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Wimbledon, tensione Sonego-Nadal per le eccessive urla. Poi le scuse

La partita del terzo turno tra Nadal e Sonego ha regalato, oltre all’eccellente prova del n° 4 del mondo, anche qualche momento di tensione. L’episodio clou è arrivato proprio nei minuti finali del terzo set quando l’italiano, sotto praticamente sempre per l’intero incontro, ha trovato la forza giusta per reagire e recuperare il break di svantaggio, portandosi sul parziale 4-4. L’azzurro ha percepito che quello fosse il momento giusto per cercare di riportarsi in partita e si è caricato, chiamando all’incitamento anche il pubblico del Centrale. Rafa, invece, è andato dall’arbitro (con il quale aveva già brevemente discusso un paio di game prima) per lamentarsi delle eccessive urla del suo avversario: un breve botta e risposta, poi il dialogo col tennista torinese che non è sembrato convinto della versione dello spagnolo. Terminata la discussione Nadal ha effettuato il controbreak e vinto set e incontro, prima di andare nuovamente incontro a Sonego: i due hanno cercato di chiarirsi, con il maiorchino che si è scusato spiegando la buona fede delle sue proteste. Lo stesso ha poi fatto durante l’intervista post partita, visibilmente dispiaciuto per le reazioni portate dalle sue lamentele iniziali. 

Le scuse di Nadal e la risposta di Sonego

“Ora mi sento in colpa – ha detto Nadal -. Forse ho disturbato Sonego ma non era mia intenzione innervosirlo, mi spiegherò con lui perché questa cosa mi fa stare malissimo. Gli ho solo chiesto gentilmente se poteva fare meno rumore”. Parole a cui sono seguite quelle in risposta di Sonego: “Rafa è stato educato e si è scusato ma in quel momento mi ha condizionato – ha spiegato l’italiano classe ‘94 -. Non esiste che un giocatore chiami a rete l’altro, siamo a Wimbledon e non in terza categoria: se hai un problema chiami l’arbitro, non l’avversario”.


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_tennis.xml

Wimbledon: Rafael Nadal “Ho cercato di dire a Lorenzo nel modo più gentile possibile se poteva fare meno rumore. Ora mi sento in colpa, perché forse l’ho disturbato”

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