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    Berruto: “Nazionale piena di valori che mi ha fatto far pace con la pallavolo”

    Di Redazione La cavalcata azzurra ai Campionati Europei ha tenuto incollati alla tv milioni di spettatori, che hanno trasmesso da casa il loro avvicinamento ai ragazzi di Fefè De Giorgi. Tra questi, anche chi la pallavolo l’ha giocata anni fa, come Tofoli, o chi l’ha allenata per poi cambiare completamente percorso professionale. E’ il caso di Mauro Berruto: ex ct della Nazionale, con cui ha vinto un bronzo e due argenti, e ora impegnato politicamente. Alla Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara, Mauro Berruto dichiara di aver visto una così bella pallavolo giocata dalla Nazionale maschile di De Giorgi, da aver fatto pace con questo sport. «Ho rivisto finalmente in azione quei valori, e quel modo di interpretare la pallavolo, per i quali ho dedicata tutta la mia vita da allenatore. Siamo arrivati all’Europeo con un gruppo nuovo, compreso l’allenatore, a mio avviso è stata una leggendaria e indimenticabile lezione sul cosa significa essere squadra. Una sola difesa, una singola ricezione, ogni giocatore era consapevole del fatto che il gruppo è più importante del singolo. Un gruppo di ventenni scatenati, con gli occhi della tigre, che ci hanno dimostrato che nella pallavolo l’individuo è importante solo se si mette a disposizione della squadra». De Giorgi ha deciso di puntare su un gruppo profondamente ringiovanito e rinnovato. Si continuerà su questa strada? «La decisione, ovviamente, spetterà a Fefè. Io ribadisco solo che, questa squadra, mi ha fatto sentire in pace con il volley. De Giorgi è stato perfetto: quando dai una fiducia incondizionata a un gruppo, soprattutto se giovane, questo ti restituisce il doppio. Giannelli lo conosciamo, un giocatore che ha già dimostrato tantissimo nonostante la giovanissima età». «Questa squadra ha dimostrato di avere l’atteggiamento giusto, ma soprattutto di avere al centro del progetto i valori più importanti» chiosa Berruto. LEGGI TUTTO

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    Michieletto come Bernardi?: “Stiamo con i piedi per terra. Ma quei quindici punti…”

    Di Redazione E’ la rivelazione della “nuova” Nazionale maschile targata Fefè De Giorgi. Ha solo 19 anni ed è già stato paragonato ai più grandi della pallavolo italiana, come Lorenzo Bernardi. Ma lui, con la modestia che solo i leader hanno, sa di far parte di un gruppo e di essere arrivato a conquistare l’oro grazie al gruppo. E’ Alessandro Michieletto, giovane stella azzurra e dell’Itas Trentino. Il figlio d’arte, ma anche fratello d’arte visto che entrambe le sue sorelle giocano a pallavolo, è stato determinante lungo tutti i Campionati Europei, prendendo in eredità il talento di Osmany Juantorena, suo idolo. Al Corriere della Sera, Michieletto racconta il cammino che la giovane Nazionale ha affrontato da dopo la delusione olimpica. Contro la Slovenia è stato spesso chiamato in causa in ricezione. «Mi battevano addosso ma io nasco come libero, quindi facessero pure. È stata una partita difficile in attacco, ma quando siamo andati al tie break mi sono detto: sono quindici punti. Devono essere i quindici punti della vita. Ho dato tutto me stesso, due ace compresi». Come è stato possibile che una squadra assemblata venti giorni fa, che univa i reduci di Tokyo al giovani rimasti a lavorare in Italia, abbia ottenuto subito un risultato così importante? «E’ stato inaspettato anche per noi, se vi consola. Ma ogni volta che ci davano per spacciati, noi crescevamo un po’ di più. La finale è stata la sfida più sofferta e quindi la più bella di tutto l’Europeo. Merito di Fefè De Giorgi e del suo nuovo staff». Adesso vi esaltano come se fosse il 1989, questa fosse la prima vittoria della nuova Generazione di Fenomeni e lei il nuovo Lorenzo Bernardi. «Non esageriamo e rimaniamo con i piedi per terra. Perché adesso dobbiamo confermarci e non è mica facile. Detto questo sono pieno d’orgoglio per la mia squadra». La sua carriera è tutta a Trento ed è esplosa nell’ultimo anno. «A Trento c’è un ambiente di professionisti unici. Mi hanno fatto crescere sia come atleta che come uomo e ho preso consapevolezza delle mie possibilità. Giocare una finale di Champions aiuta, come disputare la Nations League quest’estate». Se le dicessi che non avere in squadra Zaytsev e Juantorena vi ha aiutato ad esprimervi al meglio? «Risponderei che giocare con loro è stato un onore, sono due fuoriclasse e provo a trattenere più cose possibili che mi hanno insegnato». LEGGI TUTTO

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    La Nazionale come la Generazione dei Fenomeni. Tofoli: “Anche noi vincemmo da outsider”

    Di Redazione «Fefè De Giorgi ha preso questa squadra un mese fa e hanno ottenuto un grandissimo risultato. Speriamo sia iniziata una nuova era», lo dicono tutti dopo l’impresa azzurra all’Europeo terminato domenica scorsa. Lo dice anche Paolo Tofoli, che di Nazionale e vittorie se ne intende. Al Corriere dello Sport, infatti, racconta: «Guardando questa Italia, la memoria mi è andata a quel viaggio a Stoccolma. Anch’io ero giovane nell’89, avevo 23 anni… In azzurro si è creato un bel gruppo, che ha esaltato la gente. Anch’io ho ricevuto molti messaggi di tifosi che mi dicevano che questa Italia ha entusiasmato». Paolo Tofoli, ora in panchina in A3 con San Donà, era il regista della blasonata Generazione dei Fenomeni: 17 anni in maglia azzurra e un palmarès che vanta, tra gli altri, tre Olimpiadi e due Mondiali. Palmarès in comune con lo stesso De Giorgi, con cui in azzurro condivideva il ruolo di palleggiatore, e che quindi conosce molto bene. Se Fefè è, quindi, una vecchia conoscenza per Tofoli, lo stesso non si può dire della giovane Italia che ha segnato un’impresa da pochi creduta. «Loro sono stati una sorpresa, come fummo noi allora. Basta citare Romanò, che ha giocato solo in A2, è entrato senza paura e ha fatto la differenza nel momento più difficile della finale. Sono tutti giovani: Michieletto ha giocato titolare soltanto quest’anno in Superlega, è un vero fenomeno. Anche Lavia è stato super. Giannelli è un fuoriclasse al palleggio. E’ una squadra giovane, un bel gruppo ben amalgamato. All’inizio si diceva che mancava l’opposto, invece Pinali si è comportato molto bene, poi è entrato Romanò, quando serviva. E’ innegabile il merito di Fefè, che è riuscito a creare l’alchimia giusta. Si vede che questi ragazzi, con il sorriso sulle labbra, con la voglia di vincere e di entusiasmare, non mollano mai. Per questo sono molto piaciuti alla gente e al pubblico da casa». Il “throwback” è quasi d’obbligo e Tofoli torna indietro con la memoria, a quando la Generazione dei Fenomeni era solo all’inizio: «Indossare la maglia azzurra è un grandissimo orgoglio. Anche a noi, nel 1989, nessuno avrebbe pronosticato che avremmo vinto il titolo a Stoccolma contro i padroni di casa. Anche lì è stata una sorpresa per tutti. Poi c’è stata quella ancora più grande l’anno dopo, quando abbiamo vinto il Mondiale a Rio. Eravamo degli outsider; ma a volte si creano delle squadre dal niente, per la fortuna e la bravura dei giocatori e dell’allenatore di trovarsi. Atleti con caratteri diversi l’uno dall’altro, con caratteristiche tecniche differenti, che però ti portano a vincere». LEGGI TUTTO

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    Italia sul tetto d’Europa, Righi: “L’eco di questo successo sarà lunga”

    Di Redazione L’aereo della Nazionale maschile è rientrato in Italia con un peso extra in stiva, ma mai più gradito: medaglie personali dei nostri campioni ed una coppa che andrà ad arricchire la già vasta collezione nella sede federale. Ovvio l’entusiasmo di tutta la Lega Pallavolo Serie A, con i suoi 53 Club che non vedono l’ora di riabbracciare i Campioni d’Europa nella Serie A Credem Banca ormai prossima al via. Il presidente Massimo Righi, di ritorno dalla Polonia, parla a nome di tutto il movimento delle Società: “Una fantastica serata, di cui dobbiamo dare merito a grandi atleti, al fantastico Fefè De Giorgi e al suo staff, a tutta la Federazione Italiana Pallavolo. Penso che questa vittoria sia figlia di un lungo percorso, iniziato da determinanti investimenti dei Club, da bravissimi allenatori dei settori giovanili, il cui lavoro è poi stato ulteriormente esaltato dalle estati passate con i tecnici delle nazionali. Questo era un gruppo che tutti noi consideravamo forte, ma è stata inattesa e entusiasmante la sua accelerazione verso una incredibile maturità di gioco: la corsa all’oro della squadra è stata memorabile e lascia davvero pensare che l’eco di questo successo sarà lunga”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    De Giorgi, dalla Generazione dei Fenomeni alla panchina dei Campioni d’Europa

    Di Redazione Debuttare sulla panchina della propria Nazionale, quella Italiana, portare a casa un oro e farlo con il 100% di vittorie. Questa l’impresa di Fefè De Giorgi ai Campionati Europei 2021. Prendere in mano un gruppo deluso dalle prestazioni olimpiche, di solo un mese prima. Rigenerarlo, ringiovanirlo e guidarlo con il giusto spirito fino all’incredibile finale di ieri sera, dove Giannelli e compagni hanno lottato verso il 3-2 con la Slovenia e sono saliti sul tetto d’Europa. Ecco la carriera del tecnico della Nazionale maschile italiana: Ferdinando De Giorgi è nato a Squinzano (LE) il 10 ottobre 1961. Professore di educazione fisica, ha all’attivo una lunga carriera da palleggiatore costellata di successi ottenuti sia nei club dove ha militato sia in Nazionale. Nella sua più che ventennale carriera da giocatore ha indossato la casacca di prestigiosi club quali Cuneo e Modena con in quali ha vinto titoli nazionali e internazionali. 330 le presenze in Nazionale con la quale ha vinto i tre titoli mondiali tra il 1990 e il 1998 (Rio de Janeiro 1990, Atene 1994, Tokyo 1998), i Campionati Europei (Stoccolma 1989) e 5 World League (1990 Osaka, 1991 Milano, 1992 Genova, 1994 Milano, 1995 Rio de Janeiro). È stato uno dei protagonisti della cosiddetta Generazione dei Fenomeni. Nel 2001 la sua prima esperienza nelle vesti di allenatore-giocatore, a Cuneo. Nella stagione 2002-2003 ha abbandonato definitivamente l’attività di giocatore per diventare allenatore a tutti gli effetti passando l’anno successivo da Cuneo a Perugia, società con cui ha conquistato uno storico accesso alla finale scudetto.  Dal 2005 al 2010 ha allenato la Lube Volley vincendo sei titoli: 1 scudetto (2005-2006), 2 Coppa Italia (2007-2008 e 2008-2009), 1 Coppa CEV (2005-2006) e 2 Supercoppa italiana (2006 e 2008). Nel 2011-2012 ha guidato fino a gennaio l’Umbria Volley San Giustino nel massimo campionato, poi dal 2012 al 2014 la prima esperienza all’estero in Russia, come tecnico del Fakel Novy Urengoy. Nella stagione successiva il ritorno in Italia, dove ha guidato per alcuni mesi la Tonno Callipo Vibo Valentia, prima di andare ad allenare nuovamente all’estero, stavolta in Polonia. Lì De Giorgi ha preso le redini dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle per due stagioni (dal 2015 al 2017) conquistando due titoli nazionali e una Coppa di Polonia. Nell’estate 2017 è stato nominato commissario tecnico della Nazionale polacca e dal gennaio 2018 in poi è tornato a sedere in una panchina di Club, sempre in Polonia, alla guida dello Jastrzebski Wegiel. Dopo aver rescisso il contratto è tornato sulla panchina della Lube (dicembre 2018) dove ha vinto ancora numerosi titoli: un campionato italiano, una CEV Champions League, un Mondiale per Club e due Coppa Italia. De Giorgi ha esordito ufficialmente sulla panchina azzurra il 25 agosto 2021 a Mantova per un impegno amichevole contro il Belgio vinto con il punteggio di 3-0. Alla sua prima esperienza in una manifestazione internazionale – Campionati Europei 2021 – ha conquistato la medaglia d’oro. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vigilia Europei, Anzani: “Non partiamo da favoriti, ma pensate all’Argentina a Tokyo”

    Di Redazione L’Italia rinnovata, l’Italia giovane, quella del riscatto dopo Tokyo, è pronta a partire per l’avventura firmata Europei. L’esordio con la Bielorussia apre le porte ad un’altra Nazionale azzurra, rigenerata nel roster e rinovvellata in panchina. Un’Italia dove non mancano, però, i veterani: le ossa più solide di uno scheletro che sta guarendo qualche frattura. Tra queste ossa, sicuramente Simone Anzani ricopre un ruolo di grande responsabilita, in qualità anche di vice capitano, come racconta lui stesso in un’intervista a Il Resto del Carlino Macerata. Anzani, come si vive la vigilia, con alle spalle la delusione di Tokyo 2020? “Il passato è passato, l’uscita ai quarti di finale a Tokyo me la sono portata dietro tanti giorni, credevo potessimo arrivare in semifinale. Adesso però c’è da pensare agli Europei. La differenza rispetto a Tokyo quasi due mesi fa è che ora siamo un gruppo completamente nuovo. E’ iniziato un ciclo diverso composto da atleti giovani che hanno tanta energia”. I bookmakers danno il trionfo azzurro a 16. Domani debutto agevole con la Bielorussia, poi che aspettative ci sono? “L’Argentina era ritenuta più debole, poi sappiamo com’è finita. Potrei anche citare la Francia che ha avuto un girone olimpico pessimo, si è qualificata solo grazie ai quozienti set ma poi ha buttato fuori la Polonia nei quarti e il Brasile in semifinale. I pronostici sono solo sulla carta, conterà il campo e noi dovremo amalgamarci partita dopo partita, mattone dopo mattone. Dove arriveremo sarà comunque il punto di partenza per un nuovo ciclo, proiettandoci al Mondiale dell’anno prossimo e alle Olimpiadi del 2024”. A 29 anni è il più anziano nella “nuova Italia”, che effetto fa? “Sono anche vice capitano, quindi avrò più responsabilità e oneri, dovrò dare l’esempio tecnicamente e mentalmente. Però a 29 anni non mi sento affatto vecchio…” Tra le nuove leve, c’è un giocatore che l’ha sorpresa maggiormente? “Yuri Romanò. Ha sempre giocato in A2 quindi non lo avevo affrontato, è un ottimo opposto e può darci una grossa mano”. LEGGI TUTTO

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    La Nazionale maschile al lavoro il 17 agosto a Mantova

    Di Redazione Dopo l’allenamento di questa mattina si concluderà il collegiale della Nazionale Maschile che tornerà al lavoro il 17 agosto ancora una volta a Mantova. Per il prossimo raduno, durante il quale gli azzurri affronteranno il 25 e 26 agosto il Belgio in due incontri amichevoli, il CT Ferdinando De Giorgi ha convocato sedici atleti che lavoreranno ai sui ordini fino al 27 agosto. Questi gli atleti convocati: Simone Anzani, Fabio Balaso, Mattia Bottolo, Oreste Cavuto, Lorenzo Cortesia, Filippo Federici, Gianluca Galassi, Simone Giannelli, Daniele Lavia, Daniele Mazzone, Alessandro Michieletto, Giulio Pinali, Francesco Recine, Fabio Ricci, Yuri Romanò, Riccardo Sbertoli. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Balaso sull’esclusione: “Me lo sentivo, ma non mollo. Avrò un posto da titolare”

    Di Redazione “Non sono uno che molla, ho 25 anni e lavorerò anche per prendermi un posto da titolare in azzurro, magari all’Europeo!”. Fabio Balaso, libero Campione d’Italia e del Mondo con la Cucine Lube, dimostra tenacia e carattere dopo l’esclusione dalla lista dei 12 atleti che rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Reduce da un’annata stellare in biancorosso e protagonista di una VNL da titolarissimo con la Nazionale a Rimini, l’asso della seconda linea non cela il dispiacere per non essere con i compagni in Asia, ma al tempo stesso si dimostra pragmatico e guarda avanti, con stile e sicurezza nei propri mezzi. Il futuro è suo e gli apprezzamenti dei tanti fan sono dei segnali forti. Fabio Balaso: “Intanto ringrazio i tifosi per le numerose testimonianze di affetto. Mi sentivo che non sarei stato il libero della Nazionale a Tokyo, ma ho sperato fino all’ultimo di partire almeno come quarto schiacciatore. Il ct Blengini mi ha spiegato le sue scelte, d’altronde ha portato quattro schiacciatori di ruolo con buone doti in ricezione e seconda linea. Ovviamente preferirei essere con loro. Vorrà dire che seguirò l’evento da tifoso azzurro nella speranza che i ragazzi ci regalino un grande risultato. Avrò anche più tempo per ricaricare le pile dopo un’annata lunga e difficile. Il prossimo ct, Fefè De Giorgi, mi ha detto di tenermi pronto per gli appuntamenti internazionali. Intanto voglio essere in forma e lottare per tutti gli obiettivi con la mia Lube. Quest’anno a Civitanova avrò anche un grande aiuto in seconda linea e in difesa da Lucarelli, sarà bello avere un alleato come lui”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO