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    Monopattini elettrici, il Covid ha cambiato la mobilità

    Indubbiamente, il post Covid ha segnato l’ascesa dei monopattini. Un fenomeno non apprezzato da tutti (mancano ancora regole chiare e molto utenti ne fanno un uso improprio) ma sicuramente in continua crescita. Ne è prova anche la ricerca fatta dall’azienda sharing Bird secondo la quale dall’inizio della pandemia il numero di spostamenti in monopattino elettrico è aumentato del 70%. Il motivo? Sono cambiate le esigenze della mobilità.

    Spende 1000 euro per monopattino da 100 km/h: multa per eccesso di velocità
    Abbonamento mensile
    Nonostante si senta parlare di mezzi pubblici pieni nelle grandi città, sono davvero in tanti coloro che scelgono di non prendere più bus, metro e tram optando per soluzioni di mobilità alternative, come appunto i monopattini. Il Covid, insomma, ha cambiato le nostre abitudini: i mezzi pubblici sono luoghi considerati ad alto rischio di contagio, ecco perché le persone scelgono altre tipologie di trasporto per i propri spostamenti in grado di garantire il distanziamento. In virtù di ciò, Bird ha deciso di organizzarsi e proporre agli utenti del suo servizio sharing un abbonamento mensile, con il quale poter effettuare un numero illimitato di corse per un massimo di 30 minuti a 35 euro al mese. Oltre a questo, da qualche giorno è stata lanciata anche l’iniziativa delle corse gratuite per gli operatori sanitari. “I nostri operatori sanitari stanno facendo un lavoro fantastico – hanno fatto sapere dall’azienda – e Bird li vuole ringraziare aiutandoli a spostarsi con due corse gratuite al giorno di 30 minuti in tutta Italia”. Per usufruire del servizio basta inviare un’e-mail a together@bird.co con documento che verifica l’attività professionale.
    Stretta su monopattini elettrici: velocità limitata su strada aperta e zone pedonali LEGGI TUTTO

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    MINI John Cooper Works, ecco il progetto di un'elettrica

    MINI elettrica John Cooper Works, conto alla rovescia iniziato. Si lavora sui concetti, per trovare il giusto equilibrioe riuscire a vederla presto su strada. Formato classico e non solo, perché nei piani del marchio c’è la novità di un crossover da città esclusivamente elettrico a batteria, oltre al rinnovamento di Countryman – più grande e allineata al progetto BMW X1, del quale già condivide l’architettura -.

    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Come lavori ai concetti? Prendendo il Nurburgring quale banco di prova e il meglio che puoi contare nella gamma, ovvero, MINI John Cooper Works GP di terza generazione. Pensare alle JCW elettriche non vuol dire dimenticare le declinazioni benzina, che continueranno a esserci come pure i diesel prestazionali e puliti. Arriverà una nuova generazione di MINI Cooper probabilmente un po’ più fedele al proprio dna, quindi più piccola e si spera anche più leggera.
    Elettrificazione e prestazioni
    Diversa sarà la seconda serie della Cooper elettrica, per architettura anzitutto, distinta dalla versione con motore endotermico. Non a caso con l’analisi dei concetti per le JCW elettriche si fa riferimento a future nuove architetture. “I modelli John Cooper Works con motori a combustione convenzionali continueranno ad avere un ruolo importante, per essere sicuri di soddisfare i desideri e le esigenze degli appassionati di tutto il mondo.

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    Nuova Mini John Cooper Works GP: tutte le immagini

    Con questa nuova attenzione alle prestazioni elettriche, stiamo anche creando l’opportunità per affinare il profilo distintivo del marchio John Cooper Works come mai prima d’ora”, commenta Bernd Körber, responsabile del marchio MINI.
    Tecnicismi ‘green’
    Massimo riserbo sl contenuto dei primi test condotti con la GP3 al Nurburgring, dalla calandra di MINI Cooper SE, senza scarico e con gomme 225/35 R18. L’elettrico ha il potenziale, per numeri assoluti – anzitutto di coppia –, in grado di produrre grandi accelerazioni, basti dire dei 270 Nm di coppia sviluppati dalla Cooper elettrica, 30 Nm meno di una Cooper S turbo benzina.

    Certo servirà lavorare al controllo della dinamica di marcia, neutralizzare la percezione degli oltre 1.400 kg del progetto elettrico del debutto, più di 100 kg di aggravio se paragonato alla John Cooper Works GP. Se il peso non puoi farlo sparire – ma contenerlo al minimo sì – certamente l’elettronica apre molteplici soluzioni per neutralizzarle gli effetti dai controlli elettronici dell’assetto e di erogazione della potenza.
    Sfoglia il listino MINI: tutti i modelli sul mercato
    A MINI il compito di proseguire la narrazione oltre la fase di concept e indirizzare il futuro sportivo John Cooper Works alla spina. LEGGI TUTTO

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    Fiat, elettrificazione vicina: entro il 2021 il 60 % della gamma sarà 'green'

    Un’elettrificazione, seppur leggera, ma presente. Fiat ha ormai intrapreso la direzione ‘green’. Il Marchio torinese ha un futuro chiaro. Definito da Luca Napolitano,di Marchi Fiat, Lancia e Abarth per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) a margine della presentazione di Fiat Panda e Fiat Tipo. con parole chiare.

    Fiat con Panda e 500 Hybrid è entrata al momento giusto. Entro la fine del 2021 il 60% della gamma Fiat sarà elettrificata. Meglio della media del mercato, la crescita dell’ibrido sarà esponenziale”. 
    Fiat a breve sarà leader del mercato italiano delle auto elettrificare. Nuova 500 è in commercio solo elettrica, 500 e Panda col mild hybrid hanno esordito lo scorso febbraio.
    L’ibrido leggero è la chiave, prezzo abbordabile per il cliente e costi non troppo alti per il produttore. Toccherà anche Tipo e 500X a stretto giro.

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    Fiat 500 elettrica 3+1: le immagini

    Infatti mild hybrid a 12 Volt ha dato smalto alle vendite di Panda e 500. “Panda in Italia sta crescendo più delle sue concorrenti. Anche per questo motivo. Faremo ancora affidamento su questo modello ancora per molto tempo. E’ sempre molto funzionale”. Ha detto Napolitano.
    L’ibrido progressivamente metterà all’angolo le motorizzazioni a gas. “Il mercato delle auto a metano è in forte contrazione, quasi regionale. Ma Panda Natural Power c’è. Il GPL ha una diffusione superiore e Panda a Gas di Petrolio Liquefatto è disponibile con una motorizzazione Euro 6D final. Ma senza dubbio Panda Hybrid sta prendendo quote alle altre”.
    Diesel addio sulle piccole
    “Su Panda e 500 aveva dei numeri poco significativi. Ma il 1.6 a gasolio l’abbiamo rinnovato su tutta la gamma delle compatte, con le potenze di 95 e 130 cavalli”. Ha chiosato Napolitano. LEGGI TUTTO

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    DS 9 E-Tense, prezzo da 55.200 euro per l'arrivo in Italia

    L’ammiraglia francese approda finalmente sul mercato italiano. DS 9 E-Tense, la grande berlina lunga 4,93 metri, ha un prezzo di partenza di 55.200 euro. Offerta solo con powertrain ibridi, a partire dal prossimo aprile sarà nei saloni del Marchio di lusso di PSA.

    Cinque i colori esterni: Bianco Perla, Blu Imperiale, Grigio Artense, Grigio Cristallo e Nero Perla.
    Il modello disponibile sarà nella versione PHEV, dotata di motore a benzina 1.6 turbo da 180 cavalli e motore elettrico da 110 cv e 320 Nm di coppia. La potenza di sistema è di 225 cavalli e permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi e una velocità massima superiore ai 240 chilometri orari.

    Le batterie da 11,9 kWh permettono una autonomia solo elettrica di 50 km. Le emissioni dichiarate nel ciclo WLTP partono da 31 g/km, mentre il consumo (partendo con gli accumulatori carichi) è di 1,5 litri/100 km.
    DS 9 E-Tense, potenza che si spinge fino a 360 cv
    Successivamente arriveranno altre due versioni elettrificate più potenti, da 250 cavalli sempre a trazione anteriore e 360 cv con l’integrale.
    Due gli allestimenti. DS 9 E-Tense Performance Line+ con un prezzo da 55.200 euro e DS 9 E-Tense Rivoli+ da 58.200 euro. Entrambe sfoggiano la plancia interamente rivestita di pelle Nappa con l’esclusiva lavorazione a braccialetto di orologio, mentre Alcantara riveste il tetto e le tendine di protezione.

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    DS-9 E-Tense, l’ammiraglia francese arriva in Italia: gli scatti LEGGI TUTTO

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    Rivian prepara la gamma da lanciare in Europa a partire dal 2022

    Rivian sulle orme di Tesla, con più stabilimenti, più modelli e più mercati. Le elettriche R1T, il pick-up, e la R1S, il SUV, cominceranno a essere consegnate dal prossimo anno negli USA.  Ma il progetto prevede una espansione in tutte le direzioni.
    Lo ha confermato R.J. Scaringe, fondatore e CEO del Marchio, che a Reuters ha dichiarato che le vendite cominceranno anche in Europa in Asia e in Europa dal 2022.
    Modelli più compatti e più fabbriche
    E soprattutto che la produzione sarà allargata a modelli più compatti ed economici. La strategia di Elon Musk negli anni ha cominciato e Rivian pare che adotterà un piano simile.
    Anche con lo sviluppo di stabilimenti, anche nei nuovi mercati. Al momento Rivian ha comperato la fabbrica Mitsubishi Illinois. A breve termine sono attese altre novità. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen Aero, il futuro a zero emissioni arriva nel 2023

    La nuova Volkswagen Aero è stata presentata come una rivelazione dal CEO di VW. La wagon elettrica derivata dalla concept ID. Space Vizzion, infatti, si mostrerà il prossimo 2023 non soltanto con un abitacolo più spazioso rispetto al concept dello scorso anno, ma anche con un’autonomia maggiorata capace di farla arrivare a 700 km con una ricarica.
    Maggiori prestazioni e più autonomia
    Realizzata sulla piattaforma MEB, Aero B (così è stata chiamata) è stata anticipata anche con caratteristiche prestazionali superiori rispetto a ID.3 e ID.4. Maggiori autonomia e prestazioni.

    Il raggio potrebbe essere aumentato grazie a batterie di maggiore capacità. Il prototipo mostrato al Salone di Los Angeles lo scorso anno era dotato di una batteria da 82 kWh e accreditato di una autonmia di 590 km. Brandstätter si è spinto oltre, arrivavando a ipotizzare 700 chilometri di range.Il powertrarin più potente garantirà maggiori prestazioni. Sia nella versione a trazione posteriore, sia in quella integrale con doppio motore: potrebbe superare i 350 cavalli. LEGGI TUTTO

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    Mini Vision Urbanaut, l'auto del futuro è elettrica e polifunzionale

    Mini Vision Urbanaut è la risposta della Casa inglese alle tante domande su come potrebbe essere l’auto del futuro. La monovolume, concept car, è pensata per essere non solo un mezzo di trasporto ma anche e soprattutto un luogo dove lavorare e concentrarsi,rilassarsi, divertirsi e interagire con il mondo esterno. Uno spazio polinfuzionale dove le nuove tecnologie vengono sfruttate al massimo e i materiali sono scelti con responabilità. Mini va oltre l’auto elettrica, oltre la guida autonoma e ci porta direttamente nel futuro, rivoluzionando il concetto stesso di vettura. 

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    Tecnologia al servizio dell’essere umano
    Osservando la Vision Urbanaut è facile pensare ai furgoncini, come il mitico Volkswagen Bulli, che il secolo scorso ebbero un vero e proprio boom in America e che diventarono compagni inseparabili di milioni di giovani. La concept car di Mini riprende quei concetti, trasferendoli nel ventunesimo secolo insieme a tanta tecnologia messa al servizio dell’essere umano. Destinato a essere sempre meno guidatore e sempre più passeggero e utente del veicolo.
    Lo spazio interno della concept è infatti pensato più come un salotto di casa che come l’abitacolo di un auto. I sedili si affiancano ai divanetti e quando l’auto è ferma perfino il cruscotto si abbassa diventando un ulteriore spazio per sedersi. Al centro della Vision Urbanaut un tavolino, che racchiude i comandi per gestire le diverse “anime” del veicolo attraverso delle interfacce digitali. Mini ha lavorato per creare tre “momenti” di utilizzo del mezzo: Chill, per favorire la concentrazione e lavorare in tutta tranquillità, Wanderlust, per viaggiare guidando in prima persona o affidandosi ai sistemi di guida autonoma e Wibe, per interagire a pieno con il mondo fuori dall’auto. In quest’ultima modalità è possibile anche sollevare il parabrezza, creando un vero e proprio balcone che si affaccia sul mondo.
    Le porte scorrevoli e le ampissime vetrature, sia laterali che sul tetto, garantiscono la massima luminosità e una totale immersione nell’ambiente esterno. L’idea seguita dai designer e dai progettisti di Mini è stata infatti non solo quella di creare un’auto per viaggiare, ma soprattutto offrire un luogo da vivere una volta giunti a destinazione. Sfruttando anche le numerose dotazioni per riprodurre playlist, podcast e audiolibri. I contenuti multimediali, così come tutti i servizi digitali, possono essere utilizzati da un cerchia di famigliari e amici, mentre un pianificatore di viaggio segnala i punti di interesse a seconda del profilo dell’utente. Tenendo conto anche dei suggerimenti della community Mini.
    In primo piano anche la sostenibilità, concretizzata da Mini in un’auto totalmente priva di cromo e pelle. Una scelta responsabile dei materiali che si ritrova anche in alcuni elementi dal doppio uso (come il cruscotto che si trasforma in divanetto) e nel numero ridotto di componenti di cui è composta l’auto. Il materiale dominante all’interno per i rivestimenti è il tessuto a maglia, mentre il sughero è usato per il volante e porzioni del pavimento. Sotto, in modo da non sottrarre spazio all’abitacolo, trovano spazio le batterie e il powertrain 100% elettrico.
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    Modello spazioso e multifunzionale
    Anche se la maggior parte dei suoi nuovi concetti è racchiusa nell’abitacolo, anche l’esterno della Vision Urbanaut riserva numerose sorprese. Il team Mini ha infatti integrato le più recenti tecnologie per rendere innovativa e sorprendente la concept anche fuori. A partire dall’illuminazione, realizzata con elementi a matrice dinamica e multicolore nascosti dietro una griglia. In questo modo, quando le luci sono spente i fari e i fanali sono completamente invisibili. Una volta accesi vanno a disegnare le tradizionali forme di Mini, con la possibilità di dare vita a veri e propri giochi di luci per interagire con il mondo esterno.
    La comunicazione tra l’auto e il mondo esterno avviene anche attraverso le ruote, trasparenti e illuminate, con un colore che varia a seconda del “momento” che è stato selezionato dall’utente della Mini. Infine, per rendere ancora più personalizzato il design, è possibile apporre dei ciondoli come ricordo dei luoghi che si sono visitati con la Urbanaut. Il primo di questi è dedicato all’evento NEXTgen di BMW, nel cui ambito Mini ha svelato la sua concept.
    “Stiamo portando il concetto di sostenibilità della prima Mini ulteriormente nel futuro con la Mini Vision Urbanaut, la nostra visione per un modello Mini spazioso e multifunzionale” ha detto Oliver Heilmer, responsabile del design della Casa britannica. “La chiave di molti degli esempi più iconici di design è la semplicità – ha aggiunto Sir Paul Smith, designer della moda che per la seconda volta ha collaborato con Mini – in altre parole, si tratta di ciò che si omette, non di ciò che si aggiunge”.
    “Siamo attratti gli uni dagli altri dalle nostre somiglianze, quindi ci ispiriamo e ci arricchiamo a vicenda attraverso le differenze tra il mondo della moda e l’industria automobilistica. Perché non c’è futuro senza sostenibilità” ha concluso ancora Heilmer.
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