r.). Io e Ciso abbiamo ancora la forza e l’entusiasmo per reggere una sfida che prevede almeno tre partite, ma potrebbero essere anche 5. Arrivati a questo punto, ci proviamo…“. Brescia parte da sfavorita, si diceva, ma non è una novità: “Nella serie con Siena – rivela il palleggiatore – abbiamo subito insulti e sfottò da parte dei nostri avversari. Loro sono stati costruiti con l’obiettivo della promozione in Superlega, noi no. La strada resta in salita perché Taranto è fortissima, ma lo erano appunto anche Siena, Bergamo e Castellana Grotte, che siamo riusciti a eliminare una dopo l’altra“. LEGGI TUTTO

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    Alberto Cisolla: “L’anno prossimo sia io che Tiberti saremo ancora in campo”

    Di Redazione Alberto Cisolla, schiacciatore di Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia, è stato ospite di Maic Perani e Federico Errante  in “SiLoVolley”, trasmissione in onda su PlayBox (ogni venerdì alle 17, in replica il lunedì e mercoledì successivo alla stessa ora), la prima piattaforma radio online dedicata al mondo dello sport e degli eventi. Questi i principali punti toccati dal Ciso nazionale nel contenitore disponibile scaricando la app  Playbox da Apple Store e Play Store e in podcast su Spotify, mixcloud.com e spreaker.com oppure playboxlive.it.  PRESENTE – “Stiamo vivendo un bel momento. Un paio di risultati totalmente inaspettati. Non abbiamo fatto ancora niente perciò è doveroso non esaltarsi. Ma se pensiamo da dove siamo partiti e alla realtà che con tanta umiltà portiamo avanti, anche quest’anno ci siamo tolti parecchie soddisfazioni”. GARA 1 A SIENA –  “Non mi aspettavo nemmeno io di trovare questa forza. A prescindere dal discorso fisico e dei cinque set di gara 3 con Bergamo, mai avrei pensato ad una tenuta psicologica del genere. Anche perché non siamo in in condizioni perfette. Bisi era molto provato e a metà quarto set ha cominciato ad accusare i crampi, Galliani già a Bergamo ha giocato con un’infiammazione al tallone: temevamo il peggio e fino all’ultimo credevamo non potesse essere della sfida. Infatti non ha fatto neppure un attacco in riscaldamento, ha provato ed è stato eroico. Ha giocato zoppicando, è un grande saltatore e vederlo con metà dei passi di rincorsa e metà salto è stata una sofferenza solo guardandolo. Tanto di cappello a lui”. TENUTA – “Sono sei anni che ci diciamo di non guardare mai gli altri, ma solo noi stessi. Anche in questa stagione come al solito abbiamo alternato picchi di bel gioco e cali di rendimento pazzeschi. Vittorie contro le prime sconfitte contro le ultime. Forse ci siamo abituati ad accettare i momenti di brutto gioco e a goderci quelli positivi, come successo a Siena. Non ci siamo fatti condizionare dagli avversari e dal risultato, esattamente come a Bergamo”.  NO LIMITS – “Abbiamo imparato ad andare gara per gara cercando di dare il meglio. E’ importante comunque l’esperienza che maturi in queste stagioni perché ci si rende conto sul campo di poter perdere e vincere con tutti. E questo contro organici più quotati come Bergamo e Siena ci consente di giocare più tranquilli, consapevoli delle nostre forze. La strada per noi comunque è sempre più in salita, ma non ci mettiamo limiti”.  FATTORE SORPRESA – “Sulla carta recitare questo ruolo è un piccolo vantaggio. Quest’anno tuttavia il fattore campo conta sempre meno. Quello che mi preoccupa  è la nostra tenuta fisica e l’organico più corto rispetto alle altre tre semifinaliste”. RAPPORTO CON I COMPAGNI – “All’inizio da parte di qualcuno ci può essere timore e un rispetto talvolta quasi esagerato. Poi dipende sempre da uno come si pone: io mi metto in gioco sempre, scherzo e mi metto sullo stesso piano degli altri. Si fa parte di un team e dal più forte al meno forte negli sport di squadra c’è bisogno di tutti, dal lunedì alla domenica. Specie da noi dove la coperta è un po’ corta e serve il supporto di tutti. Siamo molto affiatati, l’ambiente è bello e stimolante”. OLIMPIADE – “Ufficialmente non ho mai dato l’addio alla Nazionale e sono sempre a disposizione. A Bologna, lo scorso anno, nella finale di Coppa Italia c’erano Papi e Blengini a bordo campo: ogni tanto lanciavo qualche sorriso dopo i bei punto. Naturalmente era ed è un discorso goliardico. In qualche sogno però capita di immaginarmi chissà dove. Ma io d’estate sono impegnato nel ristorante di famiglia e i parenti non mi concederebbero le ferie. Ecco perché anche se non sono nei 30 non ci rimango male…”. EGONU PORTABANDIERA – “Ogni sportivo vede un suo compagno in quel ruolo. Lei di certo sarebbe un bel segnale per tanti motivi. E’ molto in vista, conosciuta anche sui social e riconosciuta anche al di fuori del nostro ambiente. Non è da tutti. Egonu è un personaggio trasversale. Se non sarà per Tokyo, sarà una delle prossime edizioni”.  CONEGLIANO – “Egonu fa la differenza, E’ la più forte al mondo e sposta gli equilibri però ricordiamo che Imoco ha vinto uno scudetto contro di lei. Questo è uno sport che più di squadra non si può. I suoi numeri sono pazzeschi ma questo non toglie ciò che quello che fa Imoco. Non sempre chi ha i giocatori più forti vince e mi impressiona la capacità di mantenere un livello così alto anche in allenamento. Questo aspetto andrebbe sottolineato tanto quanto le prestazioni di Paola. Stanno dominando da tempo e questa finale contro Novara è stato un esempio emblematico di come nessuno ti regali niente. Inoltre far coesistere tante stelle non è facile, bisogna saper gestire il gruppo: Conegliano sta realizzando qualcosa di unico. E mi fa ulteriormente piacere vedere il mio palazzetto perché quando alla tv allargano le inquadrature e vedo gli stendardi dei miei trionfi con Treviso, ogni volta mi viene la pelle d’oca. Mi sembra di far parte di questo viaggio delle Pantere, anche se non c’entro nulla”.    CAMBIAMENTI DEL VOLLEY- “I più grossi sono stati nastro in battuta, rally point, libero, la e la ricezione in palleggio. Inizialmente tutto è stato digerito male poiché sembravano variazioni troppo drastiche. Poi te ne fai una ragione e in poco tempo assimili tutto. Oggi li vedo tutti azzeccati, hanno portato la pallavolo ad essere più televisiva e comprensibile anche a chi non la frequenta abitualmente. Io stesso, innamorato della pallavolo, faccio fatica a rivedere i match dell’epoca con il cambio palla. Ho fatto tanta fatica ad assorbirlo, ma poi mi è piaciuto il cambiamento fisico. Non posso pensare d’essere quello di 15 anni fa, ma ciò che mi colpisce è un aumento della fisicità abbinato ad una tecnica che resta dominante. Solo nei primi anni 2000 il fisico la faceva da padrone a scapito della tecnica. Attualmente se si guardano tutti i protagonisti della finale scudetto, da Leon a Juantorena, da Simon a Leal sono gli esempi di come i due aspetti siano sullo stesso piano. Fanno quasi paura. RUOLO – Nel 1995 ero un universale alla Giani, anche se il Giangio è inarrivabile e fino all’introduzione del libero mi sono disimpegnato anche come centrale. A Treviso l’infortunio di Fomin in posto 2 mi spalancò le porte azzurre delle World League 2000 e 2001 giocate da opposto”.  FUTURO – “Fisicamente sto bene per i miei 43 anni, ma la mia fortuna sono stati i 25 precedenti. Ho degli standard di allenamento diversi rispetto ad un giovane che si approccia oggi alla pallavolo. Il 60-70% di ciò che ero 15 anni fa può andare bene per Brescia e per questa A2. Siccome mi diverto come un ragazzino e non sfiguro, voglio proseguire”.  COACH – “Mi piace molto come idea . Non cancellerò mai da un giorno altro il volley, è passione e uno dei grandi amori. Cercherò di ritagliarmi un ruolo per rimanerci. Come coach mi sentirei abbastanza portato, il problema è che per farlo come avrei in mente ci vorrebbe troppa gavetta che va a cozzare con la ristorazione. Ci penserei solo arrivasse una proposta concreta e pluriennale come accadde a Giani. Ma capisco che non sia facile partire da un livello alto e molti hanno fatto la gavetta. Comunque mai dire mai”.  TIBERTI – “Magari ci facciamo un piacere a vicenda e smettiamo insieme. L’anno prossimo però saremo ancora in campo, poi vedremo. Finché ci divertiamo così tanto è dura rinunciare”.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’esperienza di Cisolla e Tiberti per trascinare Brescia nei Play Off

    Di Redazione In una delle annate più complicate del volley italiano, provato da pause forzate e rinvii dovuti alla pandemia che hanno stravolto pianificazione e calendari, la Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia ha centrato sia l’obiettivo Coppa Italia, sia quello dei Play Off, che saranno i terzi nei suoi sette anni di serie A2. La fase conclusiva della stagione prenderà il via la prossima domenica e vedrà impegnate inizialmente quattro formazioni in uno spareggio al meglio delle tre partite che titolerà solo due squadre tra Brescia, Castellana Grotte, Santa Croce e Cantù a procedere verso i quarti, programmati a partire dall’ 11 aprile. I Tucani ricevono la BCC Castellana Grotte in gara 1 il 29 marzo alle 17 al San Filippo, mentre gara 2 si giocherà la domenica di Pasqua in Puglia, sempre alle 17. Eventuale gara 3 sarà di nuovo a Brescia, mercoledì 7 aprile. Assieme ai due pilastri della squadra, Simone Tiberti e Alberto Cisolla, la squadra lombarda si è divertita a fare i conti delle loro presenze ai Play Off. Il capitano ha al suo attivo 20 stagioni tra Superlega e serie A2 ed è arrivato alla fase finale in 11 occasioni (due in Superlega con Montichiari e nove volte in A2), conquistando tre promozioni nella massima serie con Padova, Monza e Trieste, oltre a quella diretta ottenuta con la capolista Santa Croce nel 2005. Il “Ciso” invece sta giocando la sua stagione numero 25 in serie A e, tralasciando i tanti titoli e le coppe vinte, ha raggiunto i Play Off 19 volte: tredici con la Sisley, una con Macerata, Roma e Ortona e tre volte con il Tibe a Brescia. Insieme fanno dunque 30 Play Off giocati, mai scontrandosi direttamente. Un patrimonio di esperienza considerevole che guida i sestetti bresciani ormai da sei stagioni, e convince i più giovani a restare, come nel caso dell’altro “veterano” del gruppo, l’opposto ventiseienne Fabio Bisi, protagonista in maglia bianco blu di cinque stagioni delle sei al suo attivo in serie A2.   Davide Esposito è tornato a giocare a Brescia per il terzo anno, come il suo pari-ruolo Nicola Candeli; Andrea Galliani è alla sua seconda stagione, come il libero Andrea Franzoni, per non dire dell’altro difensore, Paolo Crosatti, che di anni in Atlantide ne ha passati 8. Con loro, per provare la terza scalata alla massima serie, i baby Bergoli, Togni e Ghirardi del vivaio bresciano e poi giovanissimi Cogliati, Tonoli, Tasholli e Orlando Boscardini. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Brescia cede il passo ai Lupi. Cisolla: “Santa Croce ha fatto una grande partita”

    Di Redazione
    Match teso, come da pronostico: Consoli Centrale McDonald’s Brescia riceve bene in avvio ma regala qualcosina in contrattacco e non è sempre reattiva in seconda linea, contro una Santa Croce efficace a muro e più determinata sia in attacco che nei recuperi. Nel secondo parziale i Tucani non riescono a capitalizzare l’iniziale vantaggio e si complicano la vita, lasciando spazio alla sicurezza crescente degli ospiti. Nel terzo la difesa di casa sembra a tratti più arrendevole (menzione speciale per Cisolla, che si tuffa come un giovanotto) e il cambio palla soffre troppo, agevolando il sorpasso dei Lupi. Reazione nel quarto, ma la fuga non si completa a causa di un paio di occasioni in cui i Tucani non gestiscono con la necessaria lucidità. Sesto posto sfumato, ora l’obiettivo è fare punti con Cuneo, attesa giovedì al San Filippo alle 18.30.
    Alberto Cisolla: “Santa Croce ha fatto una grande partita stasera e in gare decisive come questa, dove sei palla su palla sempre, i particolari sono essenziali: te la giochi lì, su qualche situazione in cui noi siamo stati imprecisi”.

    Simone Tiberti: “Quando ha iniziato a girare, Santa Croce ha fatto vedere tutto il suo valore. Ci hanno contenuto bene a muro e in difesa. Peccato, la sesta posizione è sfumata, ma cercheremo di agguantare il miglior piazzamento ancora possibile”.

    Roberto Zambonardi: “Il primo set ci ha illuso di fare punti, ma i nostri avversari hanno avuto il merito di metterci in difficoltà in tutti i fondamentali. C’è rammarico per il risultato, ma, quando giochi a questi livelli, almeno ne beneficia lo spettacolo. Abbiamo sciupato un’occasione nel secondo set e abbiamo fatto riprendere Santa Croce lì. Peccato, ora testa alla prossima”.

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Brescia, Zambonardi e la ruggine: “Dobbiamo grattarne via ancora un po’”

    Di Stefano Benzi
    Quarta vittoria per il Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia che sale al quinto posto in linea di galleggiamento per un play off da protagonista. Una squadra che lentamente sta trovando equilibri e qualche eccellenza. A cominciare da Galliani, 19 punti, sempre costantemente in doppia cifra e con percentuali importanti; e Bisi (22) oltre a Tiberti che fa giocare la squadra con ottime dinamiche e ampia scelta di colpi.
    Zambonardi è soddisfatto: “Il nostro è un lavoro di crescita in continuo divenire – spiega il tecnico – anche perché stiamo facendo maturare tantissimi giovani che credo ci daranno il vero plus nel pieno della stagione. Ci vorrà ancora un po’ per capire quelle che sono le vere potenzialità di questa squadra”.
    Se Tiberti porta a casa l’ennesimo titolo di MVP gli applausi sono andati a Franzoni per un paio di recuperi da cinema, uno dei quali con un palleggio quando praticamente era sdraiato a terra… “Sta facendo molto bene – dice Zambonardi – a volte non ha la continuità anche perché è da tanto che non gioca titolare e bisogna ancora lavorare sulla ruggine. Questo periodo ci ha falcidiato, un po’ come a tutti. Siamo reduci da infortuni e problemi più o meno seri. Fisicamente non siamo certamente al top… ma chiedo ancora un po’ di tempo e di pazienza perché sono convinto che il meglio debba ancora venire…” LEGGI TUTTO

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    Brescia, Tiberti: “Ortona? Meglio avere una squadra forte davanti a noi ora”

