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    Delta Despar Trentino: 154 spettatori a partita al Sanbapolis

    Di Redazione
    Il conto alla rovescia per il primo appuntamento stagionale della Delta Despar Trentino, la sfida casalinga in programma domenica 20 settembre con Brescia, prosegue. In vista dell’esordio assoluto in Serie A1 la società è finalmente in grado di comunicare ufficialmente ai propri tifosi le modalità di accesso al Sanbàpolis. Grazie alla collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e la Protezione Civile, la società gialloblù potrà far accedere agli spalti dell’impianto universitario di Trento 154 persone (56 delle quali potranno accomodarsi in curva, 98 invece in tribuna), nel massimo rispetto dei protocolli sanitari per l’emergenza Covid-19.
    Per la stagione 2020-2021, purtroppo, non saranno previsti abbonamenti ma la vendita dei biglietti per ogni singola partita. Come da protocollo provinciale l’ingresso alla struttura sarà riservato esclusivamente ai residenti in Provincia di Trento.
    La prima fase della vendita dei biglietti disponibili per l’evento tra Delta Despar Trentino e Millenium Brescia sarà riservata esclusivamente ai possessori dell’abbonamento della scorsa stagione sportiva, che potranno acquistare un solo biglietto per ogni tessera sottoscritta tra lunedì 14 e mercoledì 16 settembre, recandosi di persona presso gli uffici di Trentino Rosa (presso Gam Amministratori Condominiali), in Viale Verona 110/1 a Trento (orario 10-12 e 16-18). Da giovedì 17 settembre, invece, la prevendita dei biglietti sarà aperta a tutti, qualora fossero rimasti disponibili ticket.
    Le tipologie di posto a sedere saranno due: curva a 10 euro e tribuna a 15 euro. Visto l’obbligo di distanziamento tra le persone sarà lo staff di Trentino Rosa ad assegnare i posti a sedere. Ai tifosi verranno fornite alcune indicazioni comportamentali e logistiche: in allegato un dettagliato protocollo creato appositamente per l’evento da leggere con grande attenzione e l’autocertificazione da compilare e consegnare all’ingresso del palazzetto. Al posto dell’autocertificazione si potrà, in alternativa, scaricare sul proprio smartphone l’app Immuni e mostrarla al personale addetto al momento dell’ingresso.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Anche l’Eurosuole Forum apre al pubblico per la Supercoppa

    Di Redazione
    Ora è ufficiale: le semifinali della Supercoppa Italiana maschile si giocheranno in presenza del pubblico, anche se in misura limitata. Dopo Trento, Modena e Perugia (per la quale si attende comunque l’ok definitivo), anche la Cucine Lube Civitanova può tirare un sospiro di sollievo: il decreto firmato ieri da Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, consente l’apertura dei palazzetti per eventi sportivi fino al 25% della capienza massima, e rispettando gli obblighi di distanziamento e utilizzo della mascherina.
    Anche all’Eurosuole Forum, per la semifinale di ritorno di Del Monte Supercoppa contro l’Itas in programma domenica 20 settembre, potranno dunque essere presenti circa 1100 spettatori. Resta un piccolo nodo da sciogliere: il decreto vincola l’applicabilità della norma all’indice di contagio (il cosiddetto Rt), che dovrà essere “inferiore o uguale a 1” nella settimana precedente all’evento. E poi c’è il dubbio più grande, quello che riguarda il campionato: le Regioni, infatti, possono decidere l’apertura al pubblico solo per “eventi sportivi di tipo eccezionale“, ma per la stagione regolare valgono le normative imposte dal Governo, che per ora – e almeno fino al 7 ottobre – mantengono le porte chiuse.
    (fonte: Corriere Adriatico) LEGGI TUTTO

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    Perugia, si va verso la riapertura al pubblico per la sfida con Modena

    Sir Safety Perugia Volley Club

    Di Redazione
    Non c’è ancora l’ufficialità, ma anche la Sir Safety Conad Perugia dovrebbe poter contare almeno in parte sul proprio pubblico per la semifinale di andata di Del Monte Supercoppa, in programma domenica sera al PalaBarton contro la Leo Shoes Modena. Secondo quanto riportato dal Corriere dell’Umbria, ieri il Consiglio regionale ha preso atto della richiesta della società di disputare la gara a porte aperte (fino a un massimo di 1000 spettatori) e domani si terrà la riunione decisiva in Prefettura. Il Centro Operativo Regionale della Protezione Civile, come riporta Il Messaggero Umbria, ha già dato il suo ok, anche se ipotizzando numeri più ridotti (500-600 persone).
    Il PalaBarton si affiancherebbe così alla BLM Group Arena di Trento, dove domenica sarà consentito l’ingresso a 1000 spettatori, e al PalaPanini di Modena, che potrà ospitarne circa 1200 la settimana successiva. Tra le squadre che disputeranno la Supercoppa, l’unica che per il momento sarebbe ancora costretta a giocare a porte chiuse è la Cucine Lube Civitanova, in attesa di novità dalla Regione Marche. Per quanto riguarda la Coppa Italia, domenica via libera (fino al 25% della capienza) a Piacenza e Ravenna, mentre Allianz Milano e Vero Volley Monza giocheranno senza pubblico, in assenza di nuove decisioni della Regione.
    Il vero problema riguarda però il campionato: l’attuale normativa che prevede la chiusura al pubblico consente la deroga solo in casi di singoli eventi e non per l’intera stagione. E il nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio ne proroga la validità fino al 7 ottobre. “Per ora non vedo spiragli – ha ammesso Massimo Righi, presidente di Lega, in un intervento alla trasmissione “Barba e Capelli” su Trc – a oggi sappiamo di dover giocare a porte chiuse il 27 settembre, e temo sarà così per le prime giornate. Poi speriamo di tornare a una pseudo-normalità“. LEGGI TUTTO

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    La Lombardia riapre i palazzetti, ma non per la pallavolo

    Di Redazione
    La tanto attesa ordinanza della Regione Lombardia che riapre lo sport ai tifosi è arrivata, ma non è una buona notizia per gli appassionati di volley. Per il momento, infatti, dal provvedimento sono interessati soltanto due eventi: la Supercoppa Italiana di basket (a Milano, Varese, Desio, Brescia e Cremona) e il Gran Premio di Formula Uno a Monza. Nel primo caso, le porte dei palazzetti si riapriranno per un numero massimo di spettatori pari al 25% della capienza dell’impianto, a patto che sia possibile rispettare il distanziamento minimo di un metro. Per il GP monzese, invece, l’accesso sarà consentito simbolicamente soltanto a una delegazione di 300 medici e infermieri protagonisti della lotta al coronavirus.
    La pallavolo resta per il momento a porte chiuse (fatta salva la possibilità di accesso alle singole partite per un massimo di 200 persone, almeno secondo l’interpretazione della legge data dalla Federazione) ma in molti sperano che le norme applicate al basket possano essere estese a breve anche al nostro sport, considerando che in alcuni casi si parla addirittura degli stessi impianti (come il PalaRadi di Cremona). Le disposizioni da seguire, in ogni caso, resteranno molto rigide: biglietti in vendita soltanto online, varchi di accesso e uscita separati, rilevazione della temperatura all’ingresso, mascherina obbligatoria per tutta la durata dell’evento e divieto di apertura ai servizi di bar e ristoro.
    (fonte: Regione Lombardia) LEGGI TUTTO

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    L’appello della Lube alla Regione Marche: “Speriamo di avere almeno 1000 spettatori”

    Di Redazione
    I temi del protocollo Fipav per la ripresa dell’attività e dell’obbligo di disputare le partite a porte chiuse continuano a far discutere il mondo della pallavolo e dello sport in generale. Sull’argomento interviene anche Beppe Cormio, direttore sportivo della Cucine Lube Civitanova: “Immagino ci sia tanta attesa da parte di chi, magari per la prima volta da quando si è appassionato al nostro sport, non vede volare palloni da un campo all’altro da più di sei mesi. Purtroppo siamo ancora in una fase in cui non abbiamo tante certezze“.
    “Stamattina – prosegue Cormio – abbiamo discusso in una Consulta della Lega Pallavolo Serie A il protocollo per la ripresa, partendo dal momento in cui tutte le società si faranno carico di alcuni esami che attestino il buon stato di salute non solo dei giocatori e degli allenatori ma dell’intero staff e delle persone che entrano al palasport. È uno sforzo importante che i club di volley dovranno fare, lo è dai punti di vista economico e fisico perché, come abbiamo già fatto, si tratta di sottoporsi ad esami continui e tamponi piuttosto fastidiosi, ma credo che per il bene e la salute di tutti noi sia un atto dovuto. Così stamattina abbiamo licenziato un protocollo in attesa di approvazione da parte del Comitato Tecnico-Scientifico, ovviamente insieme alla Federazione e alla Lega”.
    “Per quanto riguarda il pubblico, invece, ci sono ancora situazioni molto più complicate – prosegue il ds biancorosso –. Quello che abbiamo saputo e di cui siamo certi è che circa 200 potrebbero essere le persone per gli spettacoli sportivi al chiuso, però c’è una deroga che riguarda gli eventi. In occasione della gara all’Eurosuole Forum del 20 settembre si tratterà di un evento, è la Supercoppa e non la routine delle giornate del campionato italiano. Contiamo di poter avere un pubblico intorno alle 1000 unità nel nostro palasport di Civitanova“.
    “Quello che stiamo chiedendo come Lega e come società – spiega Cormio – è infatti che ci venga data la possibilità di far entrare, naturalmente con un protocollo rigidissimo che abbiamo già approvato, il 25% delle persone che potrebbero sostare all’interno per la capienza dell’impianto. Non dipende da noi, per questo serve una deroga della Regione, del nostro Governatore: in molte Regioni è stata già fatta questa deroga, c’è nel Trentino, in Veneto, ci sono notizie di un accordo quasi fatto anche per l’Umbria. Ci sono dunque molte Regioni dove il volley verrà giocato davanti ad un consistente numero di spettatori, ci auguriamo che anche il nostro Governatore raccolga questa nostra richiesta e ci dia questa opportunità per la Supercoppa”.
    “Non sarebbe giusto – conclude il dirigente di Civitanova – andare a giocare a cospetto di 1000 tifosi avversari, ad esempio il 13 settembre a Trento, e poi trovarsi con un palasport vuoto nella gara di ritorno, dobbiamo far sì che questo non avvenga. Siamo molto fiduciosi che la Regione Marche capirà e crederà soprattutto al protocollo che presenteremo. Successivamente invece, per quanto riguarda il campionato, sarà una discussione più ampia che riguarderà tutti e spero che si trovi una soluzione per poter giocare ugualmente all’inizio davanti almeno a 1000 persone e che poi, andando avanti, qualcosa cambi e ci sia data l’opportunità di tornare a giocare in tranquillità e serenità davanti a un pubblico entusiasta”.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    I sindaci scrivono a Spadafora: “Riapriamo i palazzetti al pubblico”

    Di Redazione
    I sindaci “di serie A” scrivono al Ministro dello Sport: a Vincenzo Spadafora è stata inviata ieri una lettera siglata dai primi cittadini (o dagli assessori competenti) di diversi comuni italiani che ospitano squadre di massima serie di pallavolo e basket, con la richiesta di riaprire i palazzetti al pubblico nel rispetto delle norme di sicurezza. A firmare la missiva sono stati i rappresentanti di Trento, Padova, Roma, Ravenna, Cremona e Casalmaggiore.
    Questo il testo della lettera, come riportato da Cremona Oggi: “Noi, amministratori delle città delle squadre di basket e volley, maschile e femminile, che militano in A1, vorremmo richiamare la Sua autorevole attenzione sul momento di particolare difficoltà vissuto dallo sport in questi ultimi mesi. Il quasi totale stop alle attività, imposto dall’emergenza sanitaria in corso, ci ha fatto comprendere, semmai ce ne fosse stato bisogno, la funzione fondamentale dello sport agonistico, sia di quello giocato sia di quello vissuto da spettatori: si tratta di un ruolo ricreativo, sociale e anche economico, si tratta di una componente determinante della vita delle nostre città a cui non vorremmo dover rinunciare nei mesi che verranno.
    Alla vigilia della ripartenza dei campionati, siamo preoccupati per l’attuale clima di incertezza. Anche se la quasi totalità degli sponsor ha confermato il proprio sostegno, dimostrando sensibilità e vicinanza alle squadre, la campagna abbonamenti è ferma, in attesa che vengano definite le opportune regole per disciplinare la presenza del pubblico. Pubblico che è un pilastro imprescindibile per le società sportive e che, avendo dimostrato già in passato di essere maturo e responsabile, siamo sicuri potrà garantire, anche in questa circostanza, il massimo rispetto dei protocolli che verranno definiti in funzione anti Covid.
    Egregio Ministro, sicuri del Suo sostegno e del Suo impegno in materia, Le scriviamo per chiederLe di agevolare la ripartenza dei campionati e la riapertura dei nostri palazzetti considerando la necessità di prevedere regole diversificate a seconda dei contesti; ci riferiamo in particolare al numero dei posti a disposizione del pubblico, che deve essere proporzionato alla capienza della struttura e non può né essere definito a priori né essere uguale per tutti. A questo proposito, riteniamo che le società sportive e i Comuni possano essere responsabilizzati nell’elaborazione di un piano cittadino capace di garantire il distanziamento fisico e insieme di tradurre in pratica tutte le precauzioni raccomandate dagli esperti.
    Ingressi scaglionati, riduzione della capienza in base al numero di posti disponibili, gestione del pubblico per settori, potrebbero garantire quelle condizioni di sicurezza che stanno a cuore non solo alle autorità sanitarie, ma anche alle società sportive e alle istituzioni pubbliche di cui, in quanto assessori e sindaci, siamo rappresentanti. Sollecitiamo pertanto la definizione tempestiva di protocolli in grado di salvaguardare insieme la sicurezza sanitaria, gli aspetti economici e quelli legati allo spettacolo. Conoscendo la serietà delle nostre società e il fair play del nostro pubblico, riteniamo che sia un’impresa possibile, a cui i Comuni sono pronti a dare il proprio contributo favorendo tutti gli adeguamenti organizzativi che si renderanno necessari“.
    (fonte: Cremona Oggi) LEGGI TUTTO

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    Il CTS (Comitato tecnico scientifico) non convito delle linee guida della FIT, Internazionali 2020 a porte chiuse?

    Foro Italico

    In una delle giornate più calde di questo strano 2020, arriva una “doccia fredda” per i prossimi Internazionali d’Italia, in programma dal 20 al 27 settembre. Giunge voce che il CTS (Comitato tecnico scientifico) abbia respinto le linee guida della Federazione italiana tennis in merito alla possibilità di ospitare il pubblico sugli spalti del Foro Italico, anche con capienza ridotta e misure severe all’ingresso, incluso un distanziamento tra gli spettatori. Il complesso delle misure proposte pare non abbia convinto i tecnici, che le ritengono non idonee a salvaguardare gli appassionati da nuovi contagi, considerando anche l’impennata dei casi e la risalita della curva nel paese (o almeno in alcune aree).

    La FIT aveva proposto un totale di 17mila spettatori, ma secondo il CTS questo non è fattibile poiché lo spazio riservato ad ogni persona (sul centrale, 43 centimetri) non può garantire una minima distanza di sicurezza, anche se il posto a fianco resta libero. Stesso problema per gli altri campi, nonostante le sedute siano leggermente più ampie e quindi (con alcune file vuote) il distanziamento superiore.
    Oltre alle problematiche relative al torneo, le autorità sono preoccupate dall’evoluzione della situazione in Europa, con vaste aree di nuovo sotto pressione per il deciso aumento dei contagi, e per la concomitanza temporale tra la settimana degli IBI20 e la riapertura delle scuole, prevista il 14 settembre dal ministero dell’istruzione.
    Vedremo se la FIT confermerà questa decisione o quali contromosse proverà ad attuare per consentire un afflusso parziale di pubblico per il torneo. Al momento, la ipotesi più probabile è quella di un’edizione del torneo a porte chiuse. LEGGI TUTTO