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    Mouratoglou: “Avremo alcune stagioni interessanti, nessuno sarà in grado di dominare”

    Patrick Mouratoglou

    Patrick Mouratoglou, noto coach francese, ipotizza un futuro prossimo assai incerto nel tennis maschile di vertice, ricco di sorprese e grandi battaglie. A suo dire nemmeno il fenomenale Alcaraz ammirato quest’anno sarà in grado di dominare il tour, e dovrà vedersela sia con la generazione di Medvedev e i suoi coetanei, con i più giovani come Rune e Sinner, ma ancora con gli ultimi colpi in canna di Djokovic e Nadal.
    “Non credo che la generazione di Tsitsipas, Medvedev e gli altri ragazzi sarà completamente cancellata, non penso che la nuova generazione di Holger (Rune), Alcaraz e Sinner e così sarà l’unica a vincere i tornei dello Slam”, afferma il coach. “Penso che ci sarà una grande lotta tra due generazioni in futuro. Nessuna generazione – e ce ne sono state così tante – è mai riuscita a far fuori Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Nessuno. Sono i tre più grandi di tutti i tempi. Questo non si ripeterà a breve”.
    Continua il coach part-time di Tsitsipas e Rune: “Ora è un momento molto interessante perché nessuno è dominante. I grandi vecchi non stanno giocando così tanti tornei, c’è una nuova generazione già vincente (Medvedev, Rublev, Tsitsipas, Zverev, ecc) e c’è una seconda nuova generazione già pronta, quella di Holger, Carlos Alcaraz, Felix Auger-Aliassime, Jannik Sinner. Sono due generazioni diverse che giocheranno l’una contro l’altra per molti anni, proveranno a vincere i tornei dello Slam e questo rende il prossimo futuro ricco di aspettative e interessante. La nuova generazione è migliore di quella meno nuova? Non lo so, lo vedremo”.
    I migliori della generazione “di mezzo” quest’anno hanno fallito nel vincere tornei dello Slam. Ecco la spiegazione di Mouratoglou: “In parte sono stati sfortunati, dovevano ancora affrontare il grande Rafa e il grande Novak e hanno perso molto contro di loro, sconfitte che hanno danneggiato la loro fiducia. La generazione più giovane, Holger e Alcaraz, per il momento non ha dovuto affrontare questo, quindi hanno ancora la convinzione di poter fare qualsiasi cosa, questa per loro è una grande risorsa. Il prossimo anno dovranno sfidare anche i grandi vecchi, vedremo cosa succederà”. LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2022: un’edizione equilibrata (o forse no…)