    Di Redazione
    Brucia ancora la sconfitta nel derby contro l’Agnelli Tipiesse Bergamo in casa Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia. La formazione bresciana si è arresa in tre set alla formazione orobica e ad analizzare quanto è successo è il capitano Simone Tiberti ai microfoni del quotidiano Bresciaoggi, con lo sguardo puntato verso il match di domenica contro la capolista Ortona.
    «Sono state un paio di settimane un po’ complicate – ammette Simone Tiberti, il capitano dell’Atlantide -, ma questo non deve essere un alibi per giustificare il modo in cui scendiamo in campo. Perché siamo noi a giocare e a decidere come farlo».
    Anche se a volte, la mente tradisce e il fisico poi ne risente. «Una piccola attenuante forse ce l’abbiamo – prosegue il palleggiatore classe 1980 -, stiamo anche soffrendo la mancanza di Esposito, ma di sicuro possiamo fare meglio. Anche perché la situazione è un po’ uguale per tutti, c’è questo clima di incertezza, forse siamo meno bravi di altri a trovare il giusto atteggiamento per rispondere al momento attuale».
    Vero, da un lato, ma dall’altro è necessario contare che la Consoli, nonostante le due positività nel gruppo, è scesa in campo: «Il caso ha voluto che le altre squadre avessero avuto più di tre positivi al Covid, quindi si sono fermati e poi ripartiti tutti assieme – analizza -: noi invece siamo andati a rilento con gli allenamenti e siamo rimasti con una preparazione un po’ scarsa».
    Ora che le acque, pare, si sono calmate, questa settimana potrebbe risultare utile per rimettersi in carreggiata e smorzare la tensione. In questo la prossima gara di domenica contro la capolista Ortona potrebbe venire in soccorso: «Sono contento di affrontarla, meglio avere una squadra forte davanti a noi – conclude Tiberti -, riusciremo a giocare più spensierati». LEGGI TUTTO

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    Tiberti: “Risparmiamo le energie adesso, perché poi sarà davvero tosta”

    Atlantide Pallavolo Brescia

    Di Redazione
    Protagonisti della maratona su Rai Sport che li ha visti soccombere a Castellana al tie break due weekend fa e poi la partita annullata contro Siena, come sempre avviene in questo periodo, causa positività della squadra toscana. Da sommare al rinvio del match contro Mondovì che si sarebbe dovuto giocare il primo Novembre.
    È quello che sta vivendo tutto il mondo della pallavolo e, nello specifico, la Gruppo Consoli Centrale McDonald’s che viene riassunto benissimo nelle parole del regista Tiberti intervistato da Brescia Oggi: “Ormai si vive sul chi va là e con i recuperi sarà dura»
    Il capitano continua: “Sappiamo che c’è questo rischio e viviamo sempre sul chi va là. A volte conosciamo qualcuno delle altre squadre, e se viene registrato qualche caso di positività la notizia arriva qualche ora prima, ma è comunque difficile. Non è semplice trovare la giusta concentrazione durante gli allenamenti ed è un po’ frustrante. Perché parti convinto di poter giocare e poi all’ultimo ti trovi a dover aspettare”.
    «Non avremo tempo per riposare, ci saranno allenamenti che salteranno, perché tra una trasferta e l’altra dovremo rinunciare almeno a un pomeriggio in palestra prima della partita e a un’altra mezza giornata dopo, al ritorno. Senza contare poi gli spostamenti. Mi viene solo da pensare: risparmiamo le energie adesso, perché poi sarà davvero tosta».
    Per ora Brescia è una delle poche realtà che non ha fatto riscontrare positività, e il numero cinque conclude così: “Ci auguriamo che continui a filare tutto liscio, anche se può capitare. Per ora siamo fiduciosi. Ripartiamo da questo stop sperando che sia l’ultimo”. LEGGI TUTTO

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    Il rammarico in casa Gruppo Consoli: “Potevamo chiuderla in tre set”

    Di Redazione
    Non riesce a sfatare il tabù Castellana Grotte la Gruppo Consoli Centrale Brescia, che dopo essere stata avanti di due set si arrende alla rimonta pugliese. Inevitabile la delusione espressa dal capitano Simone Tiberti: “C’è parecchio rammarico perché, avanti due a zero, non abbiamo approfittato di qualche occasione di contrattacco per chiuderla in tre set. Non ho però rimproveri da fare ai miei: abbiamo giocato ad altissimo livello contro una squadra che ha dimostrato di avere nei cambi il suo punto di forza“.
    L’allenatore Roberto Zambonardi concorda: “Mettendo da parte il rammarico per il terzo set, ce la siamo giocata contro uno squadrone. Abbiamo dimostrato che meritiamo di stare nell’élite del volley italiano“. E Alberto Cisolla – 23 punti e 60% in attacco – trova il lato positivo: “Un punto importante contro una squadra importante, un match tirato nel quale avremmo potuto fare qualcosa di meglio a muro, toccando di più e creandoci maggiori occasioni di contrattacco. E’ stata comunque una gran bella partita“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO