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    Brescia, il preparatore Cozzi: “Focus sulla prevenzione delle articolazioni più fragili”

    Di Redazione
    Preparazione fisica durante lo stop: dal mantenimento alla prevenzione per le giovanili Millenium
    La parola a Mattia Cozzi, preparatore atletico e coach Millenium Brescia, che risponde ad alcune domande fatte dalla società lombarda.
    Come è stato impostato il lavoro atletico avendo a che fare con fasce d’età così eterogenee?I volumi utilizzati all’interno delle programmazioni variano in base alla fascia d’età. Per le under 13/14/15 i volumi sono leggermente inferiori, hanno seguito gli esercizi con una componente di difficoltà più bassa. Entrambi i gruppi però hanno svolto quattro sedute alla settimana di preparazione fisica in base alla programmazione delle attività.
    Come avete organizzato le sedute che hanno svolto le atlete?La prima delle sedute è stata organizzata sulla piattaforma Zoom al fine di spiegare loro la scheda, correggerle nei movimenti e permettere loro di porre eventuali domande sulle schede settimanali. Il programma è stato modificato ogni due settimane, cercando di far annoiare le ragazze il meno possibile e adattando gli esercizi alle singole situazioni con un progressivo aumento di difficoltà e impegno muscolare.
    Quale è il focus del programma di preparazione atletica che hanno svolto le giovanili in questo periodo?Il programma pone il focus sulla prevenzione delle articolazioni più fragili per il pallavolista, cercando di preservare il più possibile ginocchio, caviglia, spalla e mantenere tonica la muscolatura in modo globale. Particolare importanza assume la prevenzione della spalla, poiché d’un tratto si è ritrovata priva di un lavoro importante; infatti sono venuti a mancare l’impatto del pallone e tutti quelli che sono i movimenti specifici richiesti dal gioco a causa della chiusura delle palestre. Di conseguenza diventa molto importante la prevenzione fatta a casa attraverso elastici o piccoli carichi, utilizzando un medio numero di ripetizioni. Anche per ginocchio e caviglia il discorso è simile, infatti in palestra saltano centinaia di volte, quindi a casa è necessario cercare di mantenere il lavoro, facendo esercizi che possano in qualche modo riprendere il gesto fatto in palestra. Il fine è sempre quello di non perdere (o perdere il meno possibile), ciò che si è guadagnato nei mesi in palestra e questo avviene anche attraverso la prevenzione.
    Come è suddivisa e organizzata la scheda che le atlete hanno seguito?La seduta è divisa in quattro parti: 1) Esercizi di prevenzione, lavorando sulla stabilità e sull’attivazione muscolare, attraverso esercizi statici e dinamici che possono essere globali o focalizzati su movimenti meccanici più ridotti (arti inferiori, superiori e core). 2) Circuito focalizzato sugli arti inferiori, inserendo un sovraccarico (qualora possibile) che aumenta all’aumentare dell’età. 3) Circuito focalizzato sugli arti superiori e tronco, per concentrarsi sulla muscolatura della parte superiore del corpo, sia posteriormente (maggior enfasi sul lavoro relativo ai movimenti scapolari) che anteriormente. 4) Circuito incentrato sulla spalla (cuffia dei rotatori) principalmente con l’aiuto degli elastici per rinforzare tutti i muscoli che la compongono, in particolare quelli più a rischio nel pallavolista.
    Quali sono gli accorgimenti che lo staff ha messo in atto per fare la differenza?Le atlete sono state assistite da me e dagli altri allenatori qualora siano sorti dubbi o problematiche, variando gli esercizi in base alle singole situazioni. Al rientro abbiamo valutato lo stato fisico delle singole ragazze e delle squadre, in modo da decidere come procedere con l’aumento degli impatti e dei salti.
    Quali sono invece gli accorgimenti che le atlete hanno dovuto attuare?È stato molto importante che tutte le atlete abbiano seguito il programma e lo abbiano fatto con impegno, nonostante a volte sia sembrato macchinoso. Essere atlete con la A maiuscola vuol dire rientrare in palestra pronte per continuare ad allenarsi senza dover regredire per l’inattività, ma questa volta con il pallone e vedendoci dal vivo per aumentare sempre di più intensità e volume di gioco.
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    Volley Club Grottaglie: Domenico Masella torna nello staff tecnico

    Foto Ufficio Stampa Volley Club Grottaglie

    Di Redazione
    Dopo un anno di lontananza Domenico Masella torna nello staff tecnico del Volley Club Grottaglie: in questi anni Domenico è stato fondamentale curandosi della forma fisica dei nostri atleti in maniera puntuale e sempre funzionale.
    Domenico Masella è uno dei più affermati osteopati del territorio, con un’esperienza ventennale nel suo campo. Operando sia in studio che in alcune tra le migliori palestre ha potuto creare e consolidare un metodo di lavoro estremamente funzionale.
    Masella è una pietra angolare del progetto, un vero e proprio top player, occupandosi, insieme ad Azzaro e Giosa, di curare la preparazione in vista di una stagione che si preannuncia compressa e dai ritmi serrati. La presenza di Domenico non è solo fondamentale per il suo altissimo livello di preparazione e professionalità ma anche dal punto di vista umano, è infatti una persona squisita capace sempre di dare e trarre il massimo da ogni atleta.
    Il saluto di Domenico: ”Sono contento di essere al Volley Club Grottaglie. Devo riconoscere di aver trovato una squadra, nonché una società, molto motivata nonostante la situazione particolare in cui noi tutti ci troviamo a vivere. Un plauso va fatto al presidente e alla dirigenza tutta, per l’ottima organizzazione. Per quanto mi riguarda, il mio obiettivo è quello di portare la squadra ad esprimersi ai massimi livelli, raggiungibili con sacrificio e impegno costante. Sono certo che in questo modo potremmo goderci le emozioni che solo sport sa regalare”.
    Il commento del Patron, Giuseppe Quaranta: ”Il rapporto che abbiamo con Domenico è speciale e trascendente dal campo. Non appena si è avuta la chance di tornare a lavorare insieme abbiamo immediatamente colto la palla al balzo. Non possiamo che essere entusiasti di avere a bordo una figura di questo calibro. In queste settimane sarà fondamentale per portare tutti al massimo della forma in vista di un campionato che si preannuncia durissimo, le partite si vincono anche durante la settimana e con Domenico nel nostro team partiamo sempre con un vantaggio”. 
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Matteo Bettio è il nuovo preparatore atletico del VolleyEagles

    Di Redazione
    Novità per quanto riguarda il preparatore atletico con VolleyEagles che si è affidata al giovane Fabio Sarto per la B femminile. La società coglie l’occasione per ringraziare Matteo Bettio, sperando un domani di poter tornare a collaborare con lui. Sarto, nonostante la giovane età (25 anni), ha già maturato un’importante esperienza con la Pallavolo Padova.
    Fabio, come ti è nata la passione per questo lavoro ?
    Ho sempre amato lo sport, sono laureato in scienze motorie, mi sono avvicinato al volley come atleta quando avevo 11 anni, prima nella Pallavolo Padova e poi al Valsugana, giocando come centrale o banda. Quando ho smesso, ho voluto restare nel mondo della pallavolo e tramite un tirocinio sono entrato nella società bianconera, prima da assistente del settore giovanile, poi con l’Under 18 e infine con la prima squadra.
    Cosa ti ha convinto a venire in Eagles ?
    Inizierò un dottorato di ricerca in scienze biomediche, sto lavorando con l’Università in ambito di ricerca collegata alla fisiologia muscolare. Volevo qualcosa che fosse compatibile con questo impegno ma che mi desse ancora il contatto col campo e la possibilità di applicare certe cose studiate in ambito accademico. Non ho mai lavorato con il femminile e questo è uno stimolo.
    La prossima stagione per un preparatore atletico è un mondo inesplorato, pensieri ?
    E’ uno scenario senza precedenti e ne ho parlato anche in un articolo uscito in una delle migliori riviste di sport e medicina a livello internazionale. Gli atleti non si sono mai fermati del tutto ma per mesi è venuta a mancare una situazione di stimoli specifici, arrivando a un certo livello di disallenamento. Questo potrebbe impattare su quelle che sono le proprietà muscolari e tendinee. Si rischiano infortuni. E’ una situazione nuova. Sarà difficile dare le linee guida, l’approccio diventerà più attento, inizialmente con allenamenti a lunga intensità. Avremo una pre-season diversa e sfrutteremo il mese in più. Il lavoro di recupero della forza sarà decisivo e progressivamente si migliorerà l’esplosività e la rapidità.
    In caso di stop forzato come agirai ?
    Faremo del nostro meglio con la situazione che si presenterà. Se ci dovesse essere una quarantena o un altro lockdown, ci saranno degli adattamenti per mantenere il più possibile il fisico allenato anche a casa.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie B1: Carlo Sati è il nuovo preparatore atletico della Chromavis Abo

    Foto Ufficio Stampa Chromavis Abo Offanengo

    Di Redazione
    Una collaborazione prestigiosa, che arricchisce la squadra in termini di qualità ed esperienza e alza ulteriormente la professionalità dello staff tecnico. La Chromavis Abo dà il benvenuto a Carlo Sati, nuovo preparatore atletico della formazione cremasca che militerà nel campionato di B1 femminile (girone B).
    Cinquantaduenne originario di Gioia del Colle, da 28 anni Sati lavora nella pallavolo ed è reduce dall’esperienza in Romania con i campioni nazionali maschili dell’Arcada Galati. In carriera, in campo maschile ha lavorato anche con Lube e Perugia, oltre alla nazionale iraniana e slovena e nel beach volley, contribuendo alla crescita di Nicolai-Lupo. Lunga anche la lista di esperienze in serie A femminile, tra cui Vicenza, Santeramo, Matera e Altamura. In bacheca, anche la Challenge Cup vinta nel maschile con i russi del Belgorod.
    A Offanengo ritrova coach Dino Guadalupi (pugliese come lui) con cui aveva avuto un primo contatto professionale quasi vent’anni fa. “Ci siamo incontrati per la prima volta nel 2002 ad Altamura – racconta Sati riferendosi al tecnico brindisino della Chromavis Abo – io avevo già diverse esperienze maturate mentre lui si stava affacciando ai massimi livelli. Ci siamo trovati subito bene condividendo la stessa filosofia, poi è capitato di ritrovarci a lavorare insieme prima a Vicenza poi a Imola. A Marsala, invece, ho incrociato le strade di Noemi Porzio (capitano della Chromavis Abo)”.
    Quindi aggiunge. “Ho accettato più che volentieri questa opportunità. Lavorare in questa stagione, in un contesto incerto dettato dal Covid-19, è più difficile perché hai meno certezze temporali: la miglior cosa è quella di essere adattabili, valutare la situazione e risolverla. La serie per me non fa differenza: faccio questo lavoro da 28 anni e mi piace ancora, sono motivato al 110%”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Videx, Francesco Pison: “La squadra sta ritrovando gli automatismi di gioco”

    Foto Ufficio stampa Videx Grottazzolina

    Di Redazione
    Il 24 agosto scorso la Videx tornava finalmente in campo per preparare la nuova stagione. Svariate le incognite e le insidie di fronte ad una situazione talmente eccezionale da richiedere una dose, altrettanto eccezionale, di accuratezza e lungimiranza. L’ingrato compito di rimettere in moto la squadra nella massima sicurezza possibile è passato anche attraverso chi, proprio di quella squadra, è diventato parte integrante per la terza volta in cinque anni. Dopo il biennio 2016-18, infatti, Francesco Pison ha ritrovato una maglia in prima squadra senza abbandonare il suo “storico” ruolo di preparatore atletico nello staff di coach Massimiliano Ortenzi.
    Un aiuto quanto mai prezioso, in campo e fuori, perché forse mai come quest’anno il detto “Chi ben comincia è a metà dell’opera” assume una valenza cruciale nell’economia della stagione: “Venivamo da un lungo periodo di stop perciò l’ostacolo principale da affrontare era quello della troppa inattività – ha dichiarato Pison – In virtù di questo è stato necessario ripartire con una cautela maggiore che in passato e impostare il lavoro sul ricondizionamento dei ragazzi.”
    Una prima fase lunga tre settimane e culminata con gli allenamenti congiunti di Fano, prima, e Macerata, poi, da cui è stato possibile trarre vari spunti positivi, come già coach Ortenzi aveva sottolineato lo scorso weekend: “La crescita dei ragazzi sotto il profilo tecnico e fisico sta avanzando in maniera graduale – ha proseguito il palleggiatore e preparatore grottese – la forza è la capacità condizionale su cui è basato l’intero lavoro in sala pesi, abbinato a specifici lavori fatti sul campo. Dal punto di vista tecnico, invece, la squadra sta pian piano ritrovando i consueti automatismi di gioco e negli allenamenti congiunti fin qui disputati si sono già intraviste alcune note positive seppur ci sia ancora molto su cui migliorare.”
    Un’analisi, inevitabilmente, lucida e imparziale, affatto influenzata dal suo ritorno nella rosa: “Devo ammettere che se il gruppo non fosse stato composto da questi ragazzi, probabilmente non sarei tornato a giocare in prima squadra – ha aggiunto Pison – Li conoscevo già tutti perciò sapevo che questo doppio ruolo non sarebbe stato un problema. I miei compagni riescono a distinguere perfettamente il Francesco in sala pesi da quello che scende in campo con loro e per questo ci tengo a ringraziarli.”
    Proprio domani (ore 17.30) al Palas il campo metterà la Videx nuovamente alla prova nell’allenamento congiunto con la Vigilar Fano, rigorosamente a porte chiuse, per il remake del confronto di due settimane fa al Pala Allende.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO