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    Bruno Da Re succederà a Mosna? “Ci sono anche altri nomi possibili”

    Di Redazione All’indomani delle dichiarazioni di Diego Mosna, che ha confermato le sue dimissioni irrevocabili da presidente di Trentino Volley, si apre la corsa alla successione sulla poltrona di via Trener. Ad assumersi l’incarico dell’”investitura” sarà proprio Mosna e tra i possibili eredi, come ammesso dallo stesso presidente uscente, c’è l’attuale general manager Bruno Da Re. Ai microfoni di RTRR, infatti, Mosna ha detto: “Stiamo esaminando vari candidati e valutando la disponibilità anche di altri profili. Entro la data prevista (fine ottobre, n.d.r.) ci sarà sicuramente un nuovo presidente. Potrebbe anche essere Bruno Da Re, ma ci sono pure altri nomi possibili. Non aggiungo dettagli, perché non è ancora giunto il momento e soprattutto non c’è ancora nulla di definito. Sono riflessioni delicate e riservate che andranno ponderate nei prossimi giorni“. Come possibili successori, secondo il Corriere del Trentino, circolano anche i nomi di Mauro Poli e Fausto Manzana, entrambi soci di Trentino Volley. LEGGI TUTTO

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    Diego Mosna lascia l’Itas Trentino: “Stavolta le dimissioni sono irrevocabili”

    Di Redazione L’addio è vicino, e sarà definitivo. Ci aveva già provato, Diego Mosna, a dare le dimissioni dalla carica di presidente dell’Itas Trentino, ma i soci avevano rispedito al mittente la sua lettera. Oggi, però, il numero uno di via Trener usa parole categoriche nella sua intervista al Corriere del Trentino: “Non sarò più il presidente di Trentino Volley. In ottobre confermerò la mia volontà ai soci e stavolta, anche se le dimissioni venissero respinte, non darei la disponibilità a proseguire“. “È una scelta maturata nel tempo – continua Mosna – è giusto che ci sia un rinnovamento. La vita di questo club non è garantita da una mia permanenza più di quanto non lo sia con la mia sostituzione. Il tempo è inesorabile, il ‘sempre’ non esiste. Forse anche tanti errori sono stati compiuti per causa mia, magari pure il ko in finale di Champions League nasce da mie responsabilità. È giusto cambiare guida“. La sconfitta con lo Zaksa continua a bruciare, dunque, ma non è quella a spingere il presidente all’addio: “Il rinnovamento in qualsiasi azienda è importante, non è un capriccio. Resta il mio impegno, stiamo ridefinendo il quadro e per fine ottobre dovremmo essere pronti a presentare un nuovo assetto. Arriveranno nuovi protagonisti, e spero che abbiano lo stesso entusiasmo che ho avuto io. Questa società ha un grande futuro perché ha una grande organizzazione per la prima squadra, il settore giovanile e non solo“. LEGGI TUTTO

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    “Grazie Osmany, sei un vero fuoriclasse!”, Mosna elogia Juantorena e il suo gesto

    Di Redazione Continua a far parlare di sé Osmay Juantorena. Il ritiro dalla maglia azzurra di un fuoriclasse come lui, che ha collezionato vittorie e sconfitte in anni e anni di Nazionale, è sicuramente un dolore per chi segue la pallavolo, indipendentemente dalla squadra tifata. Non sono mancati neanche i dubbi sulla reale motivazione dietro al suo ritiro, come esposto da Volley News nei giorni scorsi. Ma quello che resta indubbio è il talento di Juantorena, un pezzo di pallavolo azzurra che va in pensione. A riconoscere la grandezza di Osmay è anche Diego Mosna, presidente del Trentino Volley. Dei giorni scorsi è, infatti, la commovente immagine di Juantorena che “lascia in eredità” la sua maglia numero 5 ad Alessandro Michieletto, promessa dell’Italia e bomber proprio del Trentino Volley. La risposta di Mosna non si è fatta attendere: “Grazie Osmany per quello che hai fatto per la pallavolo italiana e grazie per il bellissimo passaggio di consegne della tua maglia azzurra numero 5 ad Alessandro. Sono sicuro che saprà onorarla al meglio. I veri fuoriclasse si riconoscono anche in gesti come questo!” (Fonte: Facebook Diego Mosna) LEGGI TUTTO

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    BIG Camp 2021 da grandi numeri, la soddisfazione di Trentino Volley

    Di Redazione Quarantadue giorni di attività con oltre 740 iscritti, ad una media superiore ai 120 partecipanti per ognuno dei sei turni programmati in Monte Bondone. L’edizione 2021 del BIG Camp, tuttora in corso di svolgimento, si sta rivelando un eccezionale successo organizzativo per Trentino Volley, che da quattordici anni porta la pallavolo sulla Montagna di Trento grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Trento. Questo pomeriggio i principali rappresentanti dell’Amministrazione cittadina e del Club gialloblù si sono trovati presso il Giardino dell’Hotel Montana (storico partner dell’iniziativa) a Vason per presentare alla stampa i principali numeri dell’iniziativa e per tracciare il primo bilancio di un appuntamento che nel tempo è diventato un vero e proprio must dell’estate per i giovani innamorati della pallavolo. “Quello del BIG Camp è un viaggio che nasce da lontano, già nel 2000 ai tempi dei primi ritiri estivi delle nostre squadre giovanili a Baselga di Pinè e poi a Caldes – ha rivelato il Presidente Diego Mosna – . Una visita alla Ghirada di Treviso con l’allora sindaco di Trento Pacher, ci diede lo spunto per creare qualcosa di simile vicino alla città almeno per quanto riguardava l’estate. Abbiamo trovato terreno fertile in Monte Bondone, grazie alla collaborazione con il Comune di Trento, dando vita ad un BIG Camp che ha caratteristiche uniche e riconosciute in tutta Italia e anche all’estero. E’ bene ricordare, inoltre, che su questi campi ha iniziato a giocare un ragazzo come Galassi, che oggi fa parte della spedizione azzurra a Tokyo, ma vi sono passati anche un giovanissimo Giannelli ed Alessandro Michieletto, oltre a tantissimi grandi campioni saliti a Vason come ospiti. Ogni anno apriamo le iscrizioni già a partire da Natale e sin dai primi giorni riceviamo un ottimo feedback. La risposta dei ragazzi e delle loro famiglie ci sorprende sempre, ma probabilmente è anche merito dell’organizzazione e dell’attenzione ai particolari che offriamo”. “Le città hanno un’anima e all’interno di quella di Trento c’è sicuramente il Monte Bondone e lo sport, che viene sviluppato anche grazie a grandi Società – ha sottolineato il Sindaco di Trento Franco Ianeselli – . Fra queste Trentino Volley, che ci ha fregiato di titoli internazionali, che ci ha fatto conoscere quindi in tutto il mondo e che consente di far vivere la città in un modo nuovo anche dopo il Covid-19 tramite questa iniziativa. Voglio ringraziare quindi tutti coloro che contribuiscono a questo successo, partecipanti compresi”. “Questo camp è spettacolare – ha dichiarato l’Assessore allo Sport comunale Salvatore Panetta – ; qui ci sono tutte le peculiarità adatte per la riuscita di una iniziativa come questa: turismo, salute, socialità. Toccare con mano tutto ciò guardando questi ragazzi giocare sui campi è una gioia. Si nota la grande serietà e professionalità di Trentino Volley, che ha sempre scommesso sui giovani e che continua a farlo anche con appuntamenti estivi come questo. L’augurio è che altri campioni possano nascere fra questi campi, ma soprattutto che possano crescere persone formate ed educate, indipendentemente da quello che riusciranno poi a fare nello sport. Il Monte Bondone merita questa vetrina e merita sempre maggiori attenzioni, mi auguro che il BIG Camp possa essere volano per altre iniziative simili”. Il Trentino Volley BIG Camp svolgerà ancora due settimane di attività oltre a quella in corso, per concludersi sabato 7 agosto con la proclamazione del BIG Player (maschile e femminile) dell’edizione 2021. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Mosna: “Nel giro di dieci giorni avremo le idee più chiare”

    Di Redazione Il Presidente di Trentino Volley Diego Mosna è stato ospite via Skype lunedì sera dell’ultima puntata stagionale di “RTTR Volley”, la trasmissione televisiva trasmessa da RTTR – media partner gialloblù. Ecco alcuni dei passaggi più interessanti dell’intervista realizzata dalla conduttrice Sara Ravanelli. FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE.“E’ normale che addosso ci sia rimasta delusione ed amarezza per non aver centrato una vittoria che pensavamo potesse essere alla nostra portata. Spero che, col passare dei giorni, queste sensazioni negative svaniscano e lascino spazio ad una consapevolezza diversa. Merito ai nostri avversari ma a noi è oggettivamente mancato qualcosa, come purtroppo è accaduto spesso nei momenti decisivi di questa stagione. La differenza sta in piccoli dettagli ma anche in fattori sostanziali, come fare un ace al posto di sbagliare una battuta. Pensavo che dopo il successo del terzo set e la buona partenza del quarto parziale la partita si potesse riaprire; così non è stato. Era una grande occasione per chiudere bene la stagione e per ottenere un risultato che invece manca nel bilancio complessivo di una squadra che era stata costruita per vincere. Onore allo Zaksa, mentre noi dovremo fare ora molte riflessioni”. ANALISI. “Qualche giocatore non poteva vantare la necessaria esperienza a questi livelli, ma più che altro è stato il collettivo a cui sono venute meno alcune certezze. Ad un certo punto per Giannelli non è stato semplice decidere a chi dare la palla e questo è successo durante troppe partite importanti. E’ un aspetto su cui dovremo ragionare, anche pacatamente. Abbiamo tutti le nostre responsabilità, io in primis; è ancora troppo presto per trovare una quadratura, ma il risultato parla chiaro”. LORENZETTI. “Lo abbiamo appena confermato; eravamo convinti e siamo convinti della qualità della nostra guida tecnica, che durante la partita ha ripreso più volte la squadra per spronarla”. RITMO GARA.“Non credo che non aver giocato partite ufficiali per quasi un mese sia stato un fattore determinante per la sconfitta in Finale a Verona. Durante la stagione spesso ci lamentiamo che manchi tempo per allenarsi, questa volta invece abbiamo potuto preparare con grandissima cura, anche dal punto di vista tattico, il match e quindi non me la sento di cercare alibi di questo tipo”. CAMMINO EUROPEO.“Il nostro percorso in Champions League è stato lungo e molto importante. Abbiamo fatto bene e non ho nulla da recriminare per la strada compiuta durante tutta la stagione, tenendo conto che abbiamo dovuto fare i conti anche con il Covid, che però non ha colpito solo noi. Peccato solo per l’ultimo step mancato, ma sono convinto che il tempo riuscirà a lenire l’attuale delusione”. SITUAZIONE ECONOMICA.“Nel nostro budget stagionale avevamo prospettato di poter avere almeno il 50% delle precedenti stagioni per quanto riguarda la voce incassi derivanti dai biglietti; questo non è avvenuto perché i palazzetti sono rimasti chiusi per tutto il campionato. Abbiamo ovviamente speso cifre importanti per quanto riguarda la prevenzione Covid e questo è sicuramente un aspetto che ci deve far riflettere anche in funzione della prossima annata sportiva. Dovremo stabilire in fretta il budget disponibile per la stagione 2021/22, ma sicuramente non faremo salti nel vuoto. Trentino Volley non lo ha mai fatto. Il Consiglio di Amministrazione si riunirà a breve e decideremo cosa fare; credo che nel giro di dieci giorni avremo le idee più chiare”. PUBBLICO. “Ad oggi non sappiamo ancora se nella prossima stagione potremo contare sulla presenza al palazzetto dei nostri tifosi e questo ovviamente è un aspetto importante per capire che tipo di campionato affrontare e con che squadra farlo. Non sono così sicuro che verranno effettivamente aperti gli impianti e senza certezze possiamo costruire poco. Useremo una prudenza straordinaria nel programmare la prossima stagione, come è giusto che sia”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Trento, Mosna: “Squadra costruita per vincere. Nello sport arrivare secondi non conta nulla”

    Di Redazione Delusione e rammarico in casa dell’Itas Trentino dopo la sconfitta nella Finale di Champions League contro lo Zaksa di Nikola Grbic. La formazione polacca ha alzato il trofeo più ambito per la prima volta nella storia, mentre Giannelli e compagni si sono dovuti “accontentare” del secondo posto. Un ko che brucia e tanto.. lo stesso Presidente Diego Mosna, nelle dichiarazioni rilasciate al quotidiano L’Adige, ha espresso tutta la propria delusione. «È una sconfitta davvero difficile da digerire perché non nego che ci contavo particolarmente. Certo oggi c’è ben poco altro da aggiungere. Credo che i pensieri debbano sedimentare un po’, raffreddare per metabolizzare questo colpo. Poi penseremo al da farsi per il futuro». Un futuro che vedrà certamente cambiare qualcosa in seno alla squadra. Come diceva anche nei giorni scorsi il general manager Bruno Da Re, la finale di Champions rappresentava uno spartiacque. «Come ho già detto, non è il momento di parlarne – ripete il presidente Mosna -. Di sicuro qualcosa che non va in questa squadra c’è: dire che siamo arrivati secondi e che abbiamo giocato quasi alla pari con gli avversari significa poco: nello sport arrivare secondi conta nulla e questa era una squadra costruita per vincere. Da questo punto di vista è evidente che dovremo tutti affrontare la situazione e fare una serie di considerazioni». Ripensando per un attimo alla partita, Mosna ne analizza la scansione: «In ogni set siamo partiti meglio dello Zaksa ma poi ci siamo sempre sgonfiati, oppure loro sono saliti, non lo so. Quello che si vedeva con chiarezza era però un approccio diverso alla gara, gli occhi dei giocatori polacchi trasmettevano grinta e fame di vittoria. Anche dalla panchina gli incitamenti erano più rabbiosi. Ora, non sto certo dicendo che chi grida di più in panchina vince, ma l’impressione era che ci fosse una diversa cattiveria agonistica. Credo che loro abbiano approcciato meglio la partita e l’abbiano vinta anche tatticamente». A dire la verità, nel quarto set, sul 16-13 sembrava che il ritmo preso dalla squadra trentina fosse quello giusto e che l’epilogo sarebbe stato al tiebreak… «Lo pensavo anch’io. Invece ancora siamo calati. Abbiamo sbagliato tanto e ai vantaggi sono venuti fuori loro. Come dicevo: la grinta, la fame in quelle circostanze fanno la differenza». LEGGI TUTTO

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    La perplessità di Diego Mosna: “Il nostro sistema è quotidianamente a rischio”

    Di Redazione Si aggiunge un’altra voce al coro di critiche nei confronti del bilancio della stagione proposto da Massimo Righi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport e stigmatizzato già ieri da Catia Pedrini e Pippo Callipo. Questa volta i rilievi sono ancora più pesanti perché provengono da Diego Mosna, predecessore di Righi alla guida della Lega Pallavolo Serie A oltre che presidente dell’Itas Trentino. “Al pari di Catia Pedrini – scrive Mosna su Facebook – anch’io sono rimasto piuttosto stupito, per usare un eufemismo, rispetto ai contenuti dell’intervista. Posso capire la sua necessità di cercare di vedere la situazione in maniera positiva, ma in realtà il nostro sistema è quotidianamente a rischio. E negarlo, per far apparire le cose migliori di quello che sono, non è sicuramente il modo corretto per risolverla. La pallavolo, così come tutti gli altri sport ad eccezione del calcio (che, abbiamo capito, del pubblico negli stadi può fare anche a meno, almeno ad alti livelli, grazie ai diritti tv), è in una fase davvero critica. Prima si prende coscienza di questo problema e prima, forse, si riuscirà a risolverlo“. “L’aver giocato a porte chiuse per tutta la stagione – continua il presidente di Trento – pesa eccome nel bilancio delle società che, anche prima della pandemia, facevano fatica a far quadrare i conti. La stagione che si concluderà il primo maggio è stata portata avanti dai club con grandissimi sacrifici e solo per dare continuità alla propria attività, ma deve essere chiaro il messaggio; così non si può più andare avanti. Non saranno sicuramente i finanziamenti o le presunte ‘boccate d’ossigeno’ della Fipav (che con una mano dà e con tutte e due invece prende dalle Società) a risolvere i problemi“. “Mi sembra doveroso sottolineare – aggiunge Mosna – che la sopravvivenza di un club come Trentino Volley attualmente dipenda solo dal supporto offerto dai soci e dagli sponsor, che anche in questo anno così difficile per tutti ci hanno dimostrato la loro vicinanza; sicuramente NON dipende da chi in questo momento ci sta limitando la possibilità di avere altri tipi di risorse, in una parola il pubblico! Ben venga il finanziamento che aiuti i club in difficoltà di liquidità, sempre considerando che non si sta parlando di aiuti a fondo perduto ma di debiti, da ripagare nel tempo“. La conclusione è lapidaria: “L’incapacità delle istituzioni di cogliere il grido di allarme lanciato dal mondo dello sport ha dimostrato come la questione interessi poco a chi governa. Se non vogliamo farcene una ragione, il messaggio del nostro movimento deve quindi essere molto diverso da quello che ho letto sabato sulla Gazzetta. ‘I nostri club rischiano? Sì, rischiano tantissimo’. Forse è difficile da accettare, ma questa è la verità“. (fonte: Facebook Diego Mosna) LEGGI TUTTO

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    Trento, Mosna elogia i suoi: “Una squadra che ha cuore, orgoglio e tecnica”

    Di Redazione L’Itas Trentino ha finalmente sfatato il tabù Eurosuole Forum in Gara 1 di Semifinale Play Off Scudetto contro la Cucine Lube Civitanova, mai espugnato prima in ben diciassette precedenti. Una squadra che sta dimostrando tutto il suo valore e che fa del gruppo la propria forza. «Siamo felicissimi – spiega il presidente Diego Mosna nell’intervista rilasciata al quotidiano l’Adige -perché, dopo un inizio difficile, stiamo finalmente vedendo l’Itas che avevamo immaginato quando la stavamo costruendo: una squadra che ha cuore, orgoglio e tecnica». Pensare che all’inizio della Pool di Champions vi siete trovati a dover giocare con Nimir alzatore a causa del Covid… Poteva andare tutto a carte quarantotto. «In quell’occasione penso che abbiamo fatto un’impresa. Vincere le tre partite di Champions con la squadra in emergenza è stato il momento della svolta della nostra stagione». Ora, per quanto riguarda la Champions League, avete conquistato la finale di Verona, il Primo maggio. Di fronte avrete lo Zaksa di Grbic. «Una squadra tosta. Però anche noi siamo una squadra tosta e senz’altro sarà una bella partita. Del resto in finale di Champions non si arriva per caso. Vale per noi, come vale per loro. Peccato solo che si giochi senza pubblico. Una limitazione che trovo assurda perché si sarebbe potuto limitare gli ingressi. Invece giocarla a porte chiuse è proprio una disdetta». Al dl là della Champions, per il prossimo anno come pensate di impostare la pianificazione? «In questo clima non sarà facile. Anzi dirò di più: seriamente è impossibile fare piani. Certo è che un’altra stagione senza pubblico sarebbe insostenibile. Tuttavia saremmo contenti di mantenere la stessa squadra». Questo tranquillizzerà i tifosi che anche domenica, durante la partita con Civitanova, in tv hanno sentito parlare delle voci sull’addio di Lucarelli. «La situazione è molto semplice: lui ha un contratto con noi per un altro anno e noi faremo di tutto per farlo rimanere. Ma non possiamo legare nessuno: se una squadra gli fa un’offerta che lui ritiene di non poter rifiutare, la squadra ci pagherà il buy out». Gara2 si giocherà a Trento, giovedì sera. Che partita sarà? «Loro arriveranno con il coltello tra i denti perché sono una squadra fortissima e perché nei playoff è così: ogni volta c’è sempre da alzare il livello perché a questo punto arrivano solo campioni e di solito i campioni in queste circostanze giocano bene. Possiamo dire che adesso, nella serie, noi siamo leggermente, anzi leggerissimamente, in vantaggio. Ma per vincere tre partite la strada è ancora lunga». LEGGI TUTTO