    Il Pala Alpitour a Torino

    Nadal, Ruud, Auger-Aliassime e Fritz nel gruppo verde. Tsitsipas, Medvedev, Rublev e Djokovic in quello rosso. Questi i “magnifici otto” delle ATP Finals 2022, al via oggi al Pala Alpitour di Torino, seconda edizione del Master di fine stagione in Italia. L’anno scorso andò in scena un’ottima edizione, storica per molti versi, soprattutto per il nostro tennis che riuscì a portare in campo due azzurri, lo sfortunatissimo Matteo Berrettini e il subentrante Jannik Sinner, bravo a regalare spettacolo contro Hurkacz e Medvedev. Quest’anno di azzurro ci sarà solo il campo di gioco, troppi gli intoppi e difficoltà per i nostri in stagione. E siamo anche onesti: è bellissimo abituarsi a vincere e primeggiare, speriamo tutti che il 2023 possa essere l’anno “buono” per alzare finalmente uno Slam al maschile dopo oltre 40 anni da Panatta ’76 a Parigi, ma l’aver vissuto le gesta di 2 italiani alle Finals è stata una splendida eccezione, non la regola. Speriamo lo possa diventare.
    Tornando all’edizione che sta per scattare con Ruud vs. Auger-Aliassime nella sessione pomeridiana, che torneo sarà? I vari protagonisti sono assai cauti. Nessuno si sbilancia, anche per il fatto che molti dei protagonisti al via arrivano in questo finale di stagione così così, o almeno con qualche dubbio sulla propria condizione. “Tutti possono vincere, mai come quest’anno” afferma Medvedev. Ha ragione? Sì, perché nessuno parte battuto, e quando arrivi tra i migliori otto vuol dire che qualcosa di importante in stagione l’hai assolutamente combinato. Tuttavia, andando ad analizzare come i vari protagonisti si presentano al via a Torino, si può tracciare un’ipotesi plausibile di che quel andremo a vedere, aspettando le conferme (o smentite) del campo, e la sensazione è che di equilibrio, in realtà, ce ne sarà assai di meno di quel che i protagonisti dicono.
    Auger-Aliassime è il n.3 del gruppo verde, ma è assolutamente il più “lanciato” e in forma dei quattro protagonisti. La sua striscia incredibile di vittorie in quest’autunno ha scritto una piccola pagina di storia, ha spazzato via dalla sua “bio” quell’alone di perdente nelle finali e l’ha issato con pieno merito tra i migliori del mondo. Migliorato al servizio, più continuo e incisivo in risposta, Felix è diventato un tennista tosto e completo, con un gioco non così brillante ma terribilmente lineare ed efficace. Pochi punti deboli, tanta sostanza e intensità. A-la-Nadal, il mantra che Zio Toni è riuscito ad inculcare nel classe 2000 canadese. È forse azzardato dire che dominerà il gruppo, ma è certamente più in forma di Ruud e di Nadal. Contro il norvegese parte nettamente favorito; contro Rafa sarà da valutare come il suo tennis pulito impatterà le palle arrotate e complesse del fortissimo rivale. Potrebbe pagare lo scotto dell’esordio, ma sembra ormai maturo e pronto a vincere anche in un torneo del genere.
    Ruud è calato vistosamente dopo mesi e mesi grandissime prestazioni. Un martello. Classico che sia arrivato a novembre con le pile scariche dopo cotanta sostanza. Ha dimostrato più volte di essere competitivo contro i grandi, ma faccio fatica vederlo vincente nel torneo, e pure nel girone. Possibile che si giochi un successo contro Fritz, l’altro esordiente nel torneo del girone verde. Fritz non ha niente da perdere, un grande servizio ma anche precisi limiti caratteriali che l’hanno fatto crollare più volte in grandi occasioni. Gli auguriamo di tirare fuori gli artigli e sorprendere, ma è plausibile che si giocherà con Ruud l’unica possibile partita da vincere nel gruppo.
    Nadal… è Nadal. Campionissimo, immortale, anche nel mettere le mani avanti. Vero che questo torneo non l’ha mai vinto, per vari motivi. Vero che non ci arriva ovviamente in forma, ma prima di darlo per morto è sempre bene pensarci mille volte. Indoor gli altri hanno più chance di batterlo, le sue arrotate fanno meno male. Il fisico non è più quello dei bei tempi, ma la testa lo accompagnerà sino all’ultima palla della sua carriera. Possibile che arrivi primo o secondo nel girone, e in semifinale si vedrà il suo destino. Se troverà Medvedev o Djokovic, allora il suo torneo potrebbe finire lì.
    Nel gruppo rosso c’è un trio in piena corsa e un “vaso di coccio”. Rublev è evidentemente l’anello debole, difficilmente vincerà un match. Nell’anno che sta terminando è tra le delusioni stagionali, non tanto per i risultati ma per la netta difficoltà di evolvere e completare il suo gioco. Ormai tutti hanno capito come scardinare il suo pressing, troppo monocorde e mono dimensionale per essere davvero vincente. Sembra difficile vederlo battere Medvedev, Tsitsipas o addirittura un Djokovic tanto silente quanto fortissimo. Già, Djokovic.
    Novak è rientrato in autunno e ha vinto subito. Convincendo. È arrivato ad un passo dal terminare imbattuto il suo rientro sul tour, rimontato da un Rune indomabile a Parigi. Bravissimo Holger, un vero martello in condizioni psicofisiche strepitose, ma non  capita tutti i giorni che “Nole” conceda il fianco alla rimonta. La sensazione è che Djokovic, a meno di problemi fisici, sia il più forte in gara e il favorito del torneo. Non sarebbe affatto un sorpresa vederlo in finale contro Medvedev, tanto che la sfida tra i due nel girone potrebbe essere decisiva per capire chi lo chiuderà da n.1 e chi da n.2. Tsitsipas permettendo.
    Il greco indoor gioca bene, potrebbe essere il fattore che scombina i pronostici. Se imbrocca una grande giornata al servizio, riuscirà a difendere il lato sinistro e chiudere molti punti di volo dopo un sostanzioso attacco col diritto, Stef potrebbe battere sia Novak che Daniil, o almeno uno dei due e quindi essere totalmente in gara per la semifinale. Daniil indoor è fortissimo, ma quest’anno ha sofferto più volte dei cali mentali e fisici che gli sono costati carissimo. Come non ricordare la finale degli Australian Open, “gentilmente” rimessa in discussione e quindi persa grazie a un indomabile Nadal ma anche con tanta, tantissima complicità del russo, perso dentro i meandri della sua psiche complessa e tendente all’auto distruzione. Se Daniil trova ritmo al servizio, potrebbe far calare il sipario sul gruppo, e sul torneo.
    Il gruppo rosso è indubbiamente il più tosto e competitivo. Potrebbe essere decisivo il passare da n.1 o n.2, per i soliti complicati incroci di questo evento. Le combinazioni sul tavolo sono tante, e complesse. Tsitsipas vs. Djokovic e Djokovic vs. Medvedev saranno le partite chiave. A meno che il “Djoker” non cali l’asso, giochi al suo massimo e metta tutti d’accordo. Buone Finals a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic lancia il suo vino

