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    I record di Djokovic. L’ammirazione di Vukic. Le condizioni di Eva Lys. Daniil Medvedev ha sofferto mentalmente e fisicamente dopo l’Australian Open. Sinner ed il pensiero sul padre. Nadal si allena su terra

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Novak Djokovic non smette di accumulare ulteriori record e statistiche che solo una leggenda come lui può raggiungere. Ai suoi 24 Grand Slam si aggiungono vari dati interessanti grazie ai suoi più di 21 anni di carriera professionistica. L’ultimo di questi record consiste nell’aumentare il numero di titoli vinti in tre decenni: 2000-2010, 2010-2020 e 2020-2030. Il tennista serbo ha conquistato cinque titoli in queste tre decadi: l’Open d’Australia, Dubai, Roma, Parigi-Bercy e le ATP Finals. Se vincerà il titolo a Indian Wells la prossima domenica 17, sarà il sesto titolo da aggiungere a questa impressionante lista. Tuttavia, non sarà l’unico che potrebbe entrare nel record del serbo; anche Miami e Montreal potrebbero far parte del suo palmarès se Novak dovesse vincere uno dei due tornei prima della fine del decennio, un risultato del tutto plausibile per Novak Djokovic.
    Alexsandar Vukic giocherà questa notte a Indian Wells contro Novak Djokovic. Prima di scendere in campo contro il numero uno, l’australiano ha confessato chi è il suo più grande idolo: “Djokovic è senza dubbio il mio più grande idolo, provengo da un’eredità serba e montenegrina, come credo anche lui. Quindi, sono stato educato a sostenerlo lui e gli australiani”, ha dichiarato Vukic in un’intervista all’ATP. “Ammiro ciò che ha fatto. E credo che abbia fatto cose incredibili per lo sport, dentro e fuori dal campo”.L’attuale numero 69 del ranking ha continuato a elogiare Novak: “È straordinario che qualcuno che continua a vincere Grand Slam migliori costantemente e si adatti al gioco. È pazzesco, così come la sua resistenza mentale e la sua capacità di superare continuamente situazioni così difficili. Sarà una grande sfida”, ha affermato un Vukic che non dimenticherà mai questa partita contro il serbo. “Qualunque cosa accada, penso che alla fine della tua carriera probabilmente ricorderai queste partite e le terrai care. Quindi, questa sarà una di quelle che ricorderò. Spero di fare una buona figura e di dargli filo da torcere”.
    Eva Lys ha condiviso un post su Instagram in cui spiega di soffrire di una malattia reumatica autoimmune chiamata Spondiloartrite. Questo la costringe a volte a fare alcuni aggiustamenti nel suo calendario sportivo. “Oggi vi parlo con un messaggio personale che mi tocca da vicino perché mi piace condividere con voi il mio percorso sportivo, e il vostro sostegno significa molto per me. Negli ultimi mesi, ho ricevuto sempre più messaggi che mi chiedono del mio stato fisico, poiché ho dovuto saltare qualche torneo. Nel 2020, poco dopo aver vinto il mio primo titolo ITF 25k, mi è stata diagnosticata una malattia reumatica autoimmune (Spondiloartrite). Questo è stato una sfida fisica che affronto ogni giorno insieme alle esigenze del mio sport”.La tennista tedesca prosegue nel suo comunicato su Instagram: “Grazie al fantastico sostegno e trattamento del mio team medico, continuo a essere in grado di inseguire i miei sogni atletici e a dare il meglio di me. Tuttavia, a volte sono costretta a fare cambiamenti e aggiustamenti all’ultimo minuto nel mio calendario dei tornei. Nel corso della mia carriera sportiva, mi è spesso stato detto da altri che sono troppo debole. Ma più lo sentivo, più forte diventavo. In ultima analisi, nessuno sa cosa succede dietro le quinte per gli atleti. Il vostro sostegno mi ha sempre dato molta forza. Sono convinta che la mia passione per questo sport continuerà a spingermi avanti. Vi ringrazio di cuore per il vostro amore, comprensione e sostegno”, conclude così il suo comunicato Eva Lys, attualmente numero 146 nel ranking WTA.
    Daniil Medvedev ha rilasciato un’interessante intervista a ClayTenis, in cui ammette di aver avuto difficoltà a riprendersi sia mentalmente che fisicamente dalla sua sconfitta contro Sinner in Australia, e non può evitare di tornare con la mente alla finale persa contro Nadal all’Open d’Australia 2022. “Ho quella partita impressa nella mente, alcune cose mi sembrano ancora inspiegabili”, commenta prima di riflettere sul tennis attuale.Il russo percepisce che le palline stanno diventando sempre più pesanti e i campi più lenti, il che favorisce lunghi scambi. Commenta che ciò avvantaggia il suo gioco, ma che genera un’enorme usura fisica e provoca ricorrenti infortuni. “So che va bene per il mio stile, ma non so se mi piace”, ha dichiarato.
    Appena un giorno dopo aver annunciato il suo ritiro da Indian Wells, Rafael Nadal si concentra già sulla terra battuta. Lo spagnolo ha pubblicato una storia in cui mostra come stia già testando i campi in terra rossa, mostrando di togliersi la terra battuta dalle scarpe. In questo modo sappiamo che Rafa si prepara immediatamente per il prossimo tour, che includerà appuntamenti importanti come il Roland Garros o le Olimpiadi.
    Jannik Sinner sorprende tutti con la maturità delle sue riflessioni nonostante l’attenzione mediatica derivante dal suo precoce successo. Interrogato su come si sente durante la sua attuale serie di vittorie, l’italiano ha espresso alcuni pensieri toccanti, includendo suo padre. “Le persone che ti circondano sono importanti e quello che avrai sempre con te. Ho vinto titoli, ma la vittoria è effimera, la vivi per un istante e poi finisce. Tuttavia, il tuo ambiente non ti deluderà mai, sarà sempre con te. Questa settimana ho mio padre qui con me, che cucina il mio cibo, e questo non ha prezzo”, ha argomentato. LEGGI TUTTO

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    Roland Garros 2024: favoriti, quote e previsioni

    Jannik Sinner ITA, 16.08.2001 – Foto Antonio Fraioli

    Si è da poco concluso il primo torneo del Grande Slam della stagione, l’Australian Open vinto da Sinner con grande entusiasmo del pubblico italiano e l’attesa è già rivolta al prossimo Roland Garros, previsto per il 20 maggio a Parigi.
    Questo appuntamento verrà preceduto da altri importanti tornei del circuito ATP, compresi gli Internazionali d’Italia che si terranno l’8 maggio, ma non vi è dubbio che il fascino e la tradizione del torneo parigino su terra battuta abbiano pochi eguali nel mondo. Se l’affermazione australiana ha consacrato definitivamente Sinner nell’olimpo del tennis mondiale, la storia a Parigi è ancora tutta da scrivere.
    Roland Garros 2024, chi vincerà secondo i bookmakerSe Djokovic e Sinner sono due dei nomi da seguire nel Roland Garros del 2024, i bookmaker guardano con attenzione anche ad altri campioni per determinare le quote sul prossimo torneo del Grande Slam di tennis.
    Anche se da qui a maggio le cose potrebbero leggermente cambiare, al momento le previsioni degli operatori del mondo delle scommesse tennis vedono una leggera prevalenza del n.2 mondiale Carlos Alcaraz, che con quote medie comprese tra il 2,25 e il 2,75 supera Djokovic, pagato tra 2.5 e 3 volte la posta. Come si può vedere, si tratta davvero di un’incollatura di distanza e la migliore delle quote di Djokovic supera la peggiore di Alcaraz.
    Più distaccati sono invece Nadal e Sinner. Il primo gode al momento di quote che oscillano tra 5 e 6. Nel caso di Sinner, è naturale che nelle previsioni abbia inciso particolarmente l’affermazione all’Australian Open. Infatti, se prima del torneo australiano il tennista italiano veniva pagato mediamente tra 8 e 11 volte la somma scommessa, ora le sue quotazioni sono scese fino a 5,5. Il trionfo nel torneo parigino sembra dunque al momento molto più alla portata dell’italiano rispetto a quanto i bookmaker pensassero solo due mesi fa.
    Djokovic, a 36 anni ancora il numero 1 del rankingA 36 anni compiuti, Novak Djokovic rimane ancora uno dei campioni da battere. Nonostante sia stato sconfitto dall’astro nascente Sinner alle semifinali degli Australian Open, tutti i partecipanti al Roland Garros si dovranno accostare a lui col timore reverenziale che si deve a un campione di tale spessore.
    Del resto, anche la classifica ATP parla chiaro: con 9855 punti è ancora il numero uno del mondo, dopo aver nuovamente superato lo spagnolo Carlos Alcaraz, che nel 2022 era diventato il giocatore più giovane ad aver mai conquistato la prima posizione del ranking mondiale.Senza dubbio, Djokovic scenderà sul campo di Parigi con la stessa determinazione di sempre, determinato a far vedere che è ancora il n.1. Davanti a lui troverà tuttavia giovani tennisti emergenti determinati a scalzarlo dalla sua supremazia e a conquistare l’importante titolo del Grande Slam. Tuttavia, Novak sarà certamente molto motivato e venderà come sempre cara la pelle.
    Sinner, la formidabile ascesa del tennista italianoIl tennista altoatesino è stato sicuramente il protagonista assoluto di questo inizio 2024 con l’entusiasmante vittoria degli Australian Open. Si è trattato della sua prima vittoria in un torneo del grande Slam, anche se aveva già fatto gioire l’Italia l’anno scorso trascinandola, insieme agli altri azzurri, alla vittoria in Coppa Davis a 47 anni dalla prima affermazione nel prestigioso torneo a squadre.
    Si trova al momento al quarto posto del ranking ATP, dietro a Djokovic, Alcaraz e Medvedev, ma il suo obiettivo è conquistare ulteriori posizioni in classifica. Del resto, lo sportivo italiano ha ancora 22 anni e davanti a lui quella ci auguriamo sarà una carriera sfolgorante. L’Italia aspettava da decenni di essere protagonista a questi livelli e seguirà anche il Roland Garros col fiato sospeso, sperando di festeggiare una nuova impresa nel suo beniamino.
    A testimoniare la sua professionalità e la concentrazione sul prossimo obiettivo del circuito major, Jannik Sinner ha anche rifiutato l’importante invito a Sanremo per dedicarsi esclusivamente all’allenamento.
    Alcaraz, perché è il favoritoNonostante il recupero di Sinner nelle quote e la grande fiducia accordata a Djokovic, Carlos Alcaraz sembra essere tuttora il favorito per la maggior parte degli operatori del mondo delle scommesse sportive. Le ragioni non sono solo legate alla sua posizione nella classifica ATP, ma anche al fatto che si tratti di uno specialista della terra battuta, il tipo di terreno su cui si gioca da sempre il Roland Garros.
    Infatti, nonostante i suoi due successi in tornei del Grande Slam li abbia ottenuti finora su erba (Wimbledon) e sintetico (US Open), è sulla terra rossa dei tornei spagnoli che Alcaraz è nato e cresciuto.
    Nadal e gli outsider per la vittoriaOltre ai già citati Alcaraz, Djokovic e Sinner, non si può non menzionare Nadal per chiudere la rosa dei 4 favoriti del Roland Garros. Accreditato al momento, come detto, con quote simili a quelle di Sinner, Nadal è un caso particolare perché ha avuto un lungo stop a partire da gennaio 2023 retrocedendo oltre il seicentesimo posto della classifica ATP. Anche se è tornato a giocare da soli due mesi, gli esperti ritengono che un campione del suo calibro possa fare molto bene al Roland Garros e magari tentare anche il colpaccio. LEGGI TUTTO

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    Rischio squalifica per i giocatori che si sfideranno nell’esibizione King Slam (ma c’è un escamotage). Al vincitore andranno 6 milioni di dollari

    In una mossa che promette di scuotere il mondo del tennis, l’Arabia Saudita ha annunciato l’organizzazione di un torneo di esibizione che vedrà la partecipazione di alcune delle più grandi stelle del circuito internazionale. Tra questi, Novak Djokovic, Rafael Nadal, Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Daniil Medvedev e Holger Rune si daranno battaglia sui campi di Riad nel mese di ottobre 2024, in un evento che si prospetta non solo spettacolare ma anche controverso.Il torneo, come riportato dal ‘Daily Telegraph’, sembra navigare in acque turbolente con le regole dell’ATP Tour. La normativa vigente vieta infatti ai giocatori di partecipare a competizioni parallele agli eventi ATP per tre giorni consecutivi mentre sono in corso tornei ufficiali. L’organizzazione saudita ha però escogitato un piano astuto per aggirare questa restrizione, proponendo un formato unico: due giorni di gare seguiti da un giorno di riposo, in un ciclo che si ripeterà per tutta la durata dell’evento, prevista tra i 7 e i 9 giorni.
    L’aspetto economico di questa iniziativa è altrettanto impressionante. Ogni giocatore riceverà 1,5 milioni di dollari semplicemente per partecipare, mentre il vincitore potrà aggiungere al proprio conto bancario la cifra strabiliante di 6 milioni di dollari, più del doppio del premio in denaro riservato ai campioni dei tornei del Grand Slam. Questo generoso montepremi sottolinea l’ambizione dell’Arabia Saudita di posizionarsi come un nuovo epicentro del tennis mondiale, attraendo le maggiori leggende dello sport nel regno.
    Tuttavia, nonostante il potenziale per uno spettacolo di tennis di altissimo livello e l’indubbio appeal finanziario per i giocatori, l’evento solleva questioni importanti riguardo la conformità alle regole dell’ATP e l’equilibrio tra gli impegni del tour ufficiale e gli eventi di esibizione. La scelta di organizzare un torneo di tale portata durante la stagione regolare dell’ATP potrebbe infatti aprire un dibattito sul futuro delle competizioni e sulla libertà dei giocatori di partecipare a eventi paralleli.
    Mentre il tennis si prepara a questo appuntamento con grande attesa, rimangono da vedere le reazioni dell’ATP e la possibile evoluzione delle regole per accomodare o contrastare iniziative simili in futuro. Una cosa è certa: l’evento in Arabia Saudita promette di essere uno dei momenti più discussi e memorabili della stagione tennistica 2024.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Un futuro da collaboratore del Milan per Djokovic?

    Djokovic insieme a Ibrahimovic

    Novak Djokovic ha nel sangue lo sci, da grande appassionato della montagna, ma ama anche il calcio. È nota la sua passione per il Milan, squadra che segue con interesse quando si trova a Milano e via streaming nelle sue continue trasferte per il mondo. Chissà che tra qualche anno il n.1 del tennis, una volta appesa la racchetta al chiodo, non possa unire l’utile al dilettevole, diventando un collaboratore della squadra rossonera. L’ipotesi è riportata dal media russo Campionat, secondo il quale il proprietario del Milan, Jerry Cardinale, qualche mese fa avrebbe preso seriamente in considerazione la possibilità di invitare Novak Djokovic a dare un contributo nel club con il ruolo di motivatore per i giocatori. Questo pare sia successo in un momento di crisi di risultati della sua squadra, che attribuiva in parte anche alla motivazione dei calciatori.
    Cardinale sarebbe rimasto impressionato dalla forza mentale di Djokovic, e ne ha parlato con Zlatan Ibrahimovic, grande amico di Novak. Il proprietario del club era attratto dall’idea che una stretta comunicazione di Novak con i suoi giocatori, ancor più nei momenti di crisi, potesse smuoverli. Per questo Cardinale ha immaginato un Djokovic “motivatore”, a sostenere la squadra con discorsi motivazionali. Secondo il media russo, il tennista avrebbe ricevuto la proposta attraverso canali non ufficiali, probabilmente proprio attraverso Ibrahimovic, ma non c’è stata una vera trattativa, anche perché il serbo è ancora nel pieno della sua carriera.
    Al momento la situazione resta solo un’ipotesi, ma non detto che non possa diventare realtà in futuro. Per una serie di fattori. Intanto Djokovic è un tifoso rossonero di lunga data. “Sono un grande tifoso del Milan e lo sarò sempre. Per me il calcio viene dopo il tennis. Mio padre era un calciatore professionista. A casa guardiamo le partite del Milan e supportiamo attivamente la squadra. Auguro sempre loro di vincere il titolo di Serie A”, aveva raccontato Djokovic in un’intervista rilasciata dopo la sua ultima presenza a San Siro. Inoltre il legame con l’ex attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic, oggi consigliere le club rossonero, potrebbe essere un fattore decisivo.  “Sono amico di Zlatan” aveva dichiarato Novak, “Abbiamo parlato spesso della mia situazione soprattutto dopo l’espulsione dall’Australia nel 2022. Mi ha sostenuto pubblicamente, cosa che apprezzo molto”.
    Tra le competenze di Zlatan c’è lo sviluppo dei calciatori, la promozione del marchio Milan e il sostegno a progetti di importanza strategica. Invitare Djokovic a lavorare nel club come collaboratore potrebbe far parte di questa visione. Ma non oggi.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    6 Kings Slam: l’Arabia Saudita sfoggia le stelle del tennis in un torneo di esibizione senza precedenti

    Ci sarà anche il nostro Jannik Sinner

    L’Arabia Saudita non sta affatto scherzando per quanto riguarda il tennis. Si parla molto della creazione di un super circuito o, almeno, dell’assegnazione di un evento di categoria 1000 ai sauditi ma, mentre ciò non avviene, ci sono indicatori molto forti dell’impegno nella disciplina della pallina gialla. L’ultimo in ordine di tempo è la creazione del 6 Kings Slam, un torneo di esibizione di lusso come non se ne vedevano da tempo.
    In effetti, in ottobre, questa competizione che si svolgerà a Riad vedrà la partecipazione di nientemeno che Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Holger Rune e Rafael Nadal. Tra tutti i giocatori sommano 50 Grand Slam, con i top 4 presenti, il numero sette (Rune) e il campionissimo Nadal.
    enza che si conoscano ancora il formato della competizione o ulteriori dettagli, l’unica cosa certa è che questi sei saranno presenti in un evento che promette di far molto discutere. Tutti e sei si sono mostrati entusiasti, sia per tornare a competere che per debuttare in Arabia Saudita.
    In una nota stampa, infatti, diffusa da Turki Alalshikh, i giocatori che gareggeranno in Arabia hanno espresso il loro desiderio e la loro felicità di competere a Riad. “Sono emozionato di tornare a Riad e competere davanti ai miei fan sauditi”, ha affermato Djokovic, mentre Nadal ha mostrato anche lui entusiasmo per competere nel primo grande evento in Arabia da quando il suo ruolo come ambasciatore del tennis saudita è stato confermato. “Dopo che altri giocatori lo hanno fatto, non vedo l’ora di giocare per la prima volta a Riad”.
    Carlos Alcaraz ha commentato la sua presenza in questo torneo, affermando di essere “felice” di tornare nella città saudita per giocare al suo “miglior livello”. Per Sinner e Rune sarà la loro prima volta nel Regno, mentre Medvedev torna dopo aver partecipato alla Diriyah Tennis Cup nel 2019. Quella competizione fu il primo embrione di una creatura che sta assumendo una forma sempre più definita: sebbene ancora non conosciamo molti dettagli di questo evento (durata, date precise, formato…), l’Arabia ha già “ingaggiato” i migliori in un periodo che di solito non è di riposo. Sarà questione di tempo prima che inizino a riempire più settimane del calendario e vedremo se con il supporto dell’ATP. Cosa ne pensate di questa notizia?
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic alla prova del tempo: La sfida della nuova generazione

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    La sconfitta di Novak Djokovic agli Australian Open 2024 contro Jannik Sinner ha scosso il mondo del tennis, sollevando interrogativi sul futuro immediato del campione serbo. Nonostante una prestazione sotto le aspettative, Djokovic rimane una figura dominante nello sport, ma come sottolinea Andy Roddick, il tempo non gioca a suo favore.
    In una recente puntata del suo podcast “Served with Andy Roddick”, l’ex numero uno del mondo ha espresso preoccupazione per Djokovic, evidenziando come l’avanzare dell’età e l’emergere di nuovi talenti possano rappresentare ostacoli sempre più significativi. “Djokovic ha inciampato in questo torneo… ma resta il migliore al mondo. Tuttavia, la nuova generazione, guidata da Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, sa di poter vincere e non si arrenderà facilmente”, ha affermato Roddick.
    Questi giovani talenti, consapevoli delle proprie possibilità, stanno mettendo in discussione il dominio di Djokovic, instillando la convinzione che possano effettivamente superarlo. “La questione sarà legata all’acume mentale e al suo sviluppo. Per dieci anni, la presenza di Djokovic a Indian Wells, Miami o qualsiasi altro torneo su superficie dura non ha destato preoccupazioni. Ma ora, sono curioso di vedere come reagirà alle pressioni dopo la sconfitta nei grand slam”, riflette Roddick.
    Djokovic e la sua straordinaria capacità di motivarsi di fronte alle difficoltà saranno cruciali nei prossimi mesi. “Di solito, è bravo a trovare un rivale contro cui combattere e utilizzarlo come stimolo. Questa capacità di auto-motivarsi è quasi un superpotere”, aggiunge Roddick, sottolineando come Djokovic debba sfruttare questa qualità per mantenere il suo status di favorito e tenere a bada la nuova generazione.
    La sconfitta a Melbourne non segna la fine dell’era Djokovic, ma apre un capitolo entusiasmante nel tennis mondiale, dove la nuova generazione si affaccia con determinazione e talento, pronta a sfidare i giganti dello sport. Djokovic, con la sua esperienza, non è estraneo alle sfide. La sua risposta nei prossimi tornei sarà un indicatore chiave del futuro del tennis, in un momento di passaggio generazionale che promette grandi emozioni e rivalità accese.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Dalla Serbia: Novak Djokovic aveva avuto la febbre la notte prima delle semifinale contro Jannik Sinner a Melbourne

    Novak Djokovic e Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La recente partita tra Jannik Sinner e Novak Djokovic agli Australian Open è stata definita da molti come una “finale anticipata”, un incontro che ha tenuto gli appassionati di tennis con il fiato sospeso. Sebbene Sinner abbia affrontato una finale complicata contro Medvedev, la sua prestazione contro Djokovic è stata indiscutibilmente eccezionale.
    Novak Djokovic, noto per la sua resistenza e prestazioni costanti, è sembrato insolitamente sotto tono nei primi due set contro Sinner. Solo a distanza di giorni, grazie alle rivelazioni di Luka Nikolic in un popolare podcast serbo, è stato reso noto che Djokovic ha dovuto combattere contro la febbre la notte prima della semifinale. Questa condizione, paragonabile a quella che aveva afflitto Alexander Zverev, ha chiaramente influenzato la sua performance.Nonostante le sue condizioni fisiche, Djokovic ha scelto di non cercare scuse per la sua performance. Ha evitato di rendere pubblica la sua condizione per non apparire come se stesse cercando alibi. Questa scelta ha dimostrato un’incredibile forza di carattere. In effetti, durante il match, Djokovic è apparso spaesato in alcuni momenti.
    Nonostante la sconfitta, Djokovic ha mantenuto un comportamento impeccabile. Ha espresso il suo stupore per la propria prestazione, riconoscendo allo stesso tempo il talento e l’abilità di Sinner. In seguito, è stato proprio Djokovic a congratularsi per primo con Sinner per la sua vittoria agli Australian Open, inviandogli un caloroso messaggio in italiano.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Clement: “Oggi i primi 4 al mondo sono molto distanti dagli altri. La visione che abbiamo di Djokovic è messa in discussione”

    Jannik Sinner a Melbourne (foto Getty Images)

    Arnaud Clement è stato buon profeta. L’ex finalista (2001) degli Australian Open prima dell’avvio del torneo sulle colonne de L’Equipe aveva scommesso su Jannik Sinner come vincitore del primo Slam della stagione. Troppo dominante e intenso il tennis mostrato dall’azzurro nel finale del 2023, e la serie di top player battuti confermava quanto Jannik fosse pronto ad alzare la coppa di un Major. Così è stato, con una cavalcata spettacolare, una nuova vittoria contro Djokovic e una finale epica, rimontando due set a Medvedev.
    Il quotidiano sportivo parigino è tornato a parlare con Clement, per analizzare la vittoria di Sinner e la situazione del tennis maschile in questo momento. Per l’ex top10 francese, i primi quattro in classifica – Djokovic, Alcaraz, Medvedev e Sinner – hanno scavato un solco importante, profondo, con tutti gli avversari, tanto che a suo dire sarà quasi impossibile che uno dei giocatori appena dietro riesca a vincere un major quest’anno e in futuro chissà. Riportiamo alcuni passaggi dell’interessante pensiero di Clement.
    “Il successo di Jannik Sinner agli Australian Open non mi ha sorpreso. Mi sono detto che se c’era qualcuno capace di creare una piccola sorpresa quello era lui” afferma Arnaud. “Dato il suo livello nel 2023 e visti i suoi progressi, abbiamo constatato che non era più nella stessa categoria di prima, era arrivato al top. A fine anno è entrato chiaramente nel clan dei quattro top, con Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev. Quando ho visto i suoi risultati di fine stagione, il suo successo in Coppa Davis, le sue due vittorie su Djokovic, ho pensato: è “on fire!”, che livello!”.
    “C’è una top 4 ben definita ed è ben al di sopra rispetto al resto degli altri giocatori al mondo. Questo ha senso quando si vedono i progressi e il tennis praticato da loro, molto superiore a quello degli altri. Prenderò ad esempio quello di Andrey Rublev, che è 5° al mondo. Sappiamo quanto sia forte da fondo campo, ma il suo tennis non ha subito alcuna evoluzione. Ha ancora gli stessi difetti: il servizio, il fatto che non arriva quasi mai a rete, dove può essere goffo… Niente a che vedere con Sinner”.
    Questi per Clement i punti di forza di Sinner: “Come colpisce la palla da entrambi lati. Di fronte a lui non puoi scegliere se giocare di diritto o di rovescio. Ad una certa velocità vieni distrutto. Per battere i migliori devi essere completo, lui lo è molto più di prima. Un anno fa era evidente che poteva progredire anche sulla seconda di servizio, ce l’ha fatta. Ha modificato questo movimento, è più compatto. Poi il fisico, prima poteva pagare fisicamente nelle partite difficili. Oggi regge e con intensità. Abbiamo anche visto, soprattutto al Masters, che riesce a venire di più a rete. Non metto più Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev o Rublev nella sua stessa categoria. Questi ragazzi, non li vedo ancora in grado di sollevare un trofeo del Grande Slam”.
    Secondo il francese, il dominio totale di Djokovic è ormai a rischio vista l’ascesa di Alcaraz prima e di Sinner oggi: “Avere un Sinner così forte è un punto di svolta. Ci siamo sempre chiesti chi potesse battere Djokovic sul cemento e sull’erba. Ecco Sinner, un giocatore lo ha appena battuto tre volte sul cemento. La visione che abbiamo di Djokovic è un po’ messa in discussione. Per la prima volta, a Melbourne, ci siamo detti che dimostrava la sua età.  È chiaro che adesso ci sono due o tre ragazzi che possono sgambettarlo nei tornei del Grande Slam, perché sono capaci di tenergli testa nei momenti importanti. Ovviamente Djokovic è capace di rimettere le cose a posto. Ma se scattiamo una foto di fine 2023-inizio 2024, Sinner lo ha battuto in partite che contano davvero, sia in Coppa Davis che a Melbourne. Ora che lo ha battuto in un match da cinque set, sa di poterlo fare ancora”.
    Per Clement, Medvedev è più di un quarto incomodo… “Attenzione, non dobbiamo dimenticare Medvedev! Non ne parliamo oggi perché ha perso la finale, ma è ancora lì. Un anno fa abbiamo focalizzato solo la rivalità Djokovic-Alcaraz. Non è più così. La cosa bella è che c’è anche una rivalità Alcaraz-Sinner, e lo sarà per molto tempo! È fantastico, ci aspettano sfide spettacolari” conclude Arnaud.
    Sono considerazioni molto interessanti, che commentiamo volentieri. In effetti, se ci mettiamo nei panni di un rivale di Sinner, dell’ultimo Sinner, …dove lo attacchi? Sul rovescio è fortissimo, ma ormai anche sul diritto non perde più il controllo come in passato e può fulminarti con un’accelerazione cross ancor più stretta e veloce, o uno di quei cambi in lungo linea che hanno tramortito sia Djokovic che Medvedev (vedi l’indimenticabile match point a Melbourne in finale, solo citarne uno ormai iconico). Inoltre il fatto che che Sinner negli ultimi mesi ha battuto tutti i più forti, cedendo solo nella finale di Torino, è la conferma che nelle grandi occasioni l’azzurro è diventato un leader. Quello da battere. “Djokovic può rimettere le cose a posto”, afferma Clement, ed è quello che tutti si aspettano. Come “Nole” ha rilanciato con ancor più cattiveria agonistica la scorsa estate dopo la sconfitta a Wimbledon, tutto lascia pensare che già nel prossimo Sunshine Double il serbo arriverà con la voglia matta di riaffermare il suo ruolo di leader. La sensazione è che ne vedremo delle belle…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO