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    Cantù, il presidente Ambrogio Molteni riceve la Stella d’Argento dal CONI

    Il CONI nazionale ha conferito ad Ambrogio Molteni, presidente dal Pool Libertas Cantù, la Stella d’Argento al Merito Sportivo. Questa importante onorificenza viene assegnata ad atleti, tecnici, dirigenti e società che si sono particolarmente distinti nel dare lustro allo sport italiano. Si tratta quindi di un importantissimo riconoscimento al lavoro che il presidente della squadra lombarda, insieme a dirigenti, tecnici e tutti i componenti dello staff, porta avanti da oltre 40 anni per trasmettere i valori dello sport, e della pallavolo in particolare, in un territorio, quello del canturino e del comasco, sì dalla lunga tradizione sportiva ma in altre discipline.

    “Sono onorato di aver ricevuto in questi giorni la comunicazione da parte del Presidente del Coni Giovanni Malagò del conferimento della Stella d’Argento al Merito Sportivo – dice Ambrogio Molteni – dopo aver già avuto 7 anni fa quella di Bronzo. Questo riconoscimento è condiviso con tutti i dirigenti, tecnici, lo staff medico e fisioterapico e i giocatori, sia attuali che passati nella Libertas Brianza, che hanno permesso per oltre 40 anni di fare sport a tanti giovani del nostro territorio, arrivando a rimanere per ben 12 anni nel secondo campionato nazionale maschile, quale è la Serie A2 Credem Banca“.

    “Come sempre – conclude Molteni – il lavoro, la passione, il cuore e la correttezza sportiva pagano, e spero che tutti coloro che hanno indossato in questi anni la maglia della Libertas Cantù conservino sempre questi principi fondamentali per la crescita soprattutto umana e caratteriale, oltre che sportiva. Da ultimo vorrei fare un ringraziamento particolare al presidente del CONI Provinciale Niki D’Angelo e a quello regionale, Marco Riva, oltre al presidente del Comitato Territoriale Fipav Lucio Amighetti“.

    Il riconoscimento verrà consegnato in occasione di una cerimonia dedicata, il cui svolgimento verrà comunicato in seguito.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Stella D’Argento al Merito Sportivo assegnata al Presidente Molteni

    E’ dei giorni scorsi la comunicazione ufficiale da parte del CONI Nazionale a mezzo lettera firmata dal Presidente Giovanni Malagò in persona: è stata conferita al Presidente Ambrogio Molteni la Stella d’Argento al Merito Sportivo.
    Questa importante onorificenza viene assegnata ad atleti, tecnici, dirigenti e società che si sono particolarmente distinti nel dare lustro allo sport italiano. Si tratta quindi di un importantissimo riconoscimento al lavoro che Presidente, Dirigenti, Tecnici e tutti i componenti dello Staff portano avanti da oltre 40 anni per trasmettere i valori dello sport, e della pallavolo in particolare, in un territorio, quello del canturino e del comasco, sì dalla lunga tradizione sportiva ma in altre discipline.
    “Sono onorato di aver ricevuto in questi giorni la comunicazione da parte del Presidente del Coni Giovanni Malagò del conferimento della Stella d’Argento al Merito Sportivo, dopo aver già avuto 7 anni fa quella di Bronzo – dice il Presidente Ambrogio Molteni –. Questo riconoscimento è condiviso con tutti i Dirigenti, Tecnici, Staff medico e fisioterapico, e Giocatori, sia attuali che passati nella Libertas Brianza, che hanno permesso per oltre 40 anni di aver fatto fare sport a tanti giovani del nostro territorio potendo arrivare a rimanere per ben 12 anni nel Secondo Campionato assoluto di Pallavolo Maschile, quale è la Serie A2 Credem Banca. Come sempre il lavoro, la passione, il cuore e la correttezza sportiva pagano, e spero che tutti coloro che hanno indossato in questi anni la maglia Libertas Cantù conservino sempre questi principi fondamentali per la crescita soprattutto umana e caratteriale, oltre che sportiva. Da ultimo vorrei fare un ringraziamento particolare al Presidente del CONI Provinciale Niki D’Angelo e a quello Regionale Marco Riva, oltre al Presidente Provinciale Fipav Lucio Amighetti”.
    Il riconoscimento verrà consegnato al Presidente Ambrogio Molteni in occasione di una cerimonia dedicata, il cui svolgimento verrà comunicato in seguito. LEGGI TUTTO

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    Un minuto di silenzio su tutti i campi in memoria di Gigi Riva

    Su invito del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, la Federazione Italiana Pallavolo ha disposto di far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le partite di volley che si disputeranno in Italia nel fine settimana, in memoria del grande campione azzurro Gigi Riva, venuto a mancare nella serata di lunedì.

    Gigi Riva uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Uno che aveva legato il suo nome ad una città Cagliari, e al popolo della Sardegna.  Nell’isola ha vinto lo storico scudetto del 1970. Ogni anno aveva offerte miliardaria per trasferirsi altrove, in nome dei colori rossoblù non ha mai ceduto alla lusinga dei solido, diventando il simbolo di un calcio romantico che non c’è più.

    Una bandiera, uno che scelse di giocare per tutta la sua carriera con i colori rossoblù stampati sul cuore.

    Un’icona indelebile del calcio italiano. Un immortale capace di segnare 35 gol in 42 presenze con la Nazionale italiana, di cui era stato team manager nel 2006 quando Cannavaro alzò al cielo la coppa dei campioni del mondo.

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    Volley Scuola-Trofeo Acea festeggia a Roma i suoi 30 anni di storia

    Di Redazione

    È stata presentata oggi in grande stile al Salone d’Onore del Coni la trentesima edizione di Volley Scuola-Trofeo Acea, il più longevo e partecipato torneo scolastico in Italia riservato alle scuole superiori del Lazio. All’evento erano presenti il presidente del CONI, Giovanni Malagò, il vicepresidente FIPAV, Luciano Cecchi, l’assessore allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato, e il CT della Nazionale campione del mondo, Ferdinando De Giorgi, il quale ha ricevuto dallo stesso Onorato la medaglia del Natale di Roma, simbolo della Città Eterna. Presente in sala anche il segretario generale della Federazione Italiana Pallavolo Stefano Bellotti.

    La manifestazione organizzata dalla FIPAV Lazio di Andrea Burlandi in sinergia con Acea – una delle principali aziende italiane attiva nei settori ambientale, energetico e idrico – accompagna professori e alunni in un percorso che dalle palestre scolastiche si sposta poi sulle spiagge, grazie al Beach Volley Scuola, fino ad abbracciare il Sitting Volley Scuola e includere in questo modo normodotati e studenti con disabilità, arrivando infine ai seminari di cittadinanza attiva e ai concorsi paralleli (Raccontaci Volley Scuola, Click&Volley, Comics on the net, slogan sull’uso consapevole dell’acqua e concorso FAO) che mettono in gioco il lato artistico dei giovani.

    Come ha ricordato dal palco anche la giornalista Rai Simona Rolandi, madrina di Volley Scuola, da questo torneo sono passati tanti campioni e campionesse, ma anche migliaia di giovani che pur non proseguendo la propria carriera sportiva ricordano ancora oggi con affetto questa manifestazione. Perché il Volley Scuola dal 1994 è amicizia, condivisione, fair play, appartenenza ai colori del proprio istituto e competizione sana nel rispetto delle regole: valori che continuano ad animare il progetto ideato trent’anni fa da Luciano Cecchi, oggi promosso dal CR Lazio per il tramite del settore territorio e promozione coordinato da Alessandro Fidotti.

    Nel 2023, l’anno del trentennale, tornerà finalmente a disputarsi il torneo di pallavolo indoor, sospeso per tre anni a causa dell’emergenza sanitaria: al via ben 179 squadre, divise nelle categorie Junior (massimo 2 atleti tesserati in società di pallavolo per ciascun team) e Open (nessun limite), maschili e femminili. Nonostante le limitazioni alla pratica sportiva, nel 2020, 2021 e 2022 questa storia di successo non si è mai arrestata: la FIPAV Lazio ha portato avanti decine di seminari, prima attraverso la DAD e poi in presenza, mettendo al centro della propria azione educativa valori come la salvaguardia dell’acqua, il rispetto dell’ambiente, la carta olimpica, la lotta alle devianze e al bullismo.

    Esaltando la dimensione culturale del torneo, Volley Scuola ha continuato a rappresentare un eccezionale punto di riferimento per l’universo scolastico e per il corpo docenti. La dimensione sportiva dell’evento è stata invece garantita dal beach volley, che nel 2022 ha stabilito un record assoluto: mai, in Italia, si era disputato un torneo scolastico sulla sabbia con 749 squadre iscritte. Numeri destinati a crescere nel 2023.

    “Cambiare senza snaturarsi, adeguandosi ai tempi. Questo è Volley Scuola-Trofeo Acea, il nostro fiore all’occhiello – ha dichiarato Andrea Burlandi, presidente FIPAV Lazio – come da tradizione, riprendiamo a far volare in aria quel pallone carico di significati. Uniti da una rete che – anziché dividerci – ci permetterà di condividere sogni e speranze“.

    “Volley Scuola è tanta roba. Volley Scuola è la tradizione che valorizza il passato per scrivere il futuro – le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni – Trenta anni di storia rappresentano la plastica testimonianza dell’attività promossa nell’interesse dello sviluppo del movimento attraverso la sinergia con la galassia didattica, secondo un percorso che deve costituire l’orizzonte cui tendere per costruire una società migliore. Complimenti alla FIPAV Lazio guidata dal Presidente Burlandi, all’ideatore Luciano Cecchi, al Responsabile Alessandro Fidotti e a tutti i dirigenti, i volontari e gli appassionati che si sono scambiati il testimone garantendo continuità a un progetto, sostenuto dal gruppo Acea, che ha saputo evolversi e che – da sempre – schiude orizzonti speciali per le alunne, gli alunni che lo onorano con il talento e l’impegno. Dietro questo traguardo ci sono i valori che ci rappresentano, la spinta per continuare a sognare in grande. Tanti auguri, Volley Scuola!“.

    “In una sala bellissima, nella casa dello sport italiano, parliamo oggi di giovani e di scuole e per me è un immenso piacere farlo – ha dichiarato Ferdinando De Giorgi, il Ct della Nazionale di pallavolo – noi abbiamo vinto un Europeo e un Mondiale, e in generale 13 medaglie d’oro in una sola stagione, puntando sui giovani. Io sono innamorato dei giovani, la mia possibilità di allenare la nazionale me la sono giocata con loro. E questa manifestazione parla proprio ai ragazzi e dà una spinta importantissima al nostro sport. Questo torneo è geniale perché coinvolge tutti, tesserati e non tesserati“.

    “Il record di squadre partecipanti e la storia trentennale di Volley Scuola – le parole di Alessandro Onorato, assessore capitolino allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda – sono un modello unico in Italia, nato proprio a Roma grazie alla visione lungimirante della Fipav Lazio e ai tanti dirigenti, collaboratori e volontari che negli anni hanno portato avanti un progetto vincente e cui vanno i nostri complimenti per quanto sono riusciti a costruire. La pallavolo a scuola rappresenta per molte ragazze e ragazzi la prima occasione per avvicinarsi a questa disciplina, imparare a ‘fare squadra’ e competere sul campo con sano spirito agonistico. Roma Capitale è a fianco dello sport e siamo felici di ospitare importanti manifestazioni legate alla pallavolo, dai tornei giovanili come il Volley Scuola fino alle competizioni nazionali ed internazionali. Come le finali della Coppa Italia Femminile, che abbiamo ospitato lo scorso anno; la Final Four della Coppa Italia Maschile del prossimo 25 e 26 febbraio e la fase finale degli Europei, che ospiteremo a  settembre. Grandi appuntamenti sportivi che sono un’occasione in più per tifosi e appassionati per visitare la nostra città, generando ricadute positive sul turismo, l’indotto e l’occupazione“.

    “Ho i brividi, questa storia è nata 30 anni fa – ha aggiunto Luciano Cecchi – abbracciando l’intero universo scolastico. La nostra scintilla si chiama passione, dal 1994. Quando mi chiedono ‘cos’è il Volley Scuola?’ amo rispondere che è un sogno divenuto realtà, in grado di camminare ora sulle gambe di migliaia di studenti. Oggi Volley Scuola non è più una “nostra idea”, ma un bene comune da custodire; è un’avventura che portiamo avanti con l’entusiasmo dei primi giorni, accompagnando i giovani nel loro percorso di crescita sportivo, culturale, educativo e umano“.

    Particolarmente significativo, durante la conferenza stampa, il “momento amarcord” con Antonino Mancuso del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Leandro De Sanctis e Pasquale Di Santillo, storiche firme che hanno visto nascere il torneo. Apprezzatissimo dai quasi 200 studenti in sala anche il momento dedicato ai testimonial. La Roma Volley Club, con il capitano Marta Bechis, Alice de Luca Bossa, Michela Ciarrocchi (queste ultime due hanno giocato il Volley Scuola-Trofeo Acea prima di approdare in Serie A), Il dg Roberto Mignemi e il ds Barbara Rossi e il presidente Pietro Mele hanno portato sul palco la Coppa Italia di Serie A2F, vinta lo scorso 29 gennaio, mentre le campionesse d’Europa Under 17F Aurora Del Freo e Laura Franceschini, giocatrici del Volleyrò Casal de’ Pazzi, hanno raccontato della loro passione per la pallavolo.

    Presenti in sala Clara Velez Fraga del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, Katia Meloni della FAO, Antonino Mancuso e Maura Catalani dell’Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Daniele Parrucci della Città Metropolitana, Roberto Tavani della Regione Lazio, il presidente della Commissione Sport Ferdinando Bonessio, il presidente FIPAV Roma Martinelli, i consiglieri regionali FIPAV Lazio e gli staff del CQR Lazio.

    La manifestazione è patrocinata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – Ufficio Scolastico Regionale, dalla Regione Lazio, da Città Metropolitana, da Roma Capitale e da altri importanti partner culturali protagonisti  dei seminari come la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, e il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio, oltre che da enti di assoluto prestigio come l’Istituto per il Credito Sportivo, CONI Lazio, Comitato Italiano Paralimpico e Fondazione Cristo Re.

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    CT azzurri a confronto, De Giorgi: “La partita più bella? La finale degli Europei”

    Di Redazione

    Il Salone d’Onore del CONI a Roma ha ospitato questa mattina “Allenare l’Azzurro, CT a confronto“, la tavola rotonda che ha visto protagonisti gli allenatori delle nazionali di quattro diverse discipline: Roberto Mancini (calcio), Gianmarco Pozzecco (pallacanestro), Ferdinando De Giorgi (pallavolo) e Alessandro Campagna (pallanuoto). Presenti il presidente del CONI Giovanni Malagò e il segretario generale Carlo Mornati, insieme al ministro dello Sport Andrea Abodi e al presidente della FIP Giovanni Petrucci, ideatore dell’evento.

    “Il dato centrale che voglio sottolineare oggi – ha detto Abodi – è il valore della maglia azzurra, per la ricaduta positiva che può avere su chiunque si avvicini allo sport. Lealtà, correttezza e probità, sono questi i principi a cui sempre dobbiamo fare riferimento, a maggior ragione quando rappresentiamo il nostro paese. La presenza oggi qui di quattro CT straordinari risponde a questa esigenza, perché al di là dei successi è la modalità con la quale loro si comportano, si presentano e ci rappresentano ad essere vincente“.

    Tra i temi dell’incontro la gestione del gruppo post-Covid, sulla quale De Giorgi ha dichiarato: “Fortunatamente noi italiani nelle emergenze ci dimostriamo sempre molto bravi. Nel mio caso ho cercato di mantenere un clima di fiducia aumentando la concentrazione sul fare le nostre cose, evitando di guardare troppo avanti. Riportare l’attenzione quotidiana sul campo ci è servito davvero tanto“.

    Poi un argomento particolarmente caro al CT della nazionale di pallavolo, quello del cambio generazionale e della fiducia ai giovani: “Un allenatore della nazionale – ha detto De Giorgi – deve saper mediare tra l’urgenza del risultato e la programmazione a lungo termine. Riconoscendo le potenzialità di un gruppo così giovane, ho dato loro un’opportunità e creato l’ambiente giusto per metterli nelle condizioni migliori. Associare il concetto di rischio al lancio di un giovane è fuorviante: quando giocavo mi dicevano sempre che mi mancavano 5 centimetri per diventare un grande alzatore. Mi disturbava pensare che chi mi parlava non notava i miei pregi ma si soffermava su una lacuna. Ecco, quando guardo i miei giocatori mi concentro sulle loro potenzialità, non sui difetti“.

    Il problema del ricambio è particolarmente sentito nel calcio: “Dobbiamo cambiare mentalità, fare in modo che ragazzi di 18 anni possano avere la possibilità di competere ai massimi livelli, un po’ come è successo a me. La fatica nel trovare giocatori validi è anche legata alla scelta diffusa di ingaggiare tanti stranieri, anche se ora a differenza degli anni 80 raramente arrivano in Italia elementi capaci di fare la differenza” ha ricordato Mancini. E Campagna ha aggiunto: “Ai nostri ragazzi dobbiamo dare obiettivi precisi e strumenti per raggiungerli. Ma non a 23 anni, a 18, quando la crescita fisiologica è già completata“.

    I quattro CT hanno poi detto la loro sul tema della costruzione e dell’utilizzo dello staff tecnico: “Uno staff che funziona – ha spiegato De Giorgi – è il motore del miglioramento, individuale e di squadra. Nel mio gruppo di lavoro ho inserito anche un pedagogista, perché credo sia fondamentale dare gli strumenti giusti ai giocatori in tanti ambiti diversi. Alcune figure sono strategiche, penso ad esempio al fisioterapista che ha un contatto quotidiano e confidenziale con gli atleti. Se non c’è un allineamento col resto dello staff, c’è un problema non da poco. Nel mio gruppo di lavoro ci si ascolta e si decide insieme, certamente nel rispetto delle singole competenze“.

    Particolarmente significative anche le risposte degli altri tre allenatori: “Agli ultimi Europei non eravamo la squadra migliore, se abbiamo vinto è anche grazie allo splendido lavoro di equipe che abbiamo confezionato dal primo giorno di raduno. Tutti insieme” ha detto Mancini. Poi la rivelazione di Campagna: “Ricordo che dopo le Olimpiadi di Rio chiesi alla Federazione di non aumentare il mio compenso ma quello dello staff che mi aveva accompagnato in quel bellissimo viaggio“. E infine la battuta di Pozzecco: “Io ho elaborato una tecnica tutta mia per offrire visibilità ai miei assistenti, quella di farmi espellere spesso! Su dieci partite ne hanno vinte nove e io quando sono loro i protagonisti di un successo sono ancora più contento“.

    In chiusura dell’incontro ai quattro protagonisti è stato chiesto di ricordare la partita alla quale sono più legati da CT della nazionale. In parte sorprendente la risposta di De Giorgi: “La finale dell’Europeo con la Slovenia, una partita complicatissima contro una squadra esperta e navigata. Ci siamo ritrovati a inseguire ma abbiamo tenuto botta e alla fine l’abbiamo spuntata. Mi piace giudicare la qualità del nostro lavoro nelle difficoltà, non quando le cose vanno bene“.

    All’evento hanno partecipato per la Federazione Italiana Pallavolo il presidente Giuseppe Manfredi, i vice presidenti Adriano Bilato e Luciano Cecchi, il segretario generale Stefano Bellotti.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Allenare l’azzurro”: Fefè De Giorgi incontra i CT di calcio, basket e pallanuoto

    Di Redazione

    Fefè De Giorgi, Roberto Mancini, Gianmarco Pozzecco, Sandro Campagna: quattro giganti dello sport italiano insieme per un evento speciale, in programma lunedì 23 gennaio alle 11.30 al Salone d’Onore del CONI a Roma. La tavola rotonda “Allenare l’azzurro – CT a confronto” riunirà in un’unica sede i tecnici delle nazionali maschili di pallavolo, calcio, basket e pallanuoto.

    All’incontro, promosso dal presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci e moderato dal segretario generale del CONI Carlo Mornati, saranno presenti il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente del CONI Giovanni Malagò. L’evento sarà trasmesso live in streaming sul canale Twitch della FIP.

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    Il Volley Savigliano premiato dal Coni provinciale di Cuneo

    foto Volley Savigliano Di Redazione Nella giornata di ieri, lunedì 12 dicembre, il Coni provinciale di Cuneo ha organizzato la cerimonia di consegna delle Benemerenze del Coni e delle Eccellenze sportive cuneesi, alla quale ha presenziato anche il Volley Savigliano. Presso la Sala Ghisleri di Mondovì, di fronte ai principali rappresentanti delle istituzioni sportive locali, […] LEGGI TUTTO

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    Change the Game, si intensifica la lotta agli abusi: sede, sportello, spot e mostra

    Di Paolo Annoni Per i lettori di Volley NEWS il progetto “Ti Ascolto” ideato da Consorzio Vero Volley e Change the Game è qualcosa ormai di familiare e consolidato. Nella homepage del nostro sito c’è un banner che vi porta al modulo per segnalare in forma anonima casi di abusi e di violenza e a tutte le informazioni sull’iniziativa contro gli abusi nel mondo dello sport. Abbiamo chiesto alla presidente di Change the Game, Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice pluripremiata, quali siano gli ultimi sviluppi della realtà e i progetti per il prossimo futuro. Ne è nata una lunga e formativa chiacchierata, che ora vi raccontiamo ora in due “puntate”: la prima oggi e la seconda domani. Perché il progetto intrapreso da Daniela, con il sostegno diretto di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, è come un grande albero, sul quale sono cresciuti molti rami, e ciascun ramo ha iniziato a dare i suoi frutti. Foto Premio Internazionale Città di Como “Diciamo che più che un albero con dei frutti, io ed Alessandra, oggi, possiamo parlare di miracoli – spiega Daniela Simonetti – siamo sempre in movimento. Per quanto riguarda la fase progettuale e anche fisica, di Change the Game, visto che a breve potremo inaugurare la nostra sede all’interno dell’Arena di Monza. Si tratta di un luogo con un potente valore simbolico. Change the Game dentro un grande palasport. Servono del resto segnali concreti, affinché venga combattuta e condannata ogni tipo di violenza in ambito sportivo“. L’approccio dell’associazione si fonda su valori positivi e di prevenzione. Attraverso percorsi formativi con gli allenatori, ad esempio: “In settembre avvieremo un primo corso. Stiamo giocando d’anticipo anche rispetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dobbiamo unire nella formazione allenatori, famiglie e atleti, ovvero i principali attori dello sport” spiega sempre Daniela Simonetti. “Stiamo parlando di un progetto che non ha precedenti in Italia. Parlare a tutti e non soltanto a una categoria, ha una forte spinta positiva e propositiva. Non si vuole e deve criminalizzare nessuno. L’allenatore non è sul banco degli imputati, anche sovente è proprio il coach al centro di casi di abusi e violenza. Noi cerchiamo di fare cultura sportiva e sociale e non solo repressione“.  All’attività da remoto, avviata con lo sportello telematico “Ti Ascolto” in collaborazione con il Consorzio Vero Volley, si unisce un secondo importante progetto in presenza: a Milano è infatti prevista l’apertura del primo sportello di ascolto. “Partiamo da Milano, con uno sportello fisico – spiega la presidente – anche alla luce delle numerose segnalazioni di abusi ricevute a livello telematico. Se c’è una cosa che mi ha molto colpito è il fatto che tutte le denunce ricevute avevano un fondamento. Le stiamo seguendo una ad una. Non riguardano un solo sport, spaziano dalle arti marziali, al volley, dal nuoto alla ginnastica. Credo siano elementi che devono fare riflettere. Queste famiglie si sono rivolte a noi a ragion veduta, nella consapevolezza di aver individuato un soggetto che abbia la capacità e la forza di sostenerle nel difficile percorso che prevede la denuncia di un abuso. Noi siamo innanzitutto delle persone che sanno ascoltare. Non per nulla io ed Alessandra abbiano battezzato lo sportello: Ti ascolto“. Lo sportello in presenza nasce dal serrato dialogo tra Change the Game e il Comune di Milano: “Anche la vicinanza con le istituzioni, tutte, ha un forte valore simbolico. Lo spiegheremo in settembre all’inaugurazione dello sportello. Queste vittime, queste persone fragili, non solo vanno ascoltate, ma devono sentire la solidarietà e il coinvolgimento delle istituzioni. Troppo spesso le vittime di abusi si sono sentite prima ingannate e violate e poi cancellate e dimenticate da tutti“. Per quanto riguarda il prezioso lavoro svolto con le Federazioni sportive, Change the Game ha intensificato i colloqui con la FIFA, per realizzare la prima realtà a livello mondiale in tema di abusi sfruttando l’expertise italiano. L’associazione sta collaborando anche con la Federcalcio a livello nazionale in particolare con contatti con l’Area di supporto psicologico del settore giovanile azzurro. “La Figc sta facendo un lavoro straordinario, che speriamo venga presto seguito da altre federazioni – commenta sempre la presidente Simonetti – Per me è stata un’esperienza a livello umano e professionale totalizzante dal punto di vista dell’impegno, dell’interesse e della qualità. Faccio parte della Commissione tutela dei minori. Un tavolo attivo e operativo, che è in grado di dare un forte segnale a tutto lo sport“. La proposta è di istituire un osservatorio triennale per il monitoraggio del fenomeno di tutti i tipi di violenza: sessuale, psicologia e fisica nello sport. La fenomenologia fino ad oggi non è infatti mai stata analizzata a livello quantitativo e qualitativo. “La speranza è che già entro dicembre si possa ragionare su dati oggettivi per costruire delle politiche più specifiche per combattere ogni forma di violenza. Prima di tutto è necessario comprendere la dimensione del fenomeno. Se dobbiamo basarci sull’esperienza di questi primi mesi di sportello telematico, i numeri sono già drammatici. Da quando abbiamo fondato l’associazione sono arrivate un centinaio di denunce. Ora si deve giungere a interventi mirati. Abbiamo individuato le possibilità di intervento da parte della Giustizia sportiva, un primo pacchetto di proposte ha già avuto l’accoglimento da parte del CONI“. Change the Game si batte, in particolare, affinché qualsiasi tesserato che venga riconosciuto nei tre gradi di giudizio colpevole di un abuso venga radiato a vita dalle Federazioni: “Adesso questo non avviene. Ci sono tesserati con condanne definitive per abuso sui minori, che sono passati ad esempio da uno sport all’altro. Sono ancora a contatto con dei bambini o dei ragazzi” spiega la presidente. Change The Game ha chiesto di rendere obbligatoria la presentazione dei certificati penali anche per alcune figure che lavorano nello sport. Oggi la legge non lo prevede e spesso ai contratti viene allegata soltanto un’autocertificazione: “La giustizia sportiva deve adeguarsi a quella che è una nuova emergenza. Si devono affilare le armi per una tutela reale delle bambine e dei bambini nello sport – dice ancora – ma si deve lavorare anche in altre direzioni. Pensiamo ad esempio a una task-force di professionisti dedicati a queste vicende, che vanno affiancare le Procure federali nei casi che richiedono competenze specifiche. La guerra contro gli abusi non è una battaglia che si vince in un giorno solo. Servono rigore, organizzazione, tempo e pazienza“. E serve anche la mano tesa da parte della politica. Politica che fin dai primi passi di Change The Game, non si è rivelata affatto sorda. Basti pensare che grazie a un progetto del Dipartimento della Famiglia il prossimo 18 settembre verrà girato a Milano il primo spot televisivo sociale sul tema. Lo spot sarà diretto dal regista monzese Claudio Casazza, da tempo impegnato anche su temi sociali. Un altro messaggio potente dedicato all’ambito sportivo. Verranno coinvolti nello spot atleti di volley, di baseball e softball, ed è in corso un dialogo anche per il coinvolgimento della Federugby. Prevista pure la realizzazione di una mostra fotografica con protagonisti tutti i bambini che prenderanno parte allo spot televisivo. “Sono tutti segnali importanti di collaborazione tra i vari sport, dal calcio, con il quale abbiamo trovato piena convergenza, a discipline molto diverse, ma purtroppo non immuni da possibili casi di violenza. Stiamo lavorando tantissimo anche con l’estero, per allineare l’Italia e altri Paesi del mondo grazie al collegamento e al coordinamento della FIFA. Si deve sempre prendere spunto da quello che fanno gli altri. L’esempio deve essere di stimolo per fare meglio, fare rete ed avere maggiore forza. Si è visto già nell’esperimento dell’osservatorio sulla parità di genere. Lo stesso modello va replicato sul tema degli abusi sessuali sui minori. Tema che purtroppo il mondo ha finora un po’ oscurato e che necessita di essere illuminato con una luce nuova anche nel mondo dello sport. E noi stiamo lavorando tantissimo anche in queste ore, anche in questo mese di agosto affinché tutto possa partire a breve“. Stretto il dialogo anche con il prefetto savonese Ugo Taucer, Procuratore generale dello Sport all’interno del CONI. Taucer ha chiesto a tutti i procuratori Federali di non applicare più nella giustizia sportiva la formula del patteggiamento senza incolpazione. Il classico colpo di spugna che lascia la vittima violata ancora più sola e il colpevole del reato senza neppure una menzione. Alcune Federazioni non hanno però ancora recepito questa indicazione. Change the Game auspica una collaborazione ancora maggiore con i centri antiviolenza, come sottolineato dal presidente del Cipm (Centro italiano per la promozione della Mediazione), il criminologo Paolo Giulini. (Il seguito dell’intervista a Daniela Simonetti sarà online da domani, venerdì 5 agosto) LEGGI TUTTO