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    F1, Raikkonen: “Vettel ha fallito in Ferrari? Quando non vinci è un po' così”

    ROMA – Kimi Raikkonen non ha mai nascosto la stima nei confronti di Sebastian Vettel. L’ormai ex pilota finlandese, ritiratosi poche settimane fa dopo la stagione in Alfa Romeo, si è espresso senza mezzi termini sul tedesco al podcast Beyond The Grid: “Stiamo parlando di un grande uomo – dichiara -. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto, e luiaveva un modo molto particolare di lavorare. Non è che lavorasse più degli altri, e non è una questione di lavorare duramente o no. E poi cosa vuol dire lavorare duramente? Io facevo il mio lavoro, e quando ne ero contento me ne andavo. La gente crede che se uno si ferma tanto ai box, allora lavora molto. Ognuno ha il suo metodo, e Seb non era così. Vettel crede di aver fallito in Ferrari? Corriamo per vincere, e se non vinciamo è un po’ un fallimento, soprattutto quando sei in un team che vuole primeggiare”.
    Il passato in Ferrari
    Raikkonen contestualizza il suo discorso, tirando dentro Antonio Giovinazzi: “Ci possono essere infinite ragioni che spiegano dei risultati. Ai tempi della Ferrari io e Seb eravamo molto vicini e dunque abbiamo potuto passare del tempo insieme al di fuori della gare. Ma devo dire che anche con Giovinazzi ho avuto un ottimo rapporto: siamo stati per tre anni compagni di squadra in Alfa Romeo, in più lui era in Ferrari quando c’ero io, e dunque ci conoscevamo già. Lui e Vettel sono stati i compagni di squadra più vicini a me nella mia carriera“, conclude.  LEGGI TUTTO

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    F1, Raikkonen: “Correre non è mai stata la mia priorità”

    ROMA – Ora che la sua carriera in Formula 1 è finita, Kimi Raikkonen può commentare senza filtri verso competizione che lo ha accolto nel 2001, quando aveva 21 anni. “Solo il tempo – ha detto ‘Iceman’ parlando al quotidiano tedesco Bild – potrà dire quanto mi mancherà correre. La Formula 1 non è mai stata tutta la mia vita: ci sono sempre state cose più importanti per me”. Raikkonen, che quest’anno ha corso i suoi ultimi Gran Premi a bordo dell’Alfa Romeo, vuole ora aprire un altro capitolo, lontano dai box: “So solo che guidare era l’unica cosa che mi piaceva, ma non so se metterò ancora piede nel paddock”, ha detto.
    Ora solo relax
    La sua uscita di scena però non è stata degna della sua carriera. Un incidente nella tappa finale di Abu Dhabi gli ha infatti negato l’ultima bandiera a scacchi. Raikkonen, campione del mondo nel 2007, torna così alle ragioni che lo hanno spinto al ritiro: “Non è che abbia smesso perché non avessi più le forse – ha detto – ma perché ho cose migliori da fare rispetto a prendere voli e stare in hotel”. Il finlandese ora vuole solo immergersi nel meritato relax: “Per ora non ho piani per il mio futuro e non voglio progettare nulla. Voglio delle vacanze vere, non come quelle in Formula 1, dove dovevi comunque allenarti per due settimane e mezzo e pensare al ritorno nell’ordinaria follia”. Già critico nei riguardi della Formula 1 più volte, Kimi Raikkonen, pilota stimato fra gli addetti ai lavori, rivela così un aspetto meno luccicante del Circus, a volte insofferente verso i propri piloti e le loro esigenze. LEGGI TUTTO

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    F1, Raikkonen: “Potrei non entrare mai più nel paddock”

    ROMA – Kimi Raikkonen non le ha mai mandate a dire. Ora che si è ritirato, il campione del mondo 2007 non risparmia commenti verso la Formula 1, che lo ha accolto nel 2001, quando aveva 21 anni. “Solo il tempo – ha detto ‘Iceman’ parlando al quotidiano tedesco Bild – potrà dire quanto mi mancherà correre. La Formula 1 non è mai stata tutta la mia vita: ci sono sempre state cose più importanti per me”. Il finlandese, che quest’anno ha corso i suoi ultimi Gran Premi a bordo dell’Alfa Romeo, vuole ora aprire un altro capitolo, lontano dai box: “So solo che guidare era l’unica cosa che mi piaceva, ma non so se metterò ancora piede nel paddock”, ha detto.
    Lontano dallo stress
    La sua uscita di scena però non è stata degna della sua carriera. Un incidente nella tappa finale di Abu Dhabi gli ha infatti negato l’ultima bandiera a scacchi. Raikkonen torna così alle ragioni che lo hanno spinto al ritiro e che sembrano andare oltre l’età: “Non è che abbia smesso perché non avessi più le forse – ha detto – ma perché ho cose migliori da fare rispetto a prendere voli e stare in hotel”. Il finlandese ora si gode il meritato relax: “Per ora non ho piani per il mio futuro e non voglio progettare nulla. Voglio delle vacanze vere, non come quelle in Formula 1, dove dovevi comunque allenarti per due settimane e mezzo e pensare al ritorno nell’ordinaria follia”. Le parole di Raikkonen, già critico verso la Formula 1 in più occasioni, svelano così un altro lato del Circus, spesso troppo insensibile alle esigenze dei propri piloti. LEGGI TUTTO

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    Kimi Raikkonen sulla F1: “Il parere di noi piloti non interessa”

    ROMA – Kimi Raikkonen torna a parlare dopo l’addio alla Formula 1 di qualche settimana fa. Ritiratosi alla fine della scorsa stagione, il finlandese si è soffermato sul trattamento riservato ai protagonisti del paddock: “Noi piloti siamo come i meccanici, dei semplici impiegati. Alla F1 non interessa la nostra opinione, se ci piacciono o meno le decisioni che vengono prese o i regolamenti adottati. Ci sono dei regolamenti e vanno rispettati, piaccia o non piaccia”, ha affermato l’ex Alfa Romeo. 
    I cambiamenti nel paddock
    “Siamo sempre venti piloti in venti macchine che devono girare in cerchio il più velocemente possibile – prosegue Raikkonen in un’intervista a Sport Bild -. Ora le vetture sono molto più affidabili, quello sì, quando ho iniziato era come scommettere in un Casinò. Non sapevi mai cosa sarebbe potuto succedere la domenica, o in che condizioni ti saresti trovato a guidare. Nella fase finale della mia carriera si sono aggiunte un po’ di gare in nuovi Paesi, ma alla fine il fulcro della categoria resta sempre lo stesso, ovvero guidare in cerchio il più velocemente possibile. In 20 anni certi aspetti sono cambiati, sono arrivati ad esempio i social media, ma è un aspetto che coinvolge tutto il mondo, non solo la F1”.  LEGGI TUTTO

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    Kimi Raikkonen: “Alla F1 non interessa l'opinione dei piloti”

    ROMA – Kimi Raikkonen torna a parlare nelle sue prime dichiarazioni da non pilota. Ritiratosi alla fine della scorsa stagione, il finlandese si è soffermato sul trattamento riservato ai protagonisti del paddock: “Noi piloti siamo come i meccanici, dei semplici impiegati. Alla F1 non interessa la nostra opinione, se ci piacciono o meno le decisioni che vengono prese o i regolamenti adottati. Ci sono dei regolamenti e vanno rispettati, piaccia o non piaccia”, ha affermato l’ex Alfa Romeo. 
    Le parole di Kimi
    “Siamo sempre venti piloti in venti macchine che devono girare in cerchio il più velocemente possibile – prosegue Raikkonen in un’intervista a Sport Bild -. Ora le vetture sono molto più affidabili, quello sì, quando ho iniziato era come scommettere in un Casinò. Non sapevi mai cosa sarebbe potuto succedere la domenica, o in che condizioni ti saresti trovato a guidare. Nella fase finale della mia carriera si sono aggiunte un po’ di gare in nuovi Paesi, ma alla fine il fulcro della categoria resta sempre lo stesso, ovvero guidare in cerchio il più velocemente possibile. In 20 anni certi aspetti sono cambiati, sono arrivati ad esempio i social media, ma è un aspetto che coinvolge tutto il mondo, non solo la F1”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Zehnder (Sauber) su Raikkonen: “Problemi fisici nei primi test”

    ROMA – Tra i team più importanti nella carriera in Formula 1 di Kimi Raikkonen, spicca indubbiamente la Sauber. Il pilota finlandese, che proprio al termine della stagione 2021 ha annunciato il ritiro, nell’arco della sua carriera ha vinto un titolo in F1, nel 2007 con la Ferrari. 19 anni dopo il suo esordio, però, è tornato al volante della Sauber, sotto la denominazione ufficiale di Alfa Romeo. L’ex Direttore Sportivo della scuderia Beat Zehnder ha ripercorso quanto accaduto in occasione dei primi test in F1 di Iceman, nel 2000.
    “Non riusciva a tenere il collo in piedi”
    In un’intervista a RacingNews365., Zehnder ha raccontato: “Raikkonen stava provando insieme a Pedro Diniz quando ebbe seri problemi fisici. Il Mugello, fisicamente, è una pista molto impegnativa per un debuttante. Kimi non riusciva a tenere il collo in piedi dopo appena tre giri. Nonostante ciò, fin da subito si capiva che era un talento. Non a caso decidemmo di puntare su di lui”. L’uomo ha poi aggiunto: “Peter Sauber dovette convincere molte persone per la Superlicenza a Kimi. Alcuni team principal, come Ron Dennis, erano totalmente contrari, ma alla fine la ottenne”. LEGGI TUTTO

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    F1, Zehnder (Sauber): “Nei primi test Raikkonen faticava fisicamente”

    ROMA – La Sauber è stato uno dei team più importanti nella carriera in Formula 1 di Kimi Raikkonen, che proprio al termine della stagione 2021 ha annunciato il ritiro. Nell’arco della sua carriera, Raikkonen ha vinto un titolo in F1, nel 2007 con la Ferrari. 19 anni dopo il suo esordio, però, è tornato al volante della Sauber, sotto la denominazione ufficiale di Alfa Romeo. L’ex Direttore Sportivo della scuderia Beat Zehnder ha ripercorso quanto accaduto in occasione dei primi test in F1 del finlandese, nel 2000.
    “Aveva problemi fisici, ma tanto talento”
    “Raikkonen stava provando insieme a Pedro Diniz quando ebbe seri problemi fisici. Il Mugello, fisicamente, è una pista molto impegnativa per un debuttante. Kimi non riusciva a tenere il collo in piede dopo appena tre giri. Nonostante ciò, fin da subito si capiva che era un talento. Non a caso decidemmo di puntare su di lui”. Così Zehnder, in un’intervista a RacingNews365. “Peter Sauber dovette convincere molte persone per la Superlicenza a Kimi. Alcuni team principal, come Ron Dennis, erano totalmente contrari, ma alla fine la ottenne” ha concluso l’uomo. LEGGI TUTTO

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    F1, Raikkonen: “Ho pensato più volte al ritiro negli anni”

    ROMA – “Nel corso degli anni i pensieri di ritirarmi sono venuti molte volte nella mia mente, sono cominciati molto tempo fa. Con il passare degli anni sono diventati sempre più insistenti e alla fine quella di smettere è stata una mia decisione, benché ne avessi discusso più volte con la mia famiglia”. Kimi Raikkonen, intervistato da “GPFans”, ha raccontato di aver più volte pensato al ritiro nelle ultime stagioni, fino a prendere la decisione definitiva in questa stagione, correndo la sua ultima gara in Formula 1 al Gran Premio di Abu Dhabi.
    Sui figli
    Raikkonen ha parlato ancora della reazione della sua famiglia: “Non è che mi abbiano detto qualcosa in particolare. Volevo fare ciò che desideravo. Sono sicuro che siano tutti più felici a casa: sarò di più con loro. Voglio avere più tempo con i bambini, crescono in fretta. Voglio passare del tempo con la famiglia, fare molte più cose. Per i bambini non è stato facile, sicuramente. È complicato stare spesso lontani da casa, e non è la cosa più bella per loro. Ma d’altra parte, da quando sono nati la situazione è sempre stata la stessa, dunque sono abituati. Tuttavia, era un po’ di tempo che chiedevano quando avrei smesso”. LEGGI TUTTO