    I prodotti presentati da Novak

    Novak Djokovic si lancia nella produzione di vino. Il campionissimo serbo lo scorso mercoledì ha presentato i primi due prodotti della sua nuova avventura imprenditoriale in un evento presso il Wine & Pleasure store nel suo paese. I due vini lanciati sono lo “Djokovic Chardonnay 2020” e  “Djokovic Syrah 2020”. Non è ancora stata annunciata la data della messa in vendita dei due prodotti, sicuramente entro poche settimane.
    L’idea di lanciarsi nel mondo dei vini creando un suo proprio marchio è scattata sette anni fa, nel 2015. Djokovic, insieme a suo zio Goran Djokovic, ha rilevato un vigneto nella sua città natale e dopo sette anni di lavori e affinamenti quest’autunno sarà messo in vendita la prima produzione. In totale, stimano di mettere in vendita intorno a 40.000 bottiglie. Un vino di cui Goran Djokovic si dice molto orgoglioso: “Abbiamo creato un grande marchio, ma quello che è più importante, abbiamo un vino di buona qualità”, ha assicurato lo zio del tennista al media The Pavlovic Today.
    “Novak promuove l’alcol? Sciocchezze, il vino è un prodotto diverso. Non è un superalcolico, appare nella Bibbia. Il vino è sacro”, ha commentato Goran Djokovic.
    Il prezzo delle bottiglie varierà tra i 30 ei 35 euro. Novak entra quindi in un nuovo mercato dopo aver lanciato anni fa la sua catena di ristoranti. Il serbo possiede infatti il ‘Novak Cafe & Restaurant’, un ristorante molto apprezzato in patria dove, probabilmente, si potrà degustare la sua nuova marca di vino. LEGGI TUTTO

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    Mike Tyson parla dei big three del tennis: “Djokovic è il mio preferito, poi Federer”

    Mike e Nole

    Mike Tyson segue anche il tennis da qualche tempo, soprattutto da quando la figlia è diventata una piccola appassionata giocatrice. “Il tennis ha allargato i miei orizzonti. Oggi niente per me è più importante di seguire mia figlia mentre gioca a tennis” afferma. I due infatti frequentano spesso i tornei in Nord America, come all’ultimo US Open.
    L’ex discusso campione dei pesi massimi di pugilato è intervenuto al podcast Advantage Connors, parlando delle proprie preferenze tra i tre grandi campioni dell’epoca attutale, Novak Djokovic, Rafael Nadal e l’appena ritirato Roger Federer. “Iron Mike” li mette così in fila: Novak per quanto combatte in campo, Federer per la bellezza del suo gioco, Nadal dietro.
    “Novak Djokovic è il mio preferito oggi” afferma Tyson, “mi piacerebbe davvero rivederlo. È il mio preferito per il modo in cui è tornato dagli infortuni e ha battuto Nadal e Federer in modo spettacolare. È un vero combattente, non si arrende mai”. Ma anche Federer ha un posto speciale nelle sue preferenze: “Amo Djokovic, ma sono un grande fan di Federer. Quando era al suo apice, sembrava che si stesse muovendo nell’aria. È leggero, uno spettacolo”. Non rientra tra i suoi preferiti Rafael Nadal: “Nadal? È ovunque, un grande giocatore, ma non è bello da vedere mentre gioca, mentre Federer è leggero e molto elegante”.
    Difficilmente qualcuno andrà a discutere con Tyson su queste preferenze… LEGGI TUTTO

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    Djokovic giocherà l’ATP 500 di Astana

    Novak Djokovic

    La notizia circolava da qualche giorno, ma adesso è ufficiale. Novak Djokovic prenderà parte all’ATP 500 di Astana in Kazakhstan (nella capitale Nur Sultan), al via il prossimo 3 ottobre. Nella stessa settimana si giocherà anche un 500 in Giappone, a Tokyo. A comunicare la presenza del campione serbo lo stesso torneo attraverso i propri canali social.

    It’s going to be a pleasure to see you in Astana, @DjokerNole
    Новак Джокович по специальному приглашению президента федерации тенниса Казахстана Булата Утемуратова выступит на турнире #AstanaOpen! pic.twitter.com/p4SDSQqzNJ
    — Astana Open • Kazakhstan Tennis Federation (@ktf_kz) September 23, 2022

    Il torneo kazako, dotato di un montepremi di oltre 2 milioni di dollari, avrà come stelle anche Tsitsipas, Hurkacz, Monfils, Khachanov e sopratutto il nuovo n.1 del ranking Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. LEGGI TUTTO

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    Paris-Bercy: confermata la presenza di Berrettini, Alcaraz e Djokovic

    Novak Djokovic

    Mancano ancora diverse settimane all’ultimo ATP Masters 1000 in stagione, quello di Paris-Bercy, ma intanto il canale social ufficiale del torneo annuncia la presenza di tre big all’edizione di quest’anno: Matteo Berrettini, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic.
    Il classico appuntamento indoor della capitale francese potrebbe essere decisivo in ottica ATP Finals, visti i 1000 punti in palio.

    🔜📍 PARIS
    🎟️ https://t.co/M6nMxgM9ui #RolexParisMasters pic.twitter.com/ScAuppxvFi
    — ROLEX PARIS MASTERS (@RolexPMasters) September 15, 2022 LEGGI TUTTO

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    Lo zio di Djokovic “allunga” la carriera al nipote

    Novak Djokovic, campione a Wimbledon 2022

    Chi immagina solo altri 2-3 anni di carriera per l’ex n.1 Novak Djokovic si sbaglia di grosso. A dirlo è lo zio del campionissimo serbo, Goran Djokovic, nel corso di intervista rilasciata al media nazionale The Pavlovic Today, nel quale ha parlato dei propri vini, alla presenza del nipote.
    Questa la sibillina dichiarazione dello zio: “Se Novak è in procinto di ritirarsi? Quello che gli è capitato quest’anno, soprattutto a gennaio in Australia, gli ha allungato la carriera. Invece di smettere fra tre o quattro anni, ha avuto molto più tempo a disposizione per riposare e curare il suo corpo. Potrebbe giocare per altri cinque o sei anni ancora”.
    Dopo l’assenza a US Open per i noti problemi di visto per i non vaccinati negli Stati Uniti, e quindi aver saltato la Davis per il matrimonio del fratello minore, Novak è atteso al rientro in campo alla Laver Cup a Londra. LEGGI TUTTO

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    Sorteggio Roland Garros maschile: ottimo per Sinner, con i favoriti tutti nella parta alta

    Jannik Sinner

    Provare a giocare uno Slam partendo dal sorteggio ipotizzando vittorie e sconfitte sino alla finale è uno degli passatempi più noti per gli appassionati di tennis. Un vecchio adagio afferma che “non ci sono sorteggi facili”, o che “i sorteggi vanno presi con le molle”. Verissimo. Altrimenti che divertimento ci sarebbe se tutto filasse sempre liscio, con i favoriti che avanzano spediti verso i match decisivi. Nel tennis la faccenda è spesso più complicata. Per fortuna. Di sicuro il draw maschile sorteggiato a Parigi ieri è stato sorprendente e molto particolare.
    Partendo da casa azzurri, inutile negare che Jannik Sinner e Lorenzo Musetti siano davvero i due lati della medaglia. Sfortunatissimo “Muso”, un percorso potenzialmente allettante per “Jan”. Non facile, ma allettante si per l’altoatesino. Nel suo slot c’è Basilashvili, tennista potente e assai adatto a giocare su terra battuta, ma è un tennista che tira forte e non ha grandi variazioni, esattamente il tipo di giocatore sul quale Sinner può entrare e scatenare la sua progressione. Poi dalla sua parte c’è Rublev, tennista contro il quale ha già dimostrato di poter fare molto bene, e Medvedev, che a Parigi probabilmente farà poco più di una scampagnata, troppo indietro di condizione e mai amante di questi campi. Tanto che alla fine i tennisti più pericolosi sulla strada di Sinner potrebbero essere Carreno e un Kecmanovic in netta ascesa. Tirando le somme, per Sinner aver evitato incroci pericolosissimi con Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas è già un bel passo avanti.
    L’altra faccia della medaglia è il “povero” Musetti, a cui è andata malissimo. Come sopra: da evitare c’erano assolutamente Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas… e chi trova il toscano? Il finalista di Roma, di Parigi dello scorso anno e due volte vincitore a Monte Carlo. Davvero uno di quelli da evitare. Musetti l’anno scorso fece paura a Djokovic, ma quest’anno arriva a Parigi appena recuperato da un problema fisico e senza match sulle gambe. Era auspicabile non un primo turno facile ma almeno uno giocabile. È andata davvero male.
    Cecchinato se la giocherà contro lo specialista Andujar, match in cui parte sfavorito, mentre Sonego può sperare in un buon ingresso nel torneo contro Gojowczyk, uno che sul rosso non è al top. Ma tutto dipende dalla fiducia e condizione del piemontese. Fognini è nella parte alta, dopo Popyrin (non facilissimo come esordio) potrebbe trovare Van de zandschulp, tennista caldo nelle ultime settimane, e poi eventualmente Nadal. Non proprio la posizione di tabellone che sogni prima dell’avvio insomma.
    A livello generale, impossibile non notare un terribile squilibrio tra parte alta e parte bassa. Tutti i grandi favoriti sono di sopra! Incredibile come Djokovic – Nadal potrebbe essere un quarto di finale, memorie del 2015, quando il serbo distrusse lo spagnolo (non al massimo) proprio nei quarti, non riuscendo però ad alzare la coppa, stoppato in finale da un monumentale Wawrinka. Di sopra anche Alcaraz, che potrebbe ritrovare nei quarti Zverev. Ma di mine vaganti ce ne sono eccome, da Korda a Norrie, passando per Davidovich Fokina. Anche nel primo settore del tabellone troviamo giocatori di primissimo livello: Dimitrov, Schwartzman, Krajinovic e soprattutto Auger-Aliassime, che a Roma ha convinto con tennis molto interessante anche su terra battuta. Come sopra: la parte alta è la più qualificata, nettamente. Nadal? Dipende da come starà. Djokovic? è tornato in grande forma, può difendere il titolo dell’anno scorso, potrebbe essere un quarto infuocato con Nadal. Alcaraz? È atteso a conferme 3 su 5, ma sembra già pronto a volare in semifinale contro il vincente della super-sfida.
    I tabelloni devono essere presi con le molle, ma la sensazione è che il vincitore uscirà dalla parte alta, e che Sinner abbia un’occasione ghiotta per entrare bene nel torneo, crescere di forma e volare nella seconda settimana.